Recensione in anteprima  – Arriva anche in Italia il nuovo film Disney in live action che porta al cinema l’adattamento cinematografico del romanzo “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” di E.T.A. Hoffman e il celebre balletto de “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Un film che si avvale di una confezione artistica, scenografica e costumista incantevoli ma che lascia qualche dubbio sul contenuto e sullo svolgimento. Al cinema dal 31 ottobre.

Come ogni vigilia di Natale, la famiglia Stahlbaum si riunisce nel grande salone di casa Drosselmeyer (Morgan Freeman) per fare festa. Ma è una vigilia triste per Clara (Mackenzie Foy) e i suoi fratelli, perché la loro mamma, Marie (Anna Medeley), è morta da poco. Prima di avviarsi alla serata, il padre (Matthew MacFadyen) consegna i regali che la moglie ha lasciato loro: è così che Clara riceve in dono uno strano scrigno, chiuso a chiave. Ed è cercando la chiave, rubata da un topo, che si ritroverà in un paese magico e, con l’aiuto dello Schiaccianoci Phillip (Jayden Fowora-Knight), dovrà combattere per riportare l’armonia tra i quattro regni che lo compongono.

Alice e Cenerentola nel paese dei quattro regni

Il film di  Lasse Hallström e Joe Johnston inizia senza titoli di testa e si concentra su una bellissima sequenza in CGI che ci immerge nella Londra del 1800. Seguiamo in soggettiva il volo di un gufo e arriviamo direttamente nella soffitta dei Stahlbaum. Sin da subito lo spettatore viene rapito dalla bellezza delle ricostruzioni scenografiche e dei costumi dell’epoca che subiscono un’ulteriore implementazione artistica quando Clara arriverà nei quattro regni.

Clara, personaggio inserito per la prima volta in questa trasposizione cinematografica, ricorda molto l’Alice di Tim Burton con una sorta di richiamo alla Cenerentola sempre di Disneyana fattura. Per tutto il film si ha l’impressione che Disney abbia voluto inserire elementi che ben han figurato di altri film in questo “Lo Schiaccianoci e i quattro regni”.

Impossibile non notare la volontà di richiamare “Frozen” durante il periodo che Clara passa nella Terra dei Fiocchi di Neve. Altrettanto impossibile non accorgersi di un certo stile classico alla “Bella e la Bestia” per intenderci. Le immagini poi dei quattro regni con i loro personaggi strani, clowneschi, con pettinature variegate e stravaganti completano il quadro di fantasia estrema e di bellezza artistica non da poco.

La nuova principessa eroina Clara

Clara è la protagonista indiscussa del film. Forse la pellicola si concentra anche un po’ troppo su questa figura femminile per certi versi ribelle rispetto alle consuetudini dell’epoca. La vediamo mal digerire i balli alle feste, prendere le distanze da cerimoniali e comportamenti che, invece, la sorella Louise segue con più inclinazione.

Il personaggio, creato appositamente per questo film è chiaramente una nuova eroina, che, principessa per acclamazione ed “eredità” nella dimensione parallela diventa ribelle nel mondo ottocentesco inglese. Affascinata dalla nascente tecnologia e dalla scienza proprio come sua madre Marie, intraprende un’avventura non senza paura ma con l’orgoglio o la forza di ritrovare la chiave, di portare a termine il suo percorso di crescita.

Con una superficialità abbastanza evidente infatti, “Lo Schiaccianoci e i quattro regni” è l’avventura di un’adolescente che deve diventare grande ed elaborare il lutto della madre ormai morta. Deve, in effetti ritrovare la chiave dello scrigno, simbolo di tutti i rapporti con i quali Clara deve ritrovare la giusta dimensione affettiva e sociale.

Sbrigativi e superficiali, al limite del banale sono poi i risvolti di trama, i finti colpi di scena in una vicenda lineare, troppo prevedibile e che si rivolge chiaramente a un pubblico di bambini quasi a livello televisivo.

Lo Schiaccianoci questo sconosciuto

In un’ora e mezza più balletto finale in chiave moderna (un paio di balli ci sono anche all’interno del film) e concentrandosi solo sul personaggio di Clara, a farne le spese sono i personaggi secondari. Persino lo Schiaccianoci, che secondario non è e che da il titolo al film scompare e viene relegato ai margini.

Morgan Freeman, che interpreta in maniera prettamente e impeccabilmente british l’inventore Drosselmeyer appare “sprecato” in questo ruolo minore così come la Helen Mirren che interpreta Madre Cicogna. Sebbene poi, non sia nella sua interpretazione migliore, Keira Knightley si mette in gioco in un ruolo per lei abbastanza inedito.

La prova recitativa che predomina, anche per la bravura dell’attrice è quella di Mackenzie Foy, già molto apprezzata in “Interstellar” e qui pronta per intraprendere anche ruoli più impegnativi.

“Lo Schiaccianoci e i quattro regni” infine, delude un po’ le attese di chi si aspetta qualcosa di più maturo e profondo. E’ un divertimento per gli occhi, stupisce nei costumi, nelle acconciature e tutto ciò che fa “apparenza” ma risulta un po’ povero riguardo alla sostanza. Piacerà comunque ai più piccoli ma non ai piccolissimi per la mancanza totale di qualche spalla comica alla “Olaf” per intenderci.

Voto: 6,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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