Recensione in anteprima – Arriva finalmente nelle sale il terzo capitolo di Tron. Dopo una travagliata produzione, più volte abbandonata e ripresa durata 15 anni, il film non si collega direttamente al secondo capitolo e trasborda nel reale. Un film che non è eccelle ma che risulta divertente e citazionista quanto basta. Al cinema dal 9 ottobre.

La storia

Un programma digitale altamente sofisticato, Ares (Jared Leto), viene inviato nel mondo reale per una pericolosa missione, segnando il primo incontro dell’umanità con esseri dotati di intelligenza artificiale. Man mano che Ares scopre l’ambiente che lo circonda e ha il suo primo contatto con l’umanità, la sua consapevolezza e la sua coscienza iniziano ad evolversi. Trova un’alleata inaspettata nella brillante tecnologa, programmatrice informatica e amministratrice delegata di Encom Eve Kim (Greta Lee), alla ricerca di un codice fondamentale scritto da Kevin Flynn (Jeff Bridges).

“Tron Ares” segna un significativo ritorno nel mondo affascinante e complesso della saga di Tron, offrendo un’interpretazione moderna e coinvolgente della realtà virtuale e della connessione umana in un’epoca di tecnologie avanzate. Diretto da Joachim Rønning, noto per il suo lavoro in co-direzione in “Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar”, il film si propone di rinnovare il franchise portando nuovi temi alla luce, rendendolo rilevante per il pubblico contemporaneo.

Questo nelle intenzioni però, la realizzazione non è sempre centrata. Il film a tratti ricorda “Pixels” o il primo originale “Jumanji”, tutti giochi del passato che si materializzano nella realtà di tutti i giorni.

Oltre lo schermo

Rønning utilizza una cinematografia spettacolare, caratterizzata da effetti visivi mozzafiato che catturano l’essenza del mondo digitale di Tron. Il comparto tecnico quindi è un punto di forza del film. Un comparto che non stupisce ma che soddisfa appieno gli spettatori. Un punto debole invece è la sceneggiatura. Non ci si aspetta qualcosa di innovativo ma la scrittura del film non è brillante né tantomeno originale.

La sceneggiatura risulta decompilata verso una narrazione ridotta. L’azione, il passaggio tra una scena e l’altra, gli effetti speciali prendono il sopravvento e fagocitano in parte una storia che, pur non essendo originale, avrebbe meritato un maggiore approfondimento. Il film perde il contatto diretto con il secondo capitolo ignorando quella “legacy” impersonata da Sam Flynn e Quorra. Ritrova, in parte, un collegamento insperato, nostalgico e sincero con il primo capitolo.

L’atmosfera, ovviamente, a oltre 40 anni di distanza, non è nemmeno lontanamente paragonabile. A sostegno del film però arrivano le solide interpretazioni di Jared Leto e di Jodie Turner-Smith (Athena). Ares contro Athena. Due mitologie non a caso a confronto. L’Ares guerriero che evolve e l’Athena implacabile che, da programma, rimane fedele alla sua missione.

Jodie Turner-Smith as Athena in Disney’s Live Action TRON: ARES. Photo by Leah Gallo. © 2025 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Copia ma non incolla

Il film si permette di integrare degli ottimi elementi nostalgici. Alcuni sono delle citazioni al limite delle copiature incollate in modo differente, più aderente alla tecnologia degli giorni nostri e, nello stesso, ricordando quelle sensazioni da gioco da “sala giochi” anni ’80. La musica, le moto, l’abbigliamento del passato irrompono come gusto di Ares e si legano come un ponte (non sono pochi i ponti che realmente vengono attraversati) tra un’epoca e un’altra.

“Tron Ares” si presenta come un’avventura emozionante e riflessiva che sfida le nostre percezioni sulla tecnologia e sulla libertà. Con interpretazioni forti e una narrazione avvincente, il film non solo celebra il passato del franchise, ma lo porta in un futuro ancora più promettente e, al tempo stesso, problematico. Joachim Rønning riesce a trasmettere un messaggio potente sulla responsabilità etica nel trattamento della tecnologia, rendendo “Tron Ares” un film attuale e significativo nel panorama cinematografico moderno.

Tron partiva come un gioco nel gioco trasformato in film. “Tron Ares” non è più un gioco e, forse, nemmeno Tron lo è mai stato.

Voto: 6,7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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