Recensione in anteprima – Venezia 78 – OrizzontiIl film di apertura della sezione Orizzonti della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è Les Promesses (La Promessa – il prezzo del potere) che riporta al Lido di Venezia la francese Isabelle Huppert, attrice di fama mondiale pluripremiata, già vincitrice a Venezia di due Coppe Volpi. La Promessa è in sala dal 10 Marzo.

La promessa politica

Clémence (Isabelle Huppert) è sindaca di una città vicina a Parigi. Ella, in prossimità del termine del suo secondo mandato, decide di non ricandidarsi e di passare il testimone alla sua giovane e promettente protegée Naidra (Naidra Ayadi). L’obiettivo di Clémence è quello di non lasciare nulla in sospeso al termine del suo incarico, specie le promesse fatte in tanti anni al proprio elettorato.

In particolare, la sindaca aveva promesso la realizzazione di un progetto di riqualificazione di un’area all’interno della quale si trova l’enorme complesso abitativo Les Bernardines, nel quale centinaia di famiglie vivono in condizioni precarie, in estrema povertà e in condizioni sociosanitarie preoccupanti. Questo centro è anche il luogo dove è cresciuto Yazid (Reda Kateb), il braccio destro e fondamentale consigliere di Clèmence. I giochi di potere, le promesse da fare e quelle da mantenere, le persone da soddisfare e quelle da deludere costituiscono la rete della politica in cui la protagonista cerca uno spiraglio.

Cosa ne è della politica

Thomas Kruithof dirige un film la cui ambizione principale è quella di raccontare di una politica locale che deve essere mezzo di gestione della popolazione, dando ascolto a quest’ultima e amplificandone la voce. La pellicola presentata a Venezia mette in netta contrapposizione la politica di rapide decisioni di alto livello, lontana dalla strada, quella dell’Eliseo, con la politica di periferia, che richiede tempi lunghi, decisioni difficili e sacrifici.

Il regista sembra volerci indicare dove la politica può essere ancora utile allo scopo per il quale essa è nata, e non gioco di potere e retorica. Ammonimento di questa vicenda è anche quello di protezione di quest’ultimo livello di organizzazione politica, dal momento che chiunque può sentire il richiamo del potere, della fama e dei soldi. Non è questione originale lo scontro che un personaggio può vivere tra ideali e arrivismo, ma Kruithof ce ne offre uno spaccato sincero e credibile.

Cosa ne sarà delle persone

Il dialogo è centrale nel film perché è centrale nella politica: tutti gli scontri verbali che scandiscono la vicenda offrono la possibilità di indagare le persone e le proprie motivazioni. Dialogare per far sentire la propria voce, per riportare quella degli altri, per trovare accordi, per prendere decisioni.

In un mondo in cui le parole -specie le promesse-, sono moneta di scambio, i rapporti tra le parti sono sempre intesi a raggiungere diversi obiettivi e ciascuno di essi richiede di scendere a compromessi.

Opera chiara

Così come la sua protagonista, l’opera ha uno scopo chiaro. Descrivere le diverse realtà della politica, accennando solo alle alte sfere della stessa e concentrandosi sulle realtà minori è uno scopo onorevole che il film centra in pieno.

Les Promesses non si prende in giro e non cerca di essere un film di scandalo od oltremodo romanzato, mantenendo costante l’attenzione dello spettatore. La visione è consigliata proprio per tali motivi; essa saprà essere intrattenimento per i suoi circa 98 minuti ma non diventerà un ricordo inciso nella mente dello spettatore. Un film onesto e ben fatto, ma dimenticabile.

Voto: 6.5

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