Recensione in anteprima – Attore più che regista Martin Prevost è anche sceneggiatore di questa ennesima commedia sociale francese ben riuscita. Il film, non perfetto, rimane divertente quanto basta e profondo quando serve. Il tutto è sulle spalle delle protagoniste Catherine Deneuve e Catherine Frost.

Claire è un’ostetrica che nel corso della sua vita professionale ha fatto nascere innumerevoli bambini amando la propria professione. Proprio in un momento difficile per il suo lavoro (si sta per chiudere il reparto maternità) ricompare dal passato una donna che l’aveva fatta soffrire quando era giovane. Si tratta di Béatrice, colei per cui suo padre aveva lasciato la famiglia. Béatrice è malata e ha bisogno di aiuto anche se non ha perso del tutto la vitalità di un tempo. Claire, che ha anche un figlio ormai grande e anche lui in una fase di svolta della propria vita, deve decidere cosa fare.

Oltre sessant’anni di carriera per un’icona della filmografia francese e internazionale, Catherine Deneuve che, in questo film, prende totalmente la scena in una parte che sembra proprio ritagliata attorno all’espressività e alla dinamicità di questa nuova stagione della carriera dell’artista.

Due donne diverse, unite dall’amore, tutto particolare, per lo stesso uomo. Relazioni diverse con questo uomo come scritto nella sinossi poco sopra. Una diversità affettiva e di approccio alla vita che non dipende solo dall’età diversa delle due donne ma anche, da caratteri opposti giustificati solo in parte da una generazione di differenza.

Attraverso scene di conflittualità, tenerezza, amore e ricerca del proprio “io interiore” anche ripercorrendo il doloroso passato, la pellicola riesce a interessare lo spettatore ma il rapporto resta comunque privato, intimo e non risolto tra le due protagoniste.

La commedia, molto ben congegnata lascia anche spazio all’indagine sociale e alla figura della “sage femme” (ostetrica) troppe spesso, ultimamente, poco valorizzata e incanalata in procedure moderne che ne sviliscono l’umanità e la sensibilità. Claire, paradossalmente è colei che fa nascere i bambini e ha avuto genitori, soprattutto il padre, assenti. Il confronto con Beatrice, che non è adatta ad essere madre e a prendersi la responsabilità di altri sopra le proprie spalle fa crescere interrogativi in Beatrice stessa e semina un motivo di smarrimento per Claire.

Esistono film che fanno riflettere anche attraverso una commedia leggera e che si lascia andare anche a momenti divertenti. Ci sono film che, in questo modo racconto una storia di affetti complicati. In “Quello che so di lei” si riesce a fare un mix di entrambi.

Senza non poche scene che, forse avrebbero potuto subire dei tagli, la pellicola scorre via veloce e ha nell’interpretazione delle due protagoniste la parte più interessante anche grazie a una sceneggiatura abbastanza solida e ben scritta.

Voto: 6,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *