Recensione in anteprima – “Ballerina” è un nuovo spin-off dell’universo “John Wick”. Trae la sua storia direttamente dalla breve apparizione della ballerina nel terzo capitolo “John Wick parabellum”. Ana de Armas interpreta il ruolo di un’assassina su contratto con tutto il bagaglio tecnico di una ballerina. Un’operazione riuscita nelle scene d’azione ma non spicca in originalità nella narrazione e nella storia. Al cinema dal 12 giugno.
La storia
Un gruppo di uomini e donne con uno strano marchio sul polso, l’omicidio del padre, la fuga per la vita – questo è tutto quello che la piccola Eve (Ana de Armas) ha impresso del suo passato. Dopo anni di addestramento in coreografici balletti con e senza la pistola grazie alla protezione della Ruska Roma, Eve è pronta a prendersi il suo posto nel mondo come Kikimora, figura leggendaria del folklore slavo e assassina di punta del clan. In una delle sue missioni, però, Eve si imbatte di nuovo in quel marchio al polso, e una volta che la Direttrice si rifiuta di rivelarle cosa sa, la Kikimora imbocca il suo sentiero di vendetta, disposta persino ad incontrare il Boogeyman in persona, cioè John Wick (Keanu Reeves).
“Ballerina”, uscito nel 2025 e diretto da Len Wiseman, rappresenta un’aggiunta intrigante e intensa al franchise di “John Wick”. Wiseman, noto per il suo lavoro in film come “Underworld” e “Live Free or Die Hard”, porta la sua esperienza di azione e stile visivo distintivo nel creare un film che esplora un nuovo aspetto dell’universo di “John Wick”, mettendo in primo piano una giovane assassina interpretata da Ana de Armas nel ruolo di Eve, una killer ballerina in cerca di vendetta.
Il film si inserisce perfettamente nel filone di “John Wick”, estendendo il mondo dei contratti e delle vendette a una nuova protagonista femminile che offre una prospettiva fresca e dinamica sulla narrativa già esistente. Eve è motivata dalla perdita tragica, poiché il suo desiderio di vendetta la porta a confrontarsi con icone già note all’interno del franchise, mentre naviga le sue sfide personali.
Non solo azione
Ana de Armas offre una performance potente forse troppo marcata nella ferocia nel suo approccio al personaggio, evidenziando l’abilità della ballerina di trasformare non solo il talento ma anche la bellezza in un’arma letale. La sua interpretazione porta un tocco emotivo che illumina il percorso di Eve, rendendola non solo un’eroina d’azione, ma anche una giovane donna alla ricerca di una propria identità in un mondo violento.
Un altro punto di forza di “Ballerina” è la sua iconografia visiva e le scene d’azione coreografate, che riprendono lo stile stilistico distintivo di Chad Stahelski, regista dei film originali di “John Wick”. Wiseman, pur portando il suo tocco personale, riesce a catturare l’essenza della fluidità e dell’intensità delle sequenze d’azione, creando momenti intensi e ben organizzati, uno fra tutti una battaglia con i lanciafiamme.
Tuttavia “Ballerina” presenta anche alcuni difetti. Sebbene il film tenti di esplorare le complessità della vita di Eve, alcune parti della trama potrebbero risultare come dei passaggi di un videogioco “picchia/spara-tutto”. Si ha sempre l’impressione che alla fine di uno scontro poi c’è un minimo di pausa per passare poi al livello successivo per un nuovo scontro, un nuovo rivale sempre più potente.
L’originalità nella ripetitività
Riflettendo sul passato e sul futuro del genere action, “Ballerina” si inserisce in un panorama di film che hanno saputo mescolare azione con complessità psicologica, un elemento che è diventato un marchio di fabbrica per le produzioni legate a “John Wick”. L’impatto di “Ballerina” permette ai fan di identificarsi non solo con le scene d’azione mozzafiato, ma anche con le lotte interiori della protagonista. Ma questo è comune a molti film e anche in “Ballerina” la genesi di Eve in qualità di fredda ballerina assassina è in linea con i traumi di tanti altri eroi, supereroi e antieroi.
“Ballerina” è una considerazione forte e ben realizzata all’interno dell’universo di “John Wick”, con una direzione esperta di Len Wiseman e una performance carismatica di Ana de Armas. Nonostante alcune debolezze nella ripetitività della trama il film riesce a regalare uno sguardo emozionante su un nuovo mondo di vendetta e redenzione.
Voto: 6,3