Recensione in anteprima – A sette anni dal precedente capitolo della serie principale, arriva sul grande schermo il sesto film del franchise creato da Illumination nel 2010. Una serie animata molto ben accolta anche grazie ai Minions e ai due film spin-off a loro dedicati. Il film ritrova nuovamente risate e buonumore inoffensivo. Al cinema dal 21 agosto.

La storia

Durante la riunione degli ex alunni del Licée Pas Bon, la rinomata scuola dei cattivi, Gru (Max Giusti/Steve Carell) reincontra Maxime Le Mal (Stefano Accorsi/Will Ferrell), un super cattivo che ce l’ha ancora con lui per uno scherzo subìto ai tempi dell’adolescenza. I poliziotti della Lega Anticattivi arrestano Maxime ma lui promette di sterminare Gru, dunque il capo della Lega consiglia all’ex Cattivissimo di trasferirsi con la famiglia in un luogo sicuro.

Gru, la moglie Lucy (Carolina Benvenga/Kristen Wiig), le figlie Margo (Miranda Crossgrove), Edith (Dana Gaier) e Agnes (Madison Polan) più l’ultimo arrivato, il neonato Gru Jr, si recano nell’amena cittadina di Mayflower, portando con sé i tre Minion Phil, Ron e Ralph. A Mayflower, Gru e i suoi famigliari dovranno assumere nuovi nomi e nuove identità, il che creerà non pochi problemi. Dovranno anche relazionarsi con una coppia di vicini spocchiosi e la loro figlia adolescente Poppy (Joey King), che vuole coinvolgere Gru in un furto importante. Nel frattempo i dirigenti della Lega trasformano cinque Minion in agenti d’élite dotati di superpoteri e Maxime trasforma la sua ossessione per gli scarafaggi in un’arma contro Gru.

Despicable Me 4

Un ritorno al buonumore

Nonostante la costruzione narrativa sia poco originale e con un soggetto ripetuto più volte nella storia cinematografica, “Cattivissimo me 4” ha il pregio di focalizzare l’attenzione su due elementi: il divertimento e il rapporto padre/figlio di Gru. Del primo parleremo dopo, del secondo si tratta di un ritorno, nuovamente. Infatti Gru è, in pratica, diventato il padre di Margo, Edith e Agnes sin dal primo capitolo. Risulta padre putativo di tutti i Minion da sempre. Ma l’essere padre del suo Junior è diverso. Non a caso porta il suo nome.

E i nomi, in questo film, non sono per nulla casuali. Dal Licée Pas Bon cioè non buono, al Maxime Le Mal, Massimo Il Male, dalla citazione alla Mayflower a varie altre chicche disseminate per tutto il film.

Il film punta sul divertimento e il ritmo è molto veloce con la consueta parlantina fiume di Gru nel doppiaggio splendido di Max Giusti per la voce italiana e Steve Carell nella voce originale.  La bella sorpresa, nel lato italiano del doppiaggio, è Stefano Accorsi che presta la voce a Maxime Le Mal. Una voce molto efficace e particolare.

A tutto Minion

Come detto “Cattivissimo me 4” punta molto sul divertimento. La serie è nata per questo motivo rinnovando la figura del cattivo in chiave comica e organizzando attorno a lui un gruppo di spalle scalmanate e imprevedibile come i Minion. La geniale intuizione e realizzazione di questi esseri ingestibili e pasticcioni sono stati subito amati sia dal pubblico dei grandi sia da quello dei più piccoli.

Chiaramente la simpatia e la giocosità dei Minion sono ampiamente sfruttati per la parte comica del film. Le loro scene, spesso totalmente ininfluenti all’economia della vicenda, sono le più divertenti dell’intero film. Risultano quasi un film nel film, uno spin-off all’interno dello stesso film. La bravura sta nel bilanciare questi momenti eliminando il rischio che queste scene possano fagocitare l’intero film.

Questa volta l’operazione è riuscita rimandando a maggiori approfondimenti sulla storia dei Minion e sulle loro vicende al prossimo film a loro dedicato. Qui si assolve il compito di proclamare alcuni di loro, cinque, a nuovi supereroi con tanto di poteri. Ma, come citava un tale

“da grandi poteri derivano grandi responsabilità”

e i Minions, lo sappiamo, non sono per nulla responsabili.

“Cattivissimo me 4” è un film adatto a tutta la famiglia e diverte i fan della serie.

Voto: 7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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