Recensione in anteprima – Venezia 75 – In Concorso – L’argentino Gonzalo Tabal crea un film che si immerge completamente nelle dinamiche moderne dei social e dei media. Con ritmo serrato, una bellissima costruzione dei personaggi e un’interpretazione di Lali Espòsito, “Acusada” ha da dire molto e lo fa nel migliore dei modi. 

Dolores Dreier (Lali Espòsito) ha vissuto la vita di una giovane studentessa fino a quando la sua migliore amica viene brutalmente assassinata. Due anni dopo, lei è l’unica accusata del crimine che è ormai diventato un caso mediatico. La ragazza si prepara al processo isolandosi a casa, mentre il padre e sua madre lavorano con un team disposto a fare qualsiasi cosa per difenderla.

Delitti e sospetti

“Penso che il film consideri il crimine come un elemento che ci consente di esplorare tutto ciò che abbiamo attorno a livello sociale”

Queste le parole del regista Gonzalo Tabal durante la conferenza stampa nel corso della 75esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. “Acusada” non è solo la ricerca del colpevole di un delitto. Non è un giallo, non è un poliziesco europeo o a caratura internazionale. Il film si concentra soprattutto sull’accusata principale e unica.

Trascorriamo il tempo con lei per tutto il film. Attendiamo quella che, finalmente dovrà essere la conclusione della vicenda dopo due anni di raccolta delle prove e di lungaggini giudiziarie. Ormai 21enne Dolores, una stupenda Lali Espòsito, è molto stanca della situazione che si è venuta a creare nel quartiere, con gli amici e con i suoi famigliari.

E’ un ambiente di sospetti, di gente che, secondo la propria teoria considera Dolores colpevole o innocente. Sono due anni passati tra news dei tg, famigerati scoop sulle riveste più disparate e menzione, anche se non diretta, di tutta quella macchina del fango che si attiva ogni qualvolta ci sono delitti efferati come in questo caso.

Le colpe dei media

I media argentini, in questo caso come in tutti i casi simili e in tutte le nazioni di questo mondo, purtroppo, si gettano a capofitto. E questo clima di indirizzamento della colpa da parte di social e media alterano l’equilibrio di una già fragile Dolores.

“Acusada” è la fotografia, forse troppo vera di come certe situazioni e certi drammi vengono vissuti all’interno dell’animo della protagonista. E’ testimonianza di come i nuovi mezzi di comunicazione abbiano spinto all’eccesso la morbosità di certe informazioni spacciandole per libertà di stampa. Di come viviamo in un regno di notizie manipolate, inventate di sana pianta, create e piegate ai propri scopi (ne è un esempio “il puma”, giusto per non rivelare troppo del film)

Dolores, nella sua strabordante bellezza giovanile, nella sua vivacità soppressa e nella sua voglia di ricominciare a vivere continua a dichiarare la sua innocenza, anche davanti alle telecamere, durante un’intervista molto ben articolata, con dialoghi non banali e perfettamente diretta.

La potenza del finale

Per tutto il film regna l’ambiguità. Lo spettatore pur essendo dalla parte di Dolores per quanto riguarda la narrazione rimane confuso tra innocenza e colpevolezza.

Non vorrei dare una spiegazione e lavoro molto sull’ambiguità delle immagini. E’ il processo che affrontiamo quando vediamo questi episodi in tv. Voglio che le immagini del film vengano lette e interpretate del pubblico.”

continua Gonzalo Tabal nella conferenza stampa. Il meccanismo è riuscito benissimo. Tutte le teorie, una volta usciti dalla proiezione, sono valide, pur assistendo a una sentenza abbastanza inequivocabile. Il gioco con lo spettatore è riuscito, si spera che, come auspica la produzione, riesca anche il pensiero più oculato di certi strumenti mediatici.

“Non avevo mai interpretato un personaggio con queste caratteristiche e non ero mai entrata così tanto in un personaggio. E’ stato un grande processo di approfondimento e di conoscenza che mi ha fatto crescere come attrice.”

Lali Espòsito è la vera stella di questo film. Queste le sue parole in conferenza che confermano come l’attrice, conosciuta in patria soprattutto per aver interpretato telenovelas e teen Comedy, abbia fatto un vero e proprio salto di qualità nella sua recitazione. La bellezza va di pari passo con la bravura che trova una magnifica sponda in una sceneggiatura che predilige mettere in risalto anche le interazioni famigliari.

Una bella sorpresa in questa edizione targata Venezia 75 che può dar modo anche alla protagonista di presentare tutte le carte in regola per ambire al riconoscimento di miglior attrice nella kermesse veneziana.

Voto: 7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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