Recensione in anteprima – Roma ’24 – Cortometraggio – Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, “La Zima del Signor” è un interessante cortometraggio tra il western e il realismo magico, che rivela una nuova, potente voce autoriale.
La trama
Il cortometraggio ha origine da una leggenda: un punto tra le montagne dove si dice appaia Dio. In tanti hanno provato a cercarlo, per chiedere soldi o per riportare indietro qualcuno che non c’è più. Maria (Grazia Capraro) vuole salvare sua sorella, che la madre e il prete del paese già considerano morta. Per questo, quando in una osteria incontra Toni (Thierry Toscan), vede una speranza reale per riuscire nel suo obiettivo. Toni è un vecchio bevitore che le racconta, durante quell’incontro, la storia della “Zima del Signor”. Maria e Toni affronteranno un viaggio tra le montagne, alla ricerca di Dio.
Una storia di montagna
Presentato in anteprima ad Alice nella città, nel contesto della Festa del Cinema di Roma, il cortometraggio di Alessandro Padovani, già autore del documentario “Movida” e recente vincitore del Premio Solinas al Miglior Soggetto, è un’opera che colpisce per coraggio e consapevolezza dei propri mezzi. La vicenda si svolge nei primi anni del ‘900, epoca di cui vengono ricostruiti accuratamente linguaggio (la storia è recitata in dialetto antico), mentalità, costumi e ambientazioni, con un forte effetto immersivo.
Dopo una parte iniziale in cui vengono presentati i personaggi e il contesto in cui agiscono – un Veneto arcaico e dominato dalla povertà -, comincia il viaggio dei due protagonisti attraverso le montagne innevate: la regia di Padovani e la fotografia di Lorenzo Pezzano sfruttano abilmente le potenzialità di questi scenari, cogliendone la maestosa bellezza e la profonda indifferenza ai drammi umani, perché, come dice Toni durante uno dei dialoghi, “Dio può anche esserci, ma non gli importa di noi”.
Il viaggio cementifica il legame fra Maria e Toni, due personaggi solitari, accomunati dalla sofferenza – la paura per le sorti della sorella nel caso della prima, il lutto per la morte della figlia nel caso del secondo -, ma incapaci di abbandonarsi alla rassegnazione e pronti ad aggrapparsi ad ogni minima, flebile speranza. Tuttavia, l’arrivo sulla cima dove è in corso una tormenta riserverà più di una sorpresa: i miracoli possono avvenire, ma non sempre sono quelli che speravamo.
Con un’atmosfera tra il realismo magico e il western, e una messinscena attenta ai piccoli dettagli come alla resa della vastità dei paesaggi, “La Zima del Signor” è un corto d’impatto che rivela una voce nuova, ispirata e originale: ci auguriamo che possa rappresentare un importante trampolino di lancio per il suo autore.
Voto: 8