Recensione in anteprima – Sesta direzione per Mel Gibson dopo oltre 9 anni da “La battaglia di Hacksaw Ridge”. Un film che concentra la sua azione su un piccolo velivolo con soli tre personaggi per una durata di poco superiore ai 90 minuti. Sceneggiatura diretta e regia essenziale per un film che crea tensione ma non colpisce pienamente. Al cinema dal 8 maggio.

La storia

Winston (Topher Grace), ex-contabile della potente famiglia criminale dei Moretti, si è rifugiato al motel Igloo in Alaska dopo essere diventato informatore di giustizia. Lì viene rintracciato e arrestato dal maresciallo dell’aeronautica Madolyn Harris (Michelle Dockery) che viene incaricata di scortarlo da Anchorage a New York per farlo testimoniare contro i suoi ex-datori di lavori. Noleggia così un piccolo aereo per arrivare a destinazione pilotato da Daryl Booth (Mark Wahlberg), un texano residente in Alaska che si fa notare per il suo comportamento sopra le righe.

Durante il viaggio Winston, che è ammanettato al centro dell’aereo, nota che sotto il sedile di fronte a lui c’è la licenza di Darryl, ma la fotografia è diversa. Cerca così di avvertire Madolyn ma lei non può sentirlo perché indossa le cuffie. Ben presto però Darryl rivela la sua vera identità; è infatti un sicario che ha il compito di uccidere Winston per non farlo testimoniare. Da quel momento inizia una lotta per la sopravvivenza sui cieli dell’Alaska e arrivare a New York sembra una missione impossibile.

“Flight Risk”, diretto da Mel Gibson e con protagonista Mark Wahlberg, è un film thriller che esplora temi di terrorismo, intrighi di potere nelle agenzie governative statunitensi e il complesso panorama della sicurezza aerea. Ambientato in un contesto di crescente diffidenza internazionale, la trama mette in luce i sempre presenti bui della malavita interna che interessa anche la corruzione di alte sfere governative.

Dritti al punto

Mel Gibson, noto per la sua regia in film come “Passion”, “Braveheart” e “Hacksaw Ridge”, mostra ancora una volta la sua abilità nel creare tensione e dramma. La regia bilancia le scene d’azione con momenti di informazione sulla vita dei personaggi, cercando di renderli più empatici, cosa che in realtà non riesce pienamente perchè la trama va dritta al punto. La regia è senza fronzoli, il film è necessariamente corto, solo 90 minuti, la lotta per sopravvivere arriva subito.

La performance di Mark Wahlberg è convincente ma il rischio che si insinua nello spettatore è quello di un personaggio troppo carico di caratterizzazioni negative. La sceneggiatura riesce con una sufficiente abilità a tessere una storia di intrigo e suspense, mantenendo alta la tensione. I dialoghi sono semplici e ben scritti e contribuiscono a sviluppare velocemente le relazioni tra i personaggi.

Il film, sebbene teso e coinvolgente, presenta necessariamente pochi momenti di rallentamento che potrebbero disturbare il flusso della tensione.

Non solo tre

Nonostante il poco tempo lo sviluppo di Modalyn Harris è completo per quanto necessario alla vicenda. L’interpretazione di Michelle Dochery è buona e convincente. Mentre il film tocca temi di potere e ambiguità morale, alcune delle implicazioni politiche e sociali non sono esplorate a fondo, il che potrebbe lasciare gli spettatori desiderosi di una maggiore analisi critica.

Questo limita il potenziale del film di affrontare in modo più incisivo le realtà politiche attuali ma, in realtà, il film non ha questa volontà rimanendo a sviluppare solo l’idea di una semplice trappola in alta quota. Quell’idea di sceneggiatura scritta dall’esordiente Jared Rosenberg, idea che era inserita nella famosa “black list” delle migliori sceneggiature non ancora realizzate.

In sintesi, “Flight Risk” è un thriller avvincente che combina tensione, azione e dramma in un contesto di rilevanza sociale. La direzione di Mel Gibson unita a una solida performance degli attori creano un film che coinvolge non solo i tre personaggi sullo schermo ma anche tutto il cast che si ode soltanto in audio attraverso il cellulare e la radio di bordo. Nonostante i difetti, “Flight Risk” offre uno sguardo intrigante e attuale sulla sicurezza aerea e sulle intersezioni tra la vita pubblica e privata degli agenti governativi.

Voto: 5,8

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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