Recensione in anteprima – Sesto film del franchise “Karate Kid” rivitalizzato dal successo della serie tv “Cobra Kai”. Il film si colloca temporalmente tre anni dopo la fine delle vicende della sesta stagione della serie tv e ripropone, per l’ennesima volta, il tema sportivo nella cimematografia. Un film nostalgico, lineare e che cerca di rinnovarsi. Al cinema dal 5 giugno.

La storia

In seguito alla tragica morte del fratello, Li Fong (Ben Wang) deve lasciare la scuola di kung fu a Pechino, dove è una giovane promessa, per trasferirsi a New York con la madre (Ming-Na Wen) che ha trovato lavoro come dottoressa in un ospedale. Una sera entra dentro il locale “Victory Pizza” gestito da Victor (Joshua Jackson), un tempo ottimo pugile e ora è perseguitato dal suo strozzino, dove conosce sua figlia Mia (Sadie Stanley). La ragazza frequenta la sua stessa scuola ed è l’unica persona con cui stringe amicizia.

Mentre si trova con lei in metropolitana, viene colpito a tradimento da Conor (Aramis Knight), il suo ex, campione di karate in match spesso clandestini. La madre gli ha esplicitamente vietato di tornare a combattere e lo ha messo nelle mani di un tutor coetaneo, Alan (Wyatt Oleff), per farlo studiare.

“Karate Kid Legends”, diretto da Jonathan Entwistle, rappresenta un’evoluzione emozionante e nostalgica nel filone di “Karate Kid”, fondendo i temi classici di crescita personale e combattimento con una nuova generazione di protagonisti. Il regista ha saputo catturare l’essenza del franchise pur portando freschezza e innovazione, permettendo al film di inserirsi armoniosamente nella continuum della saga, che ha affascinato diverse generazioni di spettatori.

Nuove vecchie storie

Il film segue una nuova giovane promessa delle arti marziali. Promessa che arriva dall’est asiatico, da un’altra arte marziale, e che diventa esso stesso il mentore di un pugile ormai pensionato che ribalta la dinamica generazionale. Elemento che, forse, avrebbe meritato più spazio. Al suo fianco, troviamo la star di lunga data Ralph Macchio nel suo iconico ruolo di Daniel LaRusso, che funge da mentore e figura paterna, e Jackie Chan, che riprende il suo ruolo di Mr Han, ora in un contesto di riabilitazione e crescita.

La loro interazione offre un’interessante dinamica di passaggio del testimone, in cui la saggezza dei protagonisti originali si combina con l’energia e l’innocenza della nuova generazione. La scelta di mantenere i personaggi originali e integrarli nella trama di una nuova generazione è un punto di forza che arricchisce il film, conferendo una dimensione nostalgica che i fan apprezzeranno.

Questione di radici e di rami

Uno degli aspetti più affascinanti di “Karate Kid Legends” è come il film esplori il tema della fede, degli affetti e delle origini, non solo nella tradizione delle arti marziali, ma anche nella fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Il protagonista, che si confronta con il dolore e l’incertezza, rappresenta un giovane individuo in cerca di ritmo e stabilità all’interno di una nuova città.

Il film si contraddistingue per una regia che mescola abilmente momenti d’azione frenetica con sequenze più intime e riflessive, rispecchiando il timbro già manifestatosi in “Cobra Kai”. Questo mix di stile permette di mantenere alta l’attenzione del pubblico, alternando combattimenti coreografati meticolosamente con momenti di introspezione. Combattimenti che soffrono un po’ di iperboliche evoluzioni al rallentatore.

Sebbene “Karate Kid Legends” colpisca per il suo messaggio di perseveranza e crescita, è il rapporto tra Li e Mia quello che scandisce il ritmo di tutto il film. La loro amicizia è subito scoppiettante e si trasforma e cresce con il film. Come un allenamento, con una preparazione a un incontro.

Nostalgia, cult e celebrazione

Il film si posiziona come una celebrazione della tradizione delle arti marziali nei film, rafforzando il messaggio che la disciplina e la crescita personale sono elementi di fondamentale importanza sia nel mondo reale che in quello di finzione. Il film ha un incipit che affonda le sue radici nel film degli anni ’80 riproponendone scena simbolo e si evolve in un presente che cerca di esaltare lo spirito sportivo, umano e sociale delle arti marziali.

“Karate Kid Legends” riesce a onorare il suo patrimonio mantenendo viva la narrazione per un pubblico moderno. Le performance del cast risultano un mix di bravura e divertimento. Soprattutto i personaggi storici trasmettono quel sano rispetto per le origini del cult che potrebbe generare continuamente film di questo tipo conservandone il successo e la capacità di intrattenere il pubblico.

Voto: 6,7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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