Recensione in anteprima – Sesto film da regista per Joseph Kosinski, colui che ha riportato sul grande schermo Tron e Top Gun dopo decenni dagli originali degli anni ’80. Dopo il successo di critica e pubblico di Top Gun Maverick, Kosinski porta al cinema, dietro la forte volontà di Liberty Media, un film sulla formula 1. Un lungo spot senz’anima e con poco cuore che si basa su grandi ed efficaci riprese anche durante i veri gran premi. Al cinema dal 25 giugno.

La storia

A seguito di uno spaventoso incidente l’ex campione di Formula 1 americano Sonny Hayes (Brad Pitt) si è ritirato nelle categorie automobilistiche minori. Il suo caro amico ed ex compagno di corse Ruben Cervantes (Javier Bardem), proprietario della scuderia Expensify APXGP, lo convince però a rimettersi in gioco per salvare il team dal fallimento e fare da mentore al promettente pilota britannico Joshua Pearce (Damson Idris). Tra i due nascerà presto una forte rivalità.

Questa sinossi richiama in gran parte la trama di “Driven”, film del 2001, ambientato nel mondo delle corse automobilistiche però dal lato delle monoposto americane, la formula Indy. Ai tempi i padroni della formula uno erano ancora europei e Liberty Media, americana, non aveva ancora comprato la formula 1, era nata da appena 10 anni e l’acquisizione avverrà nel 2016. Quindi, ai quei tempi era disponibile solo la serie americana.

Edulcorata da qualche passaggio non in linea con norme sociali ed inclusive moderne, la trama presenta delle improbabilità piuttosto evidenti se rapportate alla realtà. In “Driven”, in Indicar, un pilota di oltre 50 anni, è raro ma non è improbabile. In formula uno, un pilota oltre i 60 anni, età di Brad Pitt, sebbene ne dimostri fisicamente molti meno, non è possibile, rimane appunto nella finzione scenica.

PITT Brad (USA), actor playing Sonny Hayes, driver of the fictional Apex APXGP team in the F1 movie by Apple Studios / Bruckheimer Films, portrait IDRIS Damson Alade-Bo (GBR), actor playing Joshua Pearce, driver of the fictional Apex APXGP team in the F1 movie by Apple Studios / Bruckheimer Films, portrait VERSTAPPEN Max (ned), Red Bull Racing RB19, portrait during the 2023 Formula 1 Aramco British Grand Prix, 10th round of the 2023 Formula One World Championship from July 7 to 9, 2023 on the Silverstone Circuit, in Silverstone, United Kingdom – Photo DPPI

Più di Driven ma come Driven

“F1 il film” e “Driven” sono molto simili. C’è la stessa dinamica tra pilota giovane e vecchia gloria caduta in disgrazia. Un “boss” della scuderia che lo cerca perchè vecchio amico, una prova della vecchia gloria autoimposta per dimostrare la sua forza, lo stesso conflitto fra giovane e vecchio pilota, le stesse furbizie per guadagnare punti e posizioni in griglia. Alcune scene di incidenti son simili persino quelli che nella formula uno reale non avvengono nemmeno più.

La Apx, un team praticamente nuovo che non ha nessuna potenza politica (perchè anche questo serve in formula uno ma viene accuratamente evitato) non viene mai penalizzato per nessuna delle manovre al limite (e anche oltre). “F1 il film”, a tratti, sembra essere un incrocio tra il videogioco ufficiale (e la parte della storia nel videogioco è anche più interessante rispetto alla storia del film) e la serie, citata nel film, “Drive to survive” con tutti i difetti tipici.

“F1 il film” rispetto a “Driven” si risparmia la telenovela che aveva per protagonista Sienna Miller. Il film viene depurato da quello spirito un po’ troppo “macho” di oltre 20 anni fa spostando la figura femminile da soprammobile conteso a una delle pochissime ingegnere a capo del progetto di una formula uno. Il film, quindi, timbra anche il cartellino dell’inclusività, è un buon intrattenimento, ha una bella colonna sonora di Hans Zimmer, ha delle ottime interpretazioni non soltanto nei due piloti ma, soprattutto, in Kerry Condon perfettamente a suo agio nel ruolo.

Con poco cuore e senz’anima

“F1 il film” è stato registrato anche durante diversi weekend dei gran premi del campionato 2023 e 2024. A Monza, Silvestrone, Spa, e tanti altri circuiti la vettura di f2-f3 utilizzata per le riprese ha preso parte allo schieramento iniziale, attori e attrici han recitato nella vera pit lane del circuito in un vero box allestito come se la APX fosse una reale scuderia partecipante al mondiale.

La visione di queste scene che sono immerse nella realtà quasi come fosse uno pseudo documentario son arricchite anche da comparsate dei vari piloti di formula uno che interagiscono con un saluto, una stretta di mano, qualche pacca sulla spalla, qualche battuta riservata a Vasseur e Toto Wolf. Questa realtà che viene inserita nel film si scontra però con la fiction di azioni di gara che sono spettacolari ma, spesso, fortemente al limite del regolamento sportivo (e della fisica).

Inoltre lo spirito della formula uno latita cospargendo il film di errori abbastanza grossolani come spacciare l’incidente di Donnelly del 1990 come quello che ha messo fine alla carriera di Sonny e citare che Sonny ha gareggiato con Schumacher, ma nel 1990 il campionissimo tedesco non era in formula uno. Sicuramente “F1 il film” fa un passo avanti di credibilità rispetto a “Gran Turismo” nell’uso delle piste. Questa volta le immagini sono vere, hanno una corrispondenza tra nome citato e immagine.

Squadra di singoli

In un passaggio del film si definisce la formula 1 uno sport di squadra. Questo è sicuramente vero ma le parole, nel film, non hanno riscontro nei fatti e alle scene. Gran parte delle vicende e della sceneggiatura vedono protagonista Sonny, in solitaria con il suo carattere.

Il film non infonde nello spettatore nessuno spirito della formula uno semplice, nostalgica e romantica degli anni 80-90 nonostante la presenza in sceneggiatura di un pilota di quei tempi. Il film rispecchia di più la formula uno moderna, noiosa, spettacolare solo in apparenza e con show creati apposta e dopati dal contorno, dalla confenzione e privi, spesso, di contenuto. Una formula uno vuota, con poco cuore, senz’anima proprio come questo film, lontano, e molto da film appassionanti come per esempio “Rush”

Probabilmente il film sarà un successo di pubblico con incassi da capogiro, ne ha tutti gli elementi compresa la spinta pubblicitaria di tutto il mondo della formula uno e di Lewis Hamilton in particolare che ne è anche produttore sin da quando era in Mercedes, e infatti il motore della APX è Mercedes. Purtroppo è solo intrattenimento, show, nulla più, la storia della formula uno merita ben altro.

Voto: 5,6

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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