Recensione in anteprima – Torino 34 (2016) – L’atteso film sulla guerra civile americana con protagonista il premio Oscar Matthew McConaughey è stato presentato in anteprima a Torino con tiepido successo di critica e pubblico. Al cinema dall’1 dicembre.

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1862. Guerra civile americana. L’infermiere dell’esercito sudista Newton Knight, avendo assistito a troppe ingiustizie, decide di disertare per riportare a casa il cadavere del giovane nipote a cui non è stato prestato soccorso dopo che era stato ferito. Giunto a casa è testimone di altri soprusi commessi dai soldati confederati nei confronti della popolazione. Da quel momento Knight comincia a raccogliere intorno a sé uomini e donne di razza bianca e nera pronti ad opporsi alla prepotenza militare. Accade così che la contea Jones del Mississippi si costituisce in uno Stato Libero sotto la guida di Knight che non è intenzionato ad arrendersi.

Uscito negli Stati Uniti nel giugno 2016 con poco successo, il film diretto da Gary Ross arriva anche nelle sale italiane con un’anteprima nella sezione “Festa Mobile” del trentaquattresimo Torino Film Festival. L’accoglienza da parte anche dei critici italiani non è delle più entusiaste.Quello che era atteso come un film epico sulla guerra civile americana si riduce a una non troppo equilibrata vicenda privata di Newton Knight.

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Non era corretto aspettarsi un film incentrato sulla guerra, inizia come tale, con una bella scena di battaglia, la cruenta battaglia di Corinth del 1862 che provocherà molte perdite nell’esercito sudista. Sopravvissuto a questa battaglia, Newton diventa il normale protagonista della storia. La sua ricerca del proprio posto all’interno dell’esercito e la sua non accettazione e comprensione di talune regole sociali e sostanzialmente razziste costituiscono uno sprone in più per ribellarsi all’esercito. Questo aspetto, sebbene passato sotto traccia è presente in tutto il film e il personaggio di Newton Knight ne rappresenta un veicolo utile e ben costruito.

La ricostruzione di ambienti, battaglie, costumi, creano una bella fotografia che non ha nulla da invidiare a tanti altri film di guerra e d’epoca più rinomati e consacrati. L’interpretazione di Matthew McConaughey è profonda e convincente così come il resto del cast. Queste sono infatti le cose più belle del film, quelle meglio riuscite. Però il film non convince del tutto.

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Annunciato in pompa magna e atteso da più parti, “Free State of Jones” ha dovuto fare i conti con la realtà tanto che la produzione ha visto scemare non poco l’interesse per questa pellicola che, potenzialmente, poteva essere protagonista della stagione cinematografica.

Uno dei principali difetti del film è costituito dalla lunghezza del film stesso. Le due ore e venti pesano soprattutto per una sceneggiatura che lascia molto spazio a silenzi, momenti riflessivi e da l’idea di non essere molto fluida. Il film procede a scatti, si affida anche all’incastro con una vicenda riguardante i discendenti di Knight che avviene quasi cento anni dopo. La motivazione di questo parallelo tra vicende del diciannovesimo e del ventesimo secolo è costituita soprattutto dai diritti civili in gioco. L’intento è buono ma la realizzazione è abbastanza confusa e poco efficace e la posizione di questa scelta viene aggravata soprattutto per gli spettatori non americani che conoscono poco le vicende della guerra civile nel nuovo continente.

MATTHEW McCONAUGHEY stars in FREE STATE OF JONES

In conclusione “Free State of Jones” poteva essere un’ottima occasione per riscoprire una figura che, prima di tante altre si è fatto difensore dei diritti degli schiavi e dei neri d’America. Purtroppo il prodotto finale non trasforma in modo corretto le intenzioni iniziali.

Voto: 5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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