Recensione – “Il Gladiatore 2”, diretto da Ridley Scott e sequel del celebre film del 2000 “Il Gladiatore”, è un’opera che si colloca in un contesto storico e narrativo ricco e complesso, e, a volte, eccessivamente fantasioso. Questo sequel si propone, spesso invano, di esplorare nuovi temi e personaggi, pur mantenendo una connessione con la storia originale. Al cinema dal 14 novembre.

La storia

La trama di “Il Gladiatore 2” si svolge diversi anni dopo gli eventi del primo film. Protagonista è Lucio (Paul Mescal), il giovane figlio di Lucilla (Connie Nielsen), che ora si trova a dover affrontare le conseguenze delle azioni di suo padre, l’imperatore Commodo, e la caduta dell’impero romano. La sceneggiatura, scritta da David Scarpa, offre uno sguardo approfondito sulla complessità della politica romana, mostrando come la lotta per il potere e la vendetta possano plasmare il destino di una nazione.

Il film si apre con una citazione al primo capitolo, riprendendo il tema della giustizia e della ricerca di un nuovo leader. Lucio è un personaggio ben sviluppato, il cui viaggio di crescita e scoperta è al centro della narrazione. La sua lotta interiore, contrapposta al suo desiderio di vendetta e alla ricerca di pace, è un richiamo diretto al tormento di Massimo Decimo Meridio nel primo film. Forse questo richiamo, che si incastra bene e nostalgicamente con il ben superiore primo capitolo diventa un’arma a doppio taglio e, sebbene offre spunti di commozione e interesse nel pubblico, aggiunge poco al secondo capitolo.

Qui è Hollywood… non Roma

Dal punto di vista storico, “Il Gladiatore 2” si impegna a rimanere fedele al contesto della Roma antica, sebbene si prenda molte, forse troppe, libertà artistiche. La rappresentazione della politica romana e degli intrighi di corte è efficace, con personaggi che incarnano la corruzione e l’ambizione che caratterizzavano l’epoca. I riferimenti a figure storiche reali, come l’imperatore Settimio Severo, arricchiscono la narrazione, anche se alcune scelte creative risultano anacronistiche e fuori luogo.

Un esempio di libertà artistica è la rappresentazione delle lotte gladiatorie, che, sebbene basate su fatti storici, sono amplificate per servire la drammaturgia del film. Le sequenze di combattimento, pur essendo spettacolari e ben coreografate, possono sembrare più simili a una rappresentazione romantica che a un’autentica rievocazione storica. Una Roma antica che si trasforma in un film d’azione hollywoodiano molto più simile al moderno rispetto all’antico.

Non passano poi inosservati alcuni evidenti errori storici come la presenza di squali al Colosseo, il nome stesso Colosseo sarà in voga solo diversi secoli dopo, nella Roma di quell’epoca si chiamava Anfiteatro Flavio. Inoltre muri che si spostano automaticamente e personaggi che leggono uno pseudogiornale donano un tocco molto più fantasy che storico.

Sceneggiatura prevedibilmente solida

La sceneggiatura de “Il Gladiatore 2” presenta una struttura solida, con dialoghi incisivi che richiamano la grandezza e la tragicità del primo film. Frasi come

“La vendetta è un piatto che va servito freddo”

riecheggiano temi familiari, mentre nuovi scambi tra i personaggi esplorano la lotta per l’identità e il potere.

Ridley Scott, al timone del progetto, mantiene il suo stile visivo distintivo, utilizzando una cinematografia che cattura la grandiosità di Roma e la brutalità delle sue arene. La colonna sonora, nuovamente composta da Hans Zimmer, accompagna le immagini con un’epicità che contribuisce a coinvolgere emotivamente lo spettatore.

Da sottolineare la prova di un Denzel Washington in splendida forma che interpreta un personaggio estremamente istrionico e doppiogiochista e l’utilizzo forse troppo macchiettistico di alcuni personaggi ad iniziare dai “finti” gemelli imperatori Geta e Caracalla

“Il Gladiatore 2” è un sequel che riesce a onorare il film originale anche se non si avvicina mai all’epicità e al coinvolgimento che il primo capitolo ancora oggi riscuote. La regia di Ridley Scott, unita a una produzione di alta qualità, rende questo film un’esperienza cinematografica coinvolgente anche se sprofonda in scelte troppo moderne e platealmente estranee al tempo romano. Il film si presenta come un’avventura intensa che intrattiene solo a tratti. Questo secondo capitolo, probabilmente, reiterando lo schema, porterà a un terzo capitolo.

Voto: 6

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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