Recensione – Cinema in piazza – Anche dopo oltre 30 anni dalla sua uscita la parodia fantascientifica di Mel Brooks rimane un film divertente e che gioca molto con lo spettatore. Un’infinita serie di scherzi, battute, citazioni dell’opera di George Lucas ma non solo. Trama non particolarmente originale ma sfruttata nei minimi particolari con delle trovate divertenti.

Nel pianeta dominato dal dittatore Skroob (anagramma di Brooks e Scrocco in italiano), che vive in una straordinaria metropoli tutta cupole bianche, c’è un problema da affrontare: l’aria sta per mancare ed un gruppo di fidi, comandati da Lord Dark Helmet (in italiano Lord Casco), parte sullo Spaceball One per andare a catturarne il massimo possibile a Druidia, un altro lontano pianeta, governato dal saggio re Roland. Gli inviati di Skroob pensano però che sia meglio e più redditizio rapire Vespa, la bella principessa di Druidia, per poi farsene pagare il riscatto con una ricca dose di aria fresca. La ragazza, che sta per sposare un principe mezzo scemo, si allontana su di un razzo con la sua devota ancella-robot. Toccherà rintracciarla a Stella Solitaria, un avventuriero galattico che, accompagnato da Rutto, viaggia su di un camper spaziale.

Spaceballs la parodia anni ’80

“Spaceballs”, meglio conosciuto in Italia come “Balle spaziali” è un film del 1987. Ha tutta l’influenza artistica del suo regista Mel Brooks e gode di tutta una serie di elementi, volutamente estremizzati, che han fatto la fortuna delle parodie anni ’80. Dopo aver pariodato il genere western con “Mezzogiorno e mezzo di fuoco” (in realtà, letteralmente sarebbe “selle fiammeggianti”). Dopo aver preso in giro il genere “Spy story/Thriller” con “Alta tensione” e il genere “horror” con “Frankestein Junior”, Mel Brooks pone la sua attenzione sulla fantascienza.

La migliore occasione per fare una parodia del genere viene data dal rinnovo entusiasmo verso la fantascienza dovuto alla trilogia classica di “Star Wars” e all’approdo al cinema di “Star Trek”. Non è un caso che i principali franchises presi di mira sono questi due ed era quasi inevitabile avere anche un film che, in qualche modo, rievocasse il film di fantascienza più famoso della storia del cinema.

Mentre, nello stesso periodo, in Italia il genere più seguito si dimostrava la commedia scollacciata che si stava evolvendo (o involvendo) nei vari cinepanettoni, in Usa la parodia da battute fulminanti, alcune volte volgari e scene dichiaratamente “wtf” e perfettamente centellinate e studiate producevano film divertenti e, a tratti, intelligentemente ironici.

Le citazioni di Spaceballs

“Balle spaziali”, come detto, cita volutamente “Star Wars” e “Star Trek” soprattutto. Per quanto riguarda “Star Wars” tutte le citazioni a personaggi, situazioni, scene, materiali sono state regolarmente richieste a George Lucas e alla sua, allora, Lucas Films. La casa produttrice Lucas Films ha anche donato una scena scartata di “Star Wars” del 1977 così da includerla nel film di Mel Brooks.

Il prezzo di cotanti permessi e autorizzazioni il regista lo ha pagato nel merchandising. A “Spaceballs” infatti, è stata vietata la vendita di ogni tipo di gadgets del film. Questa situazione poi è entrata nel film stesso come ennesima presa in giro e, per gran parte del film (quasi) ogni oggetto ha, in bella vista, una pubblicità a “Spaceballs” marchiando tappetini, bicchieri, ecc…

Dalla principessa  Vespa (Daphne Zuniga) che indossa delle cuffie audio in perfetto stile pettinatura principessa Leia a Ruttolomeo (John Candy) che ricorda la bestialità di Chewbecca, tutto richiama “Star Wars”. Darth Vader diventa Lord Casco (Lord Helmet in originale con un esplicito gioco di parole volgare) (Rick Moranis), Han Solo è traslato in Stella Solitaria (Bill Pullman) proveniente dalla Galassia Ford (chiaro riferimento a Harrison Ford).

Per “Star Trek” le citazioni sono minori e, per certi versi, più dissacranti. Si cita il teletrasporto, si prende in giro Scotty con un personaggio scozzese chiamato Snotty e viene detta più volte la frase

“non so se la nave potrà farcela”.

Un classico della parlata di Scotty. Abbiamo anche citazioni da “Alien”, “Lawrence d’Arabia” e altri per i film ma anche citazioni letterarie come “Metamorfosi” di Kafka.

Spaceballs, il film

Il film di Mel Brooks è diventato un cult della cinematografia mondiale. Non può essere considerato un film artistico e, sicuramente, non è tra i film migliori del regista americano ma, risulta, probabilmente, uno dei suoi film più divertenti. Deve moltissimo all’opera di Lucas ma sa camminare con le sue gambe non soltanto prendendosi gioco della fantascienza ma creando un rapporto diretto con lo spettatore.

Se la trama non è sicuramente densa di originalità, lo è invece il modo, certe volte molto teatrale, con cui si sviluppa. Mel Brooks partecipa al film con ben due ruoli e, in entrambi sfonda letteralmente la quarta parete. Ma è Lord Casco che dialoga direttamente con il pubblico. La maggior prova di questo gioco tra cinema e spettatore è data dalla scena, molto divertente, durante la quale viene cercata la cassetta VHS del film “Spaceballs”. Sì, proprio il film che si sta vedendo. Nel frattempo nella videoteca di “Spaceball One” la nave madre, si intravedono le VHS di “Frankenstein Junior” e “La pazza storia del mondo pt. 1” e altre pellicole dirette da Mel Brooks.

Mel Brooks, per la sceneggiatura di “Per favore non toccate le vecchiette” (1968) ha ricevuto un Oscar nel 1969. Il regista di New York ha sempre creato pellicole votate alla commedia sia leggera sia farsesca. I suoi film non sono tanti e il suo periodo più prolifico è stato proprio durante gli anni ’80. Diverse le sue pellicole che sono entrate nei ricordi di molti spettatori. “Spaceballs” o “Balle spaziali” dicendola all’italiana è un film che si presenta molto bene in una calda serata di cinema all’aperto.

Voto: 7,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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