Recensione in anteprima – Venezia 74 – In concorso – Frederick Wiseman torna al cinema con un documentario dedicato alla biblioteca più famosa al mondo con un’opera fiume, ben 197 minuti, che sembrano troppi per un film anche se necessari per presentare tutte le attività della biblioteca.

EX LIBRIS – The New York Public Library, la nuova opera di Frederick Wiseman, offre un inedito sguardo dietro le quinte di una delle più grandi istituzioni culturali del mondo e la rivela come un luogo accogliente, di scambio culturale e apprendimento. Con 92 divisioni sparse per Manhattan, il Bronx e Staten Island, la Biblioteca pubblica di New York ambisce a essere una risorsa per tutti gli abitanti di questa città sfaccettata e cosmopolita, e non solo. La New York Public Library semplifica il credo profondamente americano del diritto individuale di sapere e di essere informato. È una delle istituzioni più democratiche in America – chiunque è il benvenuto. Con le sue attività, la Biblioteca giorno dopo giorno fa il possibile per stimolare l’apprendimento, promuovere la conoscenza e rafforzare le comunità.

In 197 minuti il regista Frederick Wiseman decide di presentare l’aspetto culturale e l’importanza sociale di una delle biblioteche più famosa del mondo. Un luogo conosciuto da turisti e cinefili per essere apparsa in diversi film con ambientazione a New York e che si trova a svolgere un’importante funzione all’interno della società americana.

Il documentario é trasparente nella forma come se stessimo passeggiando all’interno della struttura o, cosa ancora più interessante, nel dietro le quinte di una delle più complesse e variegate istituzioni americane.

Nel corso di tutto il film vengono presentati spezzoni di seminari, convegni, incontri con le diverse realtà comunali o statali. Viaggiamo per diverse filiali della biblioteca, incontriamo i diversi programmi sociali e culturali che vengono proposti alla realtà locale.

Il regista pone l’accento anche sul tema economico, come la biblioteca é supportata  sia a livello pubblico sia a livello privato e su come le varie riunioni dell’amministrazione cerchi sempre di trovare nuovi modi per andare incontro alle esigenze dei cittadini.

Un film che, forse si ripete un po’ troppo e soffre di una lunghezza che lo rende poco fruibile sia in sala sia in un ambiente festivaliero. Nonostante ciò il documentario é importante e da vedere. Si potrebbe parlare anche per altre ore della biblioteca e nella diffusione di tutte le informazioni su questa istituzione risiede l’utilità del film stesso.

Voto: 5,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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