Recensione in anteprima – Venezia ’24 – In concorso – Quattordicesimo film per Todd Phillips che torna sul grande schermo proprio 5 anni dopo quel “Joker” che costituisce il capitolo precedente di questo sequel. “Joker”, nel 2019, ha vinto il Leone d’oro alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mostra, alla quale concorre anche questo sequel. Al cinema dal 2 ottobre.

La storia

Dopo il suo exploit di follia, nel film Leone D’Oro a Venezia nel 2019, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) è stato arrestato e affidato all’istituto psichiatrico Arkham Asylum. Qui fa la conoscenza di Harleen “Lee” Quinzel/Harley Quinn (Lady Gaga) e con lei instaurerà una pericolosa relazione.

Sinossi che non rende in maniera completa quanto in realtà accade nel film all’interno dell’animo di Arthur/Joker. Il film si immerge (e certe volte rischia di affondare) all’interno della psiche del protagonista ricostruendo e ribaltando anche quanto successo nel primo capitolo. Questo sequel continua la storia del primo capitolo ma inserisce elementi, nella storia, che lo diversificano sia per genere sia per struttura e importanza scenica del personaggio.

L’inizio del film è spiazzante e, per certi versi, preoccupa. Si tratta di un cartone animato Warner cucito apposta per realizzare un finto semi-raccordo di sintesi di quanto avvenuto nel frattempo. Segue un lungo pianosequenza all’interno delle celle di Arkham per incontrare un malconcio e magrissimo Arthur pronto ad essere trasportato per incontrare il suo avvocato. Presto ci sarà il processo per i suoi 5 omicidi.

Molto sequel poco musical

Todd Phillips, dopo l’uscita di “Joker”, aveva escluso la possibilità che il film potesse avere un seguito. Questa affermazione è stata poi anche confermata nonostante il grande successo di critica e pubblico. Successo che ha portato 2 Golden globes e due Oscar al film oltre al già citato Leone d’Oro a Venezia ’76.

L’idea di un seguito però, è scaturita con la possibilità di effettuare un sequel cambiando genere. Già dall’annuncio dell’ingaggio di Lady Gaga come attrice per dar voce alla coprotagonista “Harley Quinn” il regista ha fatto capire che il secondo capitolo avrebbe utilizzato momenti canori pur non definendosi prettamente un sequel.

Infatti “Joker folie à deux” è un musical dove si canta poco in realtà. Le canzoni sono spesso sussurrate, gli unici che cantano sono Joker e Lee e spesso riguardano scene estemporanee e oniriche che non necessariamente si legano al resto della narrazione. Probabilmente chi si aspetta una serie di canzoni orecchiabili rimarrà deluso come una mezza delusione risulta il poco utilizzo della voce di Lady Gaga, solo in due occasioni ha la possibilità di esplodere in tutta la sua potenza.

Joker vs Arthur

“Joker, folie à deux” riprende con maestria e in modo molto furbo (oltre che un po’ ruffiano e fan service) i fatti del primo capitolo, va ancora più a fondo all’animo di Joker. La “folie à deux” non riguarda solo la follia d’amore tra Arthur e Lee, riguarda anche la follia che si innesca nel rapporto tra le due anime del protagonista: Arthur e Joker. Inoltre il doppio si esplicita, forse troppo blandamente, anche tra Lee e Joker, tra Joker e i suoi estimatori.

L’incontro e lo scontro tra Arthur e Joker è ben costruito dalla sceneggiatura e arriva gradualmente. Questo cammino avviene anche grazie alla storia d’amore tra Arthur/Joker e Lee. Sceneggiatori e regista non sono caduti nel banale errore di concentrarsi troppo su una storia d’amore che non avrebbe aggiunto nulla al personaggio. La sfruttano per realizzare coscienza del Joker in Arthur, capire l’alterna dinamica tra manipolato e manipolatore.

Il film, onestamente meno riuscito, meno originale, meno affascinante rispetto al primo sbalorditivo capitolo mette comunque sempre in risalto tutta la straordinaria bravura da attore di Joaquin Phoenix. Un’ulteriore prova del suo talento. “Joker, folie à deux” è una continuazione coerente della storia anche se non ha scene memorabili. Intrattiene con interesse il pubblico e ridona al grande schermo una maggiore complessità della storia del Joker.

Voto: 7,1

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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