Recensione in anteprima – Roma ’24 – Best of 2024 – Tre Golden Globes tra cui miglior film commedia o musicale, un premio della critica e altri riconoscimenti a Cannes per “Emilia Perez”, il film del 2024 diretto da Jacques Audiard, che con uno stile narrativo distintivo, esplora la vita di Emilia, in cerca del proprio posto nel mondo senza che il passato ne oscuri il futuro. Al cinema dal 9 gennaio 2025.

La storia

Manitas del Monte (Karla Sofia Gascón), feroce barone di un potente cartello messicano, ha deciso di cambiare radicalmente vita. Cresciuto in un contesto machista, patriarcale e criminale, ha soffocato per anni il suo essere profondo. Ma non è mai troppo tardi per diventare donna. Per realizzare il suo più grande desiderio, fa rapire Rita Moro Castro (Zoe Saldana), giovane avvocato brillante al servizio di un grosso studio legale, più interessato a fare assolvere criminali che a servire la giustizia. Manitas recruta Rita per gestire transizione e futuro: simulare la sua morte con moglie e figli e ricominciare altrove.

Poi Manitas diventa Emilia ma il passato fatica a passare come i rimorsi. Rientrata in Messico, cinque anni dopo, decide di riprendersi la sua famiglia e di restituire al suo Paese i corpi dei suoi martiri. Ma una questione di cuore tuonerà tempesta. Una tempesta che porta a un finale che coinvolge emotivamente lo spettatore più di quanto non l’abbia già fatto durante tutto il film.

“Emilia Perez”, il film, cambia registro spesso durante le oltre due ore di durata. Un cambiamento perfettamente in linea e coerente con il cambiamento che avviene alla protagonista. La sua trasformazione da Manitas a Emilia è radicale e si riflette nel film che parte come un musical e si innesta man mano in un thriller passando per tutti gli aspetti drammatici di una famiglia, di un paese che deve fare i conti con gli scheletri e le sparizioni del passato.

La società

“Cambiando il corpo si cambia la società. Cambiando la società si cambia l’anima. Cambiando l’anima si cambia la società. Cambiando la società si cambia tutto”

Sono queste le parole di Rita durante una delle canzoni. Il film tocca le delicate questioni legate alla cultura e all’identità, evidenziando come le tradizioni possano plasmare ma anche limitare le scelte di vita individuali. L’evoluzione del personaggio di Emilia diventa un racconto di emancipazione, una ricerca di equilibrio tra le radici e le aspirazioni contemporanee. Una voglia di cambiamento che avviene dal singolo, per il singolo ma anche, per dilatazione, nella società e per la società.

“Emilia Perez” sia il film che il personaggio, sono immersi nei meccanismi della vita messicana, e l’ambientazione del film riescono a fotografare perfettamente quanto avviene non solo all’esterno, il visibile, ma si fa anche visione dell’invisibile, di quanto sta dentro i personaggi che man mano lo spettatore inizia a conoscere.

Un premiato cast femminile

Karla Sofía Gascón, Selena Gomez, Adriana Paz e Zoe Saldana hanno ricevuto il premio come migliori interpretazioni femminili al Festival di Cannes del 2024 senza distinzione tra personaggi principali e personaggi secondari. Infatti, la forza di “Emilia Perez” è anche, e soprattutto un cast femminile affiatato e perfettamente in parte splendidamente diretto da Jacques Audiard in tutti i cambiamenti di passo, di stile e di genere di cui la vicenda necessita.

Le interpretazioni di Zoe Saldana e Karla Sofia Gascón sono particolarmente notevoli. La Karla Sofia Gascon offre una performance profondamente emotiva, riuscendo a trasmettere le sfide interne di Emilia mentre essa attraversa la transizione e dopo questa importante scelta.  Zoe Saldana per la sua interpretazione, ha conseguito il Golden Globe come miglior attrice non protagonista in una commedia, certificando così la sua ottima performance.

Il tocco di regia

Jacques Audiard, noto per il suo approccio distintivo alla narrazione, utilizza una combinazione di stili visivi e registici per creare una connessione profonda tra il pubblico e i personaggi. La regia si avvale di una cinematografia evocativa, con l’uso di luci calde e inquadrature intime che enfatizzano l’interiorità dei personaggi.

La colonna sonora, vincente a Cannes 2024, è curata con attenzione e accompagna il viaggio di Emilia e quello di Rita, arricchendo l’atmosfera emotiva del film. Audiard gioca abilmente con l’intimità, i sogni, gli affetti di questi due personaggi, creando un linguaggio visivo che permette allo spettatore di immergersi completamente nell’universo psicologico delle due donne.

In conclusione, “Emilia Perez” si afferma come un’opera lirica e intensa, capace di toccare le corde profonde dello spettatore, invitandolo a riflettere su temi universali di identità e appartenenza. La regia di Audiard, unita a performance memorabili delle attrici protagoniste, rende il film un’esperienza cinematografica imperdibile.

Voto: 8,1

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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