Recensione in anteprima – Terzo film da regista per Tim Fehlbaum che porta sul grande schermo uno degli eventi storici drammatici più importanti della storia della televisione e dello sport. Un film con una buona ricostruzione, ottimi dialoghi e una tensione sempre presente e crescente. Al cinema dal 13 febbraio. 

La storia

Il 5 settembre 1972, durante le Olimpiadi di Monaco, un commando di militanti palestinesi assalta gli appartamenti della delegazione israeliana uccidendo due persone e prendendone in ostaggio nove. La tv americana ABC, all’epoca prima emittente a trasmettere in diretta l’intero evento sportivo, si ritrova a raccontare la tragedia in diretta, ovviando ai problemi di comunicazione e di reperimento di notizie e immagini. Il giovane produttore Geoffrey Mason (John Magaro), il dirigente televisivo Roone Arldge (Peter Sarsgaard), l’interprete tedesca Marianne Gebhardt (Leonie Benesch) e gli altri colleghi trasformeranno la tragedia in evento mediatico. E cambieranno la storia.

Il film si sviluppa intorno agli eventi che hanno avuto luogo il 5 settembre 1972, giorno in cui il mondo ha assistito a una delle più terribili manifestazioni di violenza politicizzata. “September 5” non si limita a raccontare la cronaca di quegli eventi, ma si addentra nelle vite lavorative dei protagonisti della ABC rimarcandone le dinamiche editoriali e di scoop.

Cast e Interpretazioni “in tensione”

Il cast di “September 5” è uno dei punti di forza del film. Gli attori scelti per interpretare i personaggi principali offrono performance intense e coinvolgenti. Gli attori che interpretato giornalisti, traduttori, tecnici, registi, produttori creano un dinamismo di scena raro per un film che non offre molta azione ma che si sofferma tanto sulle decisioni, sui momenti da cogliere.

Vittime israeliane e i personaggi delle forze di sicurezza sono presenti nei racconti della tv tedesca e della tv della ABC. Sembrano sullo sfondo ma sono comunque attori principali della vicenda. Sembrano spettatori inermi ma vengono anche descritti, nel film, come pedine controllate e, per le forze dell’ordine, spaesate davanti a una situazione drammatica nuova.

Il film non dimentica di contestualizzare gli eventi storici. Le Olimpiadi di Monaco rappresentano un momento cruciale non solo per lo sport, ma anche per la geopolitica del Medio Oriente. “September 5” fa riferimento a rapporti storici complessi, come il conflitto israelo-palestinese e le ripercussioni globali del terrorismo, rievocando anche l’atmosfera di tensione politica di quegli anni.

Attraverso uno schermo storico

“September 5” si distingue da altri film sul terrorismo per il suo approccio più sfumato e meno manicheo. Mentre molte opere tendono a delineare un confine netto tra buoni e cattivi, il film offre una narrazione che invita alla riflessione, sfidando il pubblico a interrogarsi sulle cause e sulle conseguenze del terrorismo. In questo senso, si allontana da una mera rappresentazione di atti violenti, il film si interroga sull’opportunità sociale e informativa di mandare in onda la tragedia in diretta cogliendo quello che è diventato un passaggio storico della stessa tv mondiale.

In sintesi, “September 5” è un film potente e provocatorio che affronta il tema del terrorismo con una narrazione complessa e sfumata. Grazie a un cast di talento e a interpretazioni incisive, il film riesce a coinvolgere il pubblico. Esplorando le vite dei personaggi coinvolti, “September 5” non solo ricorda un evento tragico, ma invita anche a una comprensione più profonda delle dinamiche che hanno portato il mondo, per la prima volta, a vedere quell’evento in diretta tv.

Voto: 7,1

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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