Recensione – 30 anni – Era la fine degli anni 80, esattamente il 29 settembre del 1989, quando usciva nelle sale uno dei film più apprezzati nell’intera storia del cinema. Una pellicola acclamata dalla critica e amata dal pubblico che insegna a non conformarsi alle rigide regole della società ma di seguire le proprie passioni. Per la regia di Peter Weir con un indimenticabile Robin Williams e dei giovani Robert Sean Leonard, Ethan Hawke, Josh Charles. 

Dead Poets Society

1959, Stato del Vermont, New England negli Stati Uniti. Il professore di lettere, John Keating (Robin Williams) viene spostato nel rigido collegio maschile e conservatore di Welton. Anticonformista e ben distante dalle severe regole della scuola in cui si trova, fin da subito stupisce tutti per il suo “rivoluzionario” metodo di insegnamento che ha alla base la poesia come espressione dell’anima.

Il preside, un uomo austero e all’antica, tuttavia non lo vede di buon occhio. I ragazzi della sua classe dapprima stupiti e poi affascinati iniziano a seguirlo e ad apprezzarlo. Amato e lodato dai suoi ragazzi, questi iniziano ad emularlo e innalzarlo come loro idolo. In particolare un ragazzo di nome Neil Perry vede la sua esistenza cambiata. Ne scaturisce un rapporto conflittuale con il padre che verrà sviscerato nel corso della pellicola. Neil grazie alle idee del professore inizia a seguire il suo istinto e passioni e si iscrive al corso di recitazione della scuola.

In parallelo Neil e il gruppo di ragazzi fondano una società segreta dal nome “società dei poeti estinti”

Carpe Diem

Per la regia di Peter Weir con Robin Williams, prodotto dalla Touchstone Pictures e distribuito dalla Warner. Il film fu girato alla St. Andrews in Dalaware in Usa nel 1988.

Sono passati 30 anni dalla prima volta che abbiamo visto questa pellicola, ma il suo messaggio, la sua potenza rimane la stessa. Inserita dall’American Film Institute nella lista del 100 film più belli e commoventi della storia del cinema, il film venne accolto molto bene dalla critica e dal pubblico internazionale, innanzitutto in America ma poi in tutto il mondo, segnando anche ottimi risultati al box office internazionale.

Pellicola vincitrice di un Premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale oltre a numerosi riconoscimenti come il David di Donatello.

Oltre al merito sicuramente del regista e alla fotografia e ad una sceneggiatura eccezionale, una lode va sicuramente al noto attore comico Robin Williams. Perfetto per questo ruolo di professore scostante dalle rigide regole accademiche, Williams è riuscito a restare nella mente di tutti in una delle sue interpretazioni migliori di sempre. Da notare come per il ruolo erano stati presi in considerazione anche Liam Neeson e Tom Hanks e per la regia se ne era Interessato anche Dustin Hoffman ma poi passò a Peter Weir.

Non sono passate inosservate nemmeno le interpretazioni di un giovane e sconosciuto Ethan Hawke, Robert Sean Leonard e gli altri attori alle prime armi. Difatti il regista espresse la volontà di avere attori sconosciuti e non volti già noti, motivo per il quale un interessato River Phoenix venne scartato per un ruolo nel gruppo di studenti ribelli.

Oh Captain, My Captain

Una pellicola drammatica che sa arrivare dritta al cuore dello spettatore, capace di lasciare una semplice ma bellissima e profonda lezione di vita: aprite la mente e seguite i vostri sogni, andate oltre ciò che la società o le persone attorno a voi vi impongono, superate i dogmi e le imposizioni. I temi portanti dell’intero film sono due: la poesia e l’apertura/ chiusura.

Keating insegna che la poesia è un arte e che la sua bellezza che si può trovare in versi di poeti come Shakespeare e Whitman possono essere un mezzo di espressione e liberazione molto potenti. E così lo studente Neil riesce a trovare nella recitazione la sua poesia capace di farlo sentire libero e di esprimersi così come i ragazzi che creano il loro gruppo di poeti ribelli.

Se da un lato il professore cerca di aprire la mente dei ragazzi dall’altro lato invece il preside e il padre di Neil sono chiusi nelle loro idee. Una sorta di scontro fra buio/luce, vista/cecità.

«Cogli la rosa quando è il momento, | ché il tempo, lo sai, vola | e lo stesso fiore che sboccia oggi, | domani appassirà.» (Pitts)

Robin Williams 5 anni fa ci lasciava, ma il suo ricordo è ancora vivo a Hollywood e negli spettatori, ex piccoli divenuti ormai grandi. Indimenticabile in Mrs Doubtfire ed impossibile non citare le sue interpretazioni in Will Hunting, Patch Adams, Hook – Capitano Uncino, Jumanji e Una notte Al Museo.

Voto: 8

Di Sabrina Pusterla

Interessata di media ed entertainment. Da sempre una eterna cinefila, amo il cinema a 360°. Mi piace visionare, analizzare e parlare dei film. Progetti? Tanti. Sogni nel cassetto? Troppi. Spero un giorno di pubblicare un libro ed un podcast in cui parlo della settima arte. "Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima." (Cit. Ingmar Bergman)

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