Recensione in anteprima – Trentatreesimo lungometraggio Marvel appartenente all’MCU approdato sul grande schermo. Sequel di “Captain Marvel” del 2019 e ideale sequel della serie tv “Ms Marvel” del 2022 pubblicata su Disney+. Un film breve e che fa della leggerezza il suo punto forte e anche debole. Al cinema dall’8 novembre.

La storia

Un antico bracciale viene ritrovato dalla nuova Supremor Dar-Benn (Zawe Ashton) degli alieni Kree, che intende farne uso per salvare il proprio pianeta Hala, devastato da una guerra civile. Il ritrovamento causa anche un varco nello spazio che Monica Rambeau (Teyonah Paris), per conto della SABER ossia la divisione spaziale diretta da Nick Fury (Samuel L.Jackson), si reca a esaminare con i propri poteri. Lo stesso fa Carol Danvers (Brie Larson), alias Captain Marvel, dall’altro lato della galassia. Le due, entrambe dotate di abilità connesse allo spettro elettromagnetico e alla luce, scoprono che i propri poteri si sono “intrecciati” a quelli della giovane Kamala Khan (Iman Vellani), alias Miss Marvel, che non casualmente è dotata di un antico bracciale dalle origini misteriose…

Trama alquanto lineare e che entra subito sin dalle prime immagini nel vivo dell’azione. Schema classico con un preludio destinato al villain di turno proseguendo poi con la presentazione e l’intervento dei protagonisti. In questo caso si tratta di ben tre protagoniste, sottolineando, considerato il supereroe in gioco, il tono femminile dell’opera e relegando al solo Nick Fury una presenza maschile degna di un certo peso.

Un universo (quasi) scollegato

“The Marvels” non sembra un film per il grande schermo. O meglio, non ne ha le caratteristiche tipiche di un film Marvel sul grande schermo. Non c’è l’epicità degli scontri, non ci sono grandi gruppi coinvolti nello svolgersi delle vicende. Tutto il mondo Marvel, anzi l’universo, rimane sullo sfondo con un solo accenno alle vicende che riguardano direttamente gli Avengers.

Si tratta quindi della costituzione di un vero e proprio nuovo gruppo di super-eroine. Una, la più famosa, l’abbiamo conosciuta grazie al film del 2019 destinato a introdurla nell’universo Marvel per poi prendere parte ai capitoli cruciali della lotta a Thanos. La seconda l’abbiamo conosciuta con la serie specificatamente dedicata nel 2022 “Ms Marvel”.

Ed è proprio a quest’ultima serie che il film si ricollega con più forza. La terza componente del gruppo è invece una (quasi) new entry. Non ha ancora un nome di battaglia identificato e, purtroppo di questo personaggio ne vengono sfruttate poco le caratteristiche drammatiche privilegiandone quelle da commedia.

Non tutto il male

Le aspettative su questo “The Marvel” non erano eccessivamente elevate, almeno questo è il punto di vista di chi vi scrive. Ma in generale l’attesa per l’ennesimo film Marvel legato all’MCU è, probabilmente, ai minimi storici come già ampiamente valutato per il precedente “Ant-Man Quantumania”. Film e serie tv legati a quell’universo sembrano aver saturato la curiosità degli spettatori.

“The Marvel” non si immerge nell’MCU e, forse, questa volontà risulta essere un lato positivo. Altri lati positivi riguardano la breve durata, solo un’ora e tre quarti e la sua leggerezza che non è quasi mai forzata. Il film risulta anche un buon intrattenimento a tratti, interessante la digressione in stile musical.

Questi aspetti positivi però (tranne la durata) scatenano anche degli spiacevoli effetti negativi. Il film potrebbe, in breve, essere dimenticato. Vengono utilizzati elementi in modo abbastanza ruffiano soprattutto nei confronti degli spettatori della serie tv e, nei titoli di coda, nei confronti dei fan di fumetti e film.

Scene d’azione sufficienti, villain poco caratterizzato, sceneggiatura e regia che non si fanno notare particolarmente. In fin dei conti sorprende perchè poteva anche andare peggio ma non esalta, o, almeno, lo fa molto poco.

Voto: 5,8

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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