thegoodexThe good extension

Produttore: Nuno Productions

Genere: Horror

Regista: Mick Garris

Interpreti: Michael Emerson, Christopher Walken, Tim DeKay, Alexandra Kamp, Annabeth Gish, Brittany Robertson, R.J. Mitte, Jacob Kogan, Travis Jeffery, Georgie Henley, John Fleck

Trama: David Streeter, un uomo malato di cancro, si imbatte in un venditore ambulante durante una passeggiata. Il venditore, di nome George Elvid, gli rivela che la sua attività consiste nel vendere estensioni. David capirà presto qual è la reale natura di questo particolare tipo di merce.

Link al film.

Con una ottima scrittura, priva di errori, il film ci propone una storia intrisa di forti sentimenti e situazioni contrapposti come amore e odio, felicità e depressione, buona salute e malattia, ricchezza e miseria, successo e fallimento, e via così in un susseguirsi di accadimenti vissuti dai protagonisti non per fatale ed imprescrutabile destino, ma per la precisa e demoniaca volontà di Mr. Lucifero in persona, calato nei panni del sig. Elvid (un po’ banalotto l’anagramma ma ci stà), che stringe col povero e sfortunato Dave un patto di sangue malefico, che gli cambierà da quel momento la vita, rovinandola però al suo più caro amico Tim. 

Questo il sunto del film, che ha un pregio ma anche alcuni difetti. Il pregio è quello di non cadere nella tentazione di essere alla fine accondiscendente e buonista nei confronti di Tim.
Qualcuno ha mosso la critica che fossero davvero troppe le sventure che capitano a Tim, e troppo tragiche; quando entra in scena il personaggio del diavolo, proprio lui in persona, l’unico modo di rappresentarlo attraverso le sue opere non può che essere quello di fare vedere il male assoluto, il dolore assoluto, la cattiveria assoluta, altro che buonismo. Ha fatto bene Nuno, quindi, a non concedere a Tim una possibilità di felicità finale.

I difetti sono quelli legati alla brevità del film.
La bella prima parte della sceneggiatura, l’incontro di Dave col sig. Elvid, il dialogo ottimamente strutturato, la calibrata caratterizzazione dei personaggi, avrebbe meritato una seconda parte ben più lunga di quella che è, perché effettivamente le tragedie che capitano a Tim risultano troppo concentrate in poche pagine.
Un altro difetto, ma è solo una mia sensazione e quindi posso anche sbagliarmi, è che manca al film un vero climax finale, un evento conclusivo che dia una scosa. Per la legge del do-ut-des, manca uno scotto che Dave deve pagare alla fine, il prezzo per tutte le fortune che gli sono capitate. Non può esserlo certo solo il peso di aver condannato Tim alla distruzione, perché naturalmente e giustamente non prova alcun senso di colpa. Il diavolo deve chiedere il suo conto, per sua natura, è qui purtroppo manca proprio questa parte finale, che avrebbe dato al film un senso più compiuto. Sarebbe bastato anche solo farne un ultimissimo accenno, nell’ultima inquadratura.

Non conosco Mick Garris, scelto per dirigere il film. Mi pare comunque che si muova bene nel genere horror, per i suoi trascorsi anche recenti.
Il cast è molto buono, scelto con cura fra i volti meno noti del panorama statunitense, e non si può non apprezzare la presenza di Christopher Walken, un dichiarato e brillante omaggio al capolavoro horror di Merlino.

“The Good Extension” è un film onesto, e sarebbe stato veramente buono se fosse solo stato un poco più lungo nella seconda parte. Ma è scritto con bei dialoghi, senza errori, con una generale padronanza del genere, ma stiamo parlando di Nuno, mica uno qualsiasi. Magari, prima di farlo uscire al cinema, lo amplierà di quel tanto che basta.

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