Anticipazioni – Il 12 marzo al cinema Orfeo di Milano si è tenuto uno speciale incontro con Jonas Rivera, volto ormai noto nel mondo Disney Pixar. Arrivato alla Pixar nel 1994, primo e unico stagista del reparto produttivo, per la realizzazione di “Toy Story – il mondo dei giocattoli”, Rivera ha attraversato tutti i successivi anni degli Studios, fino a diventare nel 2009 produttore di UP. Ora, come senior vice president della produzione, egli lavora con gli altri produttori Pixar alla supervisione del personale e alla gestione delle risorse e delle squadre creative. E’ stato premiato due volte per il suo lavoro come Miglior produttore di lungometraggi d’animazione dalla Producers Guild of America per “Up” e “Inside Out”. “Toy Story 4” uscirà nelle sale italiane il 26 giugno.

Perchè “Toy Story 4”?

“Toy Story” è un film ormai classico, che ha cambiato per sempre le carte sul tavolo dell’animazione tradizionale.

Per questo una delle prime domande che possono sorgere è perchè, dopo averci dato il bellissimo finale del terzo capitolo, siano tornati in Pixar a rimettere le mani sui nostri amati giocattoli. La risposta ci viene subito data da Rivera, che, ricordando ciò detto anche da Andrew Stanton, ci ricorda come la storia in realtà sia finita per Andy, ma non per Woody.

Infatti dopo essere arrivati nella casa di Bonnie, sicuramente ci si poteva domandare come i giocattoli avrebbero affrontato questa loro nuova vita. Anche se la Pixar ci ha già regalato alcuni corti con Bonnie, l’idea degli Studios per questo nuovo capitolo è stata quella di ripartire da Woody, per portarlo verso una reale e più profonda realizzazione.

Woody

Il nostro amato cowboy è stato dunque la molla di partenza per Rivera e per la sua produzione. Mossi sotto la guida del regista Josh Cooley, alla sua prima esperienza in autonomia per la regia di un lungometraggio, dopo l’abbandono di John Lasseter.

Dalle prime scene che ci hanno mostrato dell’inizio del quarto capitolo, non si può fare a meno di commuoversi. Si ripercorre infatti un po’ tutta la vicenda che abbiamo conosciuto e amato in questi ultimi venticinque anni. Una carrellata di ricordi e immagini che certamente intenerisce il cuore. Partendo da nove anni prima rispetto alla temporalità di “Toy Story 4”, veniamo portati fino al centro delle nuove vicende. In esse troviamo una Bonnie cresciuta, dai cinque anni del precedente capitolo, alle prese col dover iniziare la scuola, uscendo dalla fase dell’infanzia.

Nuovi arrivi e vecchi ritorni

Ciò che si è potuto apprezzare dalle scene che ci hanno regalato in anteprima, è anche il fatto che l’universo di “Toy Story” ritornerà al completo, arricchito da personaggi nuovi di zecca. Fra questi spicca Giggle McDimples  (voce originale di Ally Maki), il più piccolo giocattolo mai visto nel mondo dell’animazione Disney.

Giggle ricoprirà un po’ il ruolo del grillo parlante, di aiutante e consigliere. Voci di rilievo nel nuovo cast saranno anche Christina Hendricks, che vedremo nel ruolo della cattiva, la bambola Gabby Gabby, e Jordan Peele, nel ruolo di Bunny. Coniglietto verde-blu, Bunny, insieme all’amico inseparabile Ducky (Keegan-Michael Kay), arriverà sulle scene dal mondo dei lunapark, prigioniero di un gioco a premi. Questa coppia dal nome molto originale darà una ventata di leggerezza e umorismo alle vicende, che verranno calibrate su varie tonalità.

Bo Peep

Le emozioni saranno tante, a partire dal grande ritorno di Bo Peep (voce originale di Annie Potts), in una veste completamente nuova. Emancipata e libera, la ritroviamo infatti meno elegante e dolce rispetto alla tenera pastorella che abbiamo conosciuto nei primi film.

Per lei alla Pixar si è smossa un’intera squadra tutta al femminile, denominata appunto il “team Bo”, che ha arricchito il personaggio di una forza inedita, privata di ogni possibile stereotipo, o da qualsiasi scelta scontata caratteriale. Una decisione certamente da apprezzare in un contesto mondiale come quello del presente, in lotta verso una maggiore uguaglianza sociale.

Resistere alle pressioni della modernità

Uno dei nodi tematici fondamentali del film sarà il dialogo fra il vecchio o ciò visto come tale e il nuovo, pubblicizzato dal mercato della modernità.

A partire dallo stesso Woody, che con Bo Peep scoprirà il peso dell’usura del tempo, passando per un altro dei nuovi personaggi della vicenda, Duke Caboom  (voce di Keanu Reeves), abbandonato e disprezzato in quanto la pubblicità aveva mentito sulle sue reali abilità acrobatiche. O anche Gabby Gabby, cattiva solo perchè il tempo l’ha privata della voce, lasciandola in un negozio di anticaglie.

Questa tematica verrà poi pienamente incarnata dal vero nuovo co-protagonista del film, Forky  (voce di Tony Hale): nuovo progetto scolastico di Bonnie, costruito con materiali di scarto, cosa che gli renderà difficile comprendere la sua nuova natura di giocattolo. Credendosi solo spazzatura riciclata, dovrà lottare contro la propria coscienza per trovare una nuova e reale autodeterminazione, sotto la guida di Woody.

In Forky  si mostrerà dunque pienamente come anche da qualcosa di primitivo o sorpassato si possa ricavare un valore più profondo. Questo film deve poi molto anche alla tradizione cinematografica e noir, a partire da chiari omaggi a “Viale del tramonto” e “The Shining”.

Per il pubblico italiano questo nuovo e ultimo capitolo della saga “Toy Story” avrà poi una sfumatura ulteriore di malinconia. Sarà dura infatti vedere Woody senza più la voce di Fabrizio Frizzi, prematuramente scomparso il 26 maggio 2018, e sostituito da Angelo Maggi, storico doppiatore di Tom Hanks.

Sinossi ufficiale e trailer

Woody ha sempre saputo quale fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o Bonnie. Quando Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie trasformato in giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non giocattolo, Woody decide di mostrargli gli aspetti positivi di questa nuova vita.

Ma quando Bonnie porta con sé tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia, Woody fa un’inaspettata deviazione, che lo porta a ritrovare la sua amica scomparsa da tempo, Bo Peep. Dopo aver trascorso anni per conto proprio, lo spirito avventuroso di Bo e la vita “on the road” hanno rovinato la sua porcellana. Woody e Bo scopriranno che le loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro problemi.

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