Recensione – “Un amore può sopravvivere al Natale?”. La squadra di Boris realizza una commedia corale. Al gruppo si aggiungono la bellissima Mastronardi e il poliedrico Cattelan, qui al debutto cinematografico. Il risultato è un film gradevole e anticonvenzionale.

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Massimo (Alessandro Cattelan) viene rapinato da un babbo Natale che, con un pugno lo lascia tramortito a terra. Viene notato e soccorso da Giulia (Alessandra Mastronardi). Tra i due scoppia il colpo di fulmine immediato. Dopo qualche giorno sarà Natale, e, per un Massimo che non ama il Natale e quindi disposto a passarlo da solo a casa davanti alla tv, vi è una Giulia che partirà per passare quei giorni in campagna nel paesino in provincia di Roma insieme alla sua famiglia. Massimo si convincerà a passare con Giulia il Natale presso il casolare di famiglia. Una famiglia molto particolare, unita e dedita alla riffa, alle scommesse, alla caccia al cinghiale e a dei giochi di carte totalmente inventati e senza senso. Massimo resisterà a tutto questo ma tra i due le cose si complicano al punto da dividersi. Massimo tornerà a casa dove passerà il Natale con la famiglia. Sarà Giulia a raggiungerlo per una riappacificazione mentre nella famiglia di Massimo è successo qualcosa di tragico che ha rovinato l’atmosfera del Natale.

101880La sceneggiatura di “Ogni maledetto Natale” non è originalissima, soprattutto riguardo alla storia d’amore che fa da filo conduttore a tutta l’intera vicenda attraverso le scene con le due diverse famiglie. Ha degli elementi che spiazzano però, rendendo il film non scontato negli atteggiamenti dei personaggi e nelle battute. Il film strizza l’occhio anche al teatro, o, almeno, all’avanspettacolo, con i suoi attori (tranne Mastronardi e Cattelan) chiamati a interpretare due diversi ruoli per le due famiglie, in certe occasioni anche in modalità “a specchio”. Ecco allora emergere l’altissima qualità degli artisti quali Corrado e Caterina Guzzanti su tutti, Marco Giallini sempre a livelli eccelsi, un incredibile Valerio Mastrandrea e un quasi perfetto Francesco Pannofino.

Ogni-Maledetto-Natale-Mastrandrea-Caterina-GuzzantiLa regia a sei mani, esalta quelle che sono le caratteristiche tipiche della serie “Boris” e le declina nel periodo natalizio parlando del Natale stesso sotto tutti i punti di vista ma con un taglio differente, al di là del politicamente corretto, fregandosene se il ridere di certe situazioni sia divertente o meno. L’importante è dare un punto di vista che scardini il solito clichè delle feste natalizie ma senza cattiveria, solo per riderci un po’ su, tutti insieme. Esemplare la frase

“ecco…adesso dimmi cosa c’entra la religione con il Natale…”

messa lì come battuta ma, purtroppo, un pensiero verosimile che non fatichiamo a immaginare possa essere un pensiero di alcuni in una società sempre più votata a guardare il contenitore (le luci del Natale) piuttosto che il contenuto vero.

“Ogni maledetto Natale” quindi rappresenta quella parte, purtroppo rara, della commedia italiana che fa ridere e sorridere con criterio di sè stessa, senza troppe pretese ma con un ordine preciso e costruito con tempi perfetti. Non ci si sbellica dalle risate, non si fa uso eccessivo della volgarità, anzi, quasi scompare, si fa affidamento all’interpretazione e al divertimento degli attori, al mettere in scena le situazioni che verosimilmente accadono in molte famiglie italiane.

“un amore può sopravvivere al Natale?”

Voto: 6,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

2 pensiero su “Ogni maledetto Natale”

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