Recensione in anteprima – Dopo il grandissimo successo di pubblico del settimo capitolo, intristito dal forzato addio a Paul Walker, la famiglia di “Fast & Furious” torna con un nuovo capitolo ancor più adrenalinico ed estremo. Al cinema dal 13 aprile.

Ora che Dom (Vin Diesel) e Letty (Michelle Rodriguez) sono in luna di miele e Brian e Mia si sono ritirati – ed il resto del gruppo è stato esonerato – il team giramondo ha trovato una parvenza di vita normale. Ma il gruppo sarà messo a dura prova come mai prima d’ora quando una donna misteriosa (Charlize Theron) irretisce Dom per indurlo a ritornare al mondo del crimine, dal quale lui tenta invano di sfuggire e a fargli tradire coloro che gli sono più cari. Dalle coste di Cuba e le strade di New York fino alle distese ghiacciate del Mare di Barents, la nostra squadra d’élite attraverserà il globo per impedire a un ribelle di scatenare il caos in tutto il mondo e per riportare a casa l’uomo che li aveva resi una famiglia.

Tutti ricordano il finale tributo che ha chiuso il capitolo 7 di questa fortunata e amata serie di film sul mondo delle corse clandestine. E’ stato un finale commovente per canalizzare tutto l’affetto dell’intero cast per la tragica perdita. Da lì, l’incrocio di famiglia e amicizia sullo schermo e amicizia reale si è intrecciato come in poche altre occasioni cinematografiche. L’ottavo capitolo, il primo interamente senza Paul Walker (se si eccettua il quasi spin-off “Fast & Furious Tokyo Drift”), è un nuovo rimescolamento di carte, di sentimenti, di certezze e di punti fermi.

Parte da Cuba la nuova avventura di questo film. Dalle prime immagini sembra di essere nel trailer del prossimo “Baywatch” con spiaggia, ritmi latineggianti, bikini e la cara vecchia sfida impari tra auto, alla vecchia maniera ma sulla distanza di un miglio cubano. Un ritorno alle origini del primo film che dura giusto il tempo di riprendersi dallo spettacolo esplosivo, letteralmente parlando, di questa breve ma intensa digressione motoristica.

Tutta l’intera saga di “Fast & Furious” ha dimostrato, nel corso degli anni di reinventarsi attingendo alle mode e alle caratteristiche commerciali del cinema del momento. Nei primi capitoli si è cercata una serialità classica, scadendo però in sequel (e spinoff) insignificanti e che hanno rischiato di decretare la fine dell’intero prodotto “FF”. Poi il distacco dall’originario poliziesco “guardie vs ladri/delinquenti” ha creato una sorta di lotta motoristica tra bene e male, o meglio, tra buoni e cattivi con molti a cavallo dei due gruppi in una serie infinita di colpi di scena, tradimenti, voltafaccia e doppi giochi.

Gli amici che abbiamo imparato a conoscere hanno iniziato a formare una famiglia, a crescere in coesione, condivisione e rispetto reciproco. Una specie di “Justice League” o di “Avengers” a quattro ruote dove non ci sono supereroi con superpoteri ma persone fuori dall’ordinario che hanno tra le mani e sotto i piedi un’auto con poteri oltre il normalmente accettabile. Auto del valore anche di milioni di euro, velocissime, massicce, potenti, e indistruttibili e che, nella realtà avrebbero seri problemi a passare indenni la prova del dosso del paese.

Per buona parte del film non comprendiamo totalmente l’agire di alcuni protagonisti. Le motivazioni di certe prese di posizione rimangono criptiche, celate ai più. Tutto verrà più chiaro, strada facendo.

In “Fast & Furious 8” sono le cose semplici al centro della vicenda nonostante l’intreccio voglia essere anche abbastanza intricato ed elaborato. La famiglia innanzitutto, termine oltremodo ripetuto ed evocato. La spiritualità mai apertamente citata ma determinante, in barba a quel software nominato “occhio di Dio” che tutto può vedere ma che rimarrà inerme davanti ad altri occhi molto meno terreni.

Dicevamo della famiglia, ancora più allargata dopo il settimo capitolo nonostante i forzati addii. Un legame famigliare messo a dura prova come succede in tutte le fiabe tanto da vedere l’irruzione di quella che potremmo considerare la matrigna cattiva. E’ facile il collegamento con i precedenti ruoli dell’attrice Charlize Theron, matrigna in biancaneve per ben due film. La sua è una villain spietata, assetata di potere, cinica, gelida, implacabile e tremendamente bella e affascinante. Ricorda molto quella regina Borg interpretata da Alice Kreige in “Star Trek Primo Contatto” e, in una scena viene usato quel gioco di seduzione disincantato e utilitaristico presente nel film di fantascienza.

“Deve avere più di 1000 cavalli in quella macchina”

“Fai pure 2000”

La spropositata citazione dal film (si arriva a indicarne 5000) torna utile per capire come i nostri amici siano pronti a utilizzare le loro auto proprio come si fa con i cavalli in una fiaba. Un esercito a difesa del regno e contro il nemico di turno che sembra aver fatto un incantesimo al principe.

E’ una fiaba ignorante quella che viene inscenata in “Fast & Furious 8”. Lo è dichiaratamente e ignora ogni più elementare legge fisica, logica, termodinamica, e chi più ne ha più ne metta. I momenti “WTF” sono frequenti e il film comunque non risulta mai noioso nonostante le oltre 2 ore di lunghezza.

“Fast & Furious 8” non è un capolavoro, non è un film da ricordare ma è un film che viene atteso dai fan, dagli appassionati di quattro ruote, dai patiti del nonsense spettacolare con esplosioni e macchine di lusso. E’, in fondo, il voler ritrovare gli amici che abbiamo imparato a conoscere, il ritorno ad assaporare anche noi la calda accoglienza di una famiglia sempre più allargata  e sempre più coesa. Al cast già stellare di suo, si aggiungono in questo episodio: Hellen Mirren, la già citata Charlize Theron e Scott Eastwood.

Voto: 6,6

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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