Recensione in anteprima – “Megalopolis” è un ambizioso film di Francis Ford Coppola, già presentato a Cannes nel 2024 decenni di sviluppo e gestazione. Ambientato in una metropoli futuristica e distopica, il film esplora le tensioni sociali e i conflitti mentre un ambizioso architetto è impegnato a ricostruire la città e realizzare la sua utopia. Ingiustamente sottovalutato, il film coinvolge e affascina. Al cinema dal 16 ottobre.

La storia

Cesar Catilina (Adrien Brody) è un architetto che ha inventato il Megalon, un materiale da costruzione assolutamente straordinario che gli permette di avere una visione futura delle città, a partire da New York, assolutamente rivoluzionaria.  A contrastare questa progettualità apparentemente utopica si erge il sindaco della città Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito) il quale è un paladino della conservazione. Sua figlia Julia (Nathalie Emmanuel) però finisce con l’innamorarsi proprio di Cesar in un’America che rimanda dichiaratamente e sotto tutti gli aspetti alla Roma vicina alla decadenza.

“Megalopolis”, una “favola” di Francis Ford Coppola, rappresenta un progetto ambizioso e visionario che ha attraversato decenni di gestazione. La sua concezione risale agli anni ’80, un periodo in cui Coppola stava già esplorando tematiche legate alla società, all’architettura e alla condizione umana. La genesi di “Megalopolis” è segnata da molteplici tentativi di realizzazione, interrotti da difficoltà finanziarie e artistiche. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente ritardato il progetto.

Il risultato è un film estremamente sovrabbondante di intuizioni, citazioni (soprattutto filosofiche), riflessioni, estetismo che creano un prodotto solido ma allo stesso tempo vasto e dispersivo, incapace, a tratti di focalizzarsi su un’idea portante.

Il teatro del presente

Il film è ambientato nella metropoli futuristica e distopica New Rome, dove le tensioni sociali e i conflitti tra diversi gruppi si intensificano. La trama ruota attorno a un architetto che cerca di ricostruire la città dopo un disastro catastrofico, affrontando dilemmi etici e morali. Il film esplora temi come il potere, la corruzione, la ricerca dell’utopia e l’inevitabile conflitto tra progresso e tradizione.

Coppola utilizza la sua narrativa per riflettere sulle sfide contemporanee, dall’urbanizzazione alla crisi climatica, in un modo che ricorda le sue opere precedenti, come “Il Padrino” e “Apocalypse Now”, ma con una visione più critica e contemporanea. Lo spettatore viene immerso in una rappresentazione teatrale in cui molti personaggi ricordano, non solo per i nomi, gli eccessi della drammaturgia teatrale greca ma soprattutto romana. L’aggiunta cinematografica non sempre si sposa bene ma le volte che ci riesce (una su tutte la scena delle travi sospese) lo spettatore ne rimane affascinato.

“Megalopolis” è un’opera che si distingue per la sua grandiosità visiva. Coppola, noto per la sua attenzione ai dettagli e alla composizione, utilizza tecniche innovative per creare un’atmosfera immersiva. La fotografia è caratterizzata da una palette di colori vibranti e da una messa in scena che richiama l’epica dei film classici. La colonna sonora accompagna la narrazione con toni emotivi e drammatici, contribuendo a elevare la tensione e il coinvolgimento del pubblico.

Una nuova speranza

Il nuovo film di Francis Ford Coppola si presenta come una riflessione profonda e provocatoria sulla società moderna e sulle sfide che essa affronta. La visione del regista, unita alla sua esperienza e maestria cinematografica, offre un’esperienza visiva e narrativa unica. Nonostante le difficoltà incontrate durante la produzione, il film riesce a catturare l’essenza di una grande opera d’arte, invitando il pubblico a riflettere su questioni di rilevanza attuale.

Tradizione, mal costume, valori morali, speranza per il futuro cercano di lottare, forse in modo a volte confuso e onirico. Ma in questa opera oltre al monito di un brutto passato che, purtroppo, potrebbe ripresentarsi (se non lo sta già facendo), si fa spazio una speranza per un nuovo “mondo”… e tutta la seconda parte del film ne è prova.

In conclusione, “Megalopolis” è un film che non solo segna il ritorno di Coppola alla regia dopo anni di assenza, ma rappresenta anche un commento significativo sulla condizione umana e l’evoluzione delle società moderne. La sua ambizione e il suo messaggio lo rendono un’opera da non perdere per gli amanti del cinema e per chiunque sia interessato a esplorare le complessità del mondo contemporaneo.

Voto: 7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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