Serie tv – Recensione –  Bridgerton è una serie tv che ha debuttato il 25 Dicembre 2020 su Netflix raggiungendo più di 63 milioni di visualizzazioni solo nel primo mese dalla sua pubblicazione. Sulla piattaforma si trova la prima stagione disponibile in otto episodi, mentre ne è già stata annunciata una seconda.

Ne abbiamo parlato in diretta FB a questo link

Trama

Ci troviamo nell’alta società durante la reggenza inglese, protagonista di queste vicende è la numerosa famiglia Bridgerton ed in particolare la figlia Daphne, che deve affrontare il suo ingresso in società e gli obblighi che ne comporta.

Durante la cerimonia viene notata dalla Regina che la definisce “impeccabile” rendendola ancor più desiderabile agli occhi dei suoi futuri pretendenti ed invidiata dalle altre debuttanti.
Nel frattempo conosciamo anche Simons, lo scapolo d’oro che tutte vorrebbero conquistare, meglio noto come Duca di Hastings.

Tra Daphne e Simon nascerà l’accordo di fingersi una coppia e partecipare assieme agli eventi della stagione senza fidanzarsi ufficialmente. Trovandosi corteggiata da un uomo così nobile, Daphne attrarrà la curiosità di molti gentiluomini, mentre Simon, accompagnando già una fanciulla agli eventi, eviterà eventuali approcci in quanto dichiara di non volersi sposare od avere figli.

I romanzi a cui è ispirata la serie tv

La celebre serie tv deve la sua fonte di ispirazione ai diciassette romanzi storici rosa di Julia Quinn scritti tra il 2000 e il 2013 ed iniziati a pubblicare dal 2006.

In particolare i primi otto raccontano ciascuno la vita degli otto fratelli della famiglia Bridgerton, partendo da Daphne e continuando in ordine di nascita dal primogenito, il nono romanzo invece consiste in un epilogo in cui si parla della famiglia in maniera generale e conclusiva, terminando così la prima parte di questa collana.

I seguenti quattro romanzi consistono in un prequel dell’intera vicenda ambientato 50 anni prima nella tenuta di campagna dei Bridgerton e parlano della famiglia che era la loro vicina di casa.
Oltre a questi ne troviamo poi altri quattro che raccontano intrecci tra vari personaggi avvenuti grazie alla partecipazione ad eventi dell’alta società inglese.
Ciò che accomuna tutti i romanzi è il classico happy ending, prerogativa della categoria in cui rientra questo genere.

BRIDGERTON (L to R) NICOLA COUGHLAN as PENELOPE FEATHERINGTON, POLLY WALKER as PORTIA FEATHERINGTON, HARRIET CAINS as PHILLIPA FEATHERINGTON, BEN MILLER as LORD FEATHERINGTON and BESSIE CARTER as PRUDENCE FEATHERINGTON in episode 102 of BRIDGERTON Cr. LIAM DANIEL/NETFLIX © 2020

L’inevitabile successo della serie

Dietro al successo di questa serie tv troviamo la produttrice esecutiva Shona Rhimes, già celebre per aver lavorato in questo ruolo per titoli come “Le Regole del Delitto Perfetto” piuttosto che “Grey’s Anatomy” con cui si aggiudicò nel 2007 un Golden Globe per miglior serie drammatica.

Come tutti sappiamo il celebre medical drama vanta ben 17 stagioni per un complesso di 368 episodi, e visto il numero di romanzi a cui si ispira Bridgerton sarà forse questa la nuova serie cult che mira a costruire Shona Rhimes e le cui stagioni ci accompagneranno per i prossimi anni?

BRIDGERTON (L to R) LUKE NEWTON as COLIN BRIDGERTON, WILL TILSTON as GREGORY BRIDGERTON, CLAUDIA JESSIE as ELOISE BRIDGERTON, RUBY STOKES as FRANCESCA BRIDGERTON, LUKE THOMPSON as BENEDICT BRIDGERTON and FLORENCE HUNT as HYACINTH BRIDGERTON in episode 101 of BRIDGERTON Cr. LIAM DANIEL/NETFLIX © 2020

Cosa amiamo di Bridgerton

Un elemento intrigante della serie è la presenza di Lady Whistledon, una scrittrice misteriosa che pubblica in forma anonima alcuni fogli dove si raccontano gli scandali della società britannica del momento, di cui addirittura la Regina cerca di smascherare l’identità, e che ricordano dinamiche già conosciute nella serie Gossip Girl.

A dare valore alle puntate troviamo la voce fuori campo dell’attrice premio Oscar Julie Andrews, altro elemento sonoro amato dal pubblico sono le musiche del compositore Kris Bowers piuttosto che gli arrangiamenti di hit pop appartenenti a star come Maroon 5, Billie Eilish e molti altri, che fanno da sfondo alle feste a cui la società inglese è invitata.

Non passano inosservati nemmeno i protagonisti della serie che sono già diventati dei veri e propri sex simbol, in particolare Regé-Jean Page, l’attore che interpreta il Duca di Hastings.
Altri elementi a favore di Bridgerton sono location, scenografie e costumi; gli abiti non sono perfetti storicamente, ma donano il tocco moderno che si vuol dare alla vicenda, intento già dichiarato anche nelle musiche.

BRIDGERTON (L to R) REGƒ-JEAN PAGE as SIMON BASSET and PHOEBE DYNEVOR as DAPHNE BRIDGERTON in episode 102 of BRIDGERTON Cr. LIAM DANIEL/NETFLIX © 2020

Un finto period drama

La licenza poetica della serie tv accosta elementi storici ad altri moderni piuttosto che immaginari, e tutto ciò può creare confusione nello spettatore che si è già trovato di fronte a prodotti cinematografici come Orgoglio e Pregiudizio, Emma, Ragione e Sentimento piuttosto che altri, invece collocati precisamente nel quadro storico britannico.

Si rischia quindi di voler rendere moderno un periodo classificato come “intoccabile” e creare un period drama pop dalle scelte discutibili, andando troppo oltre alcuni canoni alla base della società di cui si parla.

Il ruolo della donna è a tratti emancipato, non esiste schiavitù, le lotte di classe sono pressoché assenti, le dinamiche tra servitù e signori non sono contemplate, insomma, come preannuncia la sigla dallo stile “fairytale” ci troviamo all’interno di una fiaba prevedibile, ma che diventerà probabilmente uno dei più celebri show di Netflix.

Voto: 7

Diretta FB durante la quale ne abbiamo parlato sul nostro canale YouTube

 

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