Recensione in anteprima – “Mission: Impossible – Final Reckoning”, diretto da Christopher McQuarrie, segna un punto culminante per il franchise di “Mission: Impossible,” con Tom Cruise che riprende il suo iconico ruolo di Ethan Hunt. Questo film, l’ottavo della serie, si inserisce perfettamente nella sua tradizione di azione frenetica, trama intricata e colpi di scena inaspettati. Al cinema dal 22 maggio.

La storia

La fine del mondo è vicina ma Ethan Hunt (Tom Cruise) non è lontano e riparte da dove aveva lasciato alla fine della “part 1” del film del 2023. Recuperata una preziosa chiave crociata, deve raggiungere adesso il Sevastopol, un sottomarino nucleare russo, distrutto dall’Intelligenza Artificiale, che giace sotto la calotta polare. La chiave gli permetterà di recuperare il ‘codice sorgente’ dell’IA e di disinnescarla. Ormai autonoma e ‘cosciente’, l’Entità accede a qualsiasi sistema operativo, manipola fatti, dati e persone ed è determinata a sterminare la razza umana. Mentre Hunt cerca una soluzione, l’IA prende progressivamente il controllo delle armi di distruzione di massa. Il tempo stringe, non resta che correre. Ancora e ancora.

Il film continua il viaggio del protagonista mentre affronta una nuova minaccia globale che mette a repentaglio la sicurezza del mondo intero. Christopher McQuarrie, che ha già guidato con successo i capitoli precedenti “Rogue Nation” e “Fallout”, dimostra ancora una volta la sua abilità nel bilanciare scene d’azione spettacolari con una narrazione avvincente, mantenendo la familiarità di uno stile distintivo che fan e critici hanno apprezzato.

Ethan Hunt si pone davanti a dilemmi morali non solo per il suo ruolo di agente segreto, ma anche riguardo alla sua crescente diffidenza nei confronti della tecnologia e delle sue implicazioni etiche. La questione della sorveglianza e dei rischi associati all’intelligenza artificiale è attualissima e contribuisce a rendere il film non solo un thriller d’azione, ma anche una riflessione su temi contemporanei e scelte che il mondo deve affrontare.

A tutto Tom

Tom Cruise, nel suo ritratto di Ethan, continua a incarnare un eroe che, nonostante le sue straordinarie capacità, è sempre alle prese con il suo passato e le sue scelte, rendendolo un personaggio umano e vulnerabile. Le sue interazioni con il cast, che include Hayley Atwell nel ruolo di Grace e Simon Pegg come Benji Dunn, aggiungono ulteriore profondità emotiva.

Atwell mostra ancora una volta la sua abilità di creare una partner complessa, forte e intrigante, mentre Pegg fornisce un elemento di umorismo, comicità e lealtà nel film, evidenziando l’importanza della squadra.

Tuttavia, “Final Reckoning” non è privo di criticità. Sebbene le sequenze d’azione siano mozzafiato e ben coreografate, la trama può risultare un po’ articolata, con troppi colpi di scena che rischiano di confondere lo spettatore. Proprio come nei precedenti capitoli, l’approccio di McQuarrie al racconto si concentra sulla scaltrezza e sull’ingegnosità di Ethan Hunt, ma la prima parte risulta forse troppo lenta e poco utile. Inoltre, mentre i personaggi maschili ricevono una maggiore attenzione nel loro sviluppo e nella loro complessità, i personaggi femminili, sebbene ben interpretati, a volte faticano a ricevere un’evoluzione altrettanto significativa.

Passato, presente e (forse) futuro

Il film rispecchia non solo il passato del franchise, ma anche le attese future. In un panorama cinematografico sempre più affollato, “Mission: Impossible” si distingue per il suo stile inconfondibile e per il modo in cui riesce a mantenere alta l’asticella delle aspettative. La continua evoluzione di Ethan Hunt, dal giovane agente di “Mission: Impossible” del primo capitolo del 1996 all’eroe vulnerabile e impegnato che conosciamo oggi, permette di insistere su temi di perseveranza e lealtà, necessità di affrontare i propri demoni e il peso delle scelte.

“Final Reckoning” è stato pianificato come parte di una conclusione della saga; tuttavia, il futuro non è ancora scritto come lo suggerisce lo stesso film. Quindi, sebbene questo ottavo capitolo riallaccia molti fili di trame e sottotrame presenti nei capitoli precedenti per portarli a conclusione e spiegazione, un futuro capitolo non è da escludere se si ascoltano le parole dell’attore Tom Cruise.

“Mission: Impossible – Final Reckoning” conferma un Tom Cruise che continua a portare il suo personaggio a nuove altezze. Il film si presenta come un tributo non solo agli amanti del genere, ma anche a chi cerca una narrazione interessante e pertinente nella sua esplorazione delle complessità dell’era moderna. Si tratta di un capitolo necessario e godibile anche come film a sé stante ma compreso meglio sia con la visione della prima parte sia con la visione dei precedenti capitoli anche per apprezzarne i riferimenti di trama immergendosi nell’effetto nostalgia.

Voto: 7,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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