Recensione in anteprima – Terzo lungometraggio per John S. Baird che porta al cinema la trasposizione del romanzo “Laurel & Hardy – The British Tours” di A.J.Marriot. Steve Coogan e John C.Reilly vincono la sfida estrema di portare al cinema l’interpretazione del duo più famoso, amato e indimenticabile della storia della comicità. Nelle sale dal’1 maggio.

Nel 1953, Stan Laurel (Steve Coogan) e Oliver “Babe” Hardy (John C. Reilly) partono per una tournée teatrale in Inghilterra. Sono passati sedici anni dal momento d’oro della loro carriera hollywoodiana e, anche se milioni di persone amano ancora Stanlio e Ollio e ridono soltanto a sentirli nominare, la televisione sta minacciando l’abitudine culturale di andare a teatro e molti preferiscono andare al cinema a vedere i loro capolavori del passato oppure i nuovi Gianni e Pinotto, piuttosto che scommettere sulle loro esibizioni in teatrini di second’ordine. Eppure i due vecchi compagni di palcoscenico sanno ancora divertirsi e divertire, e la tournée diventa per loro l’occasione di passare del tempo insieme, fuori dal set, come non avevano mai fatto prima, e di riconoscere per la prima volta il sentimento di amicizia che li lega.

Nuovi luoghi, vecchia fama

Presentato al Festival del Cinema di Roma nell’ottobre del 2018, e, ancor prima al London BFI Film festival, giunge finalmente anche in Italia “Stanlio & Ollio”, il film che vede il duo comico più amato al mondo riprendere vita attraverso le splendide interpretazioni di Steve Coogan e John C. Reilly.

Chi si aspetta un biopic sulla vita artistica di Stan Laurel e Oliver Hardy rimarrà spiazzato. La storia del film inizia quando siamo già nel 1937. Un lungo e affascinante pianosequenza  ci porta per mano tra i camerini e il set de “I fanciulli del west”. Incontriamo Stan e Oliver alle prese con delle discussioni col produttore e regista Hal Roach (Danny Huston). Stan non ritiene che il compenso della coppia sia adeguato agli incassi dei film prodotti.

La decisione di Stan di abbandonare il produttore non può essere assolta nell’immediato da Oliver in quanto costui è vincolato dal contratto per un periodo maggiore. Questo porterà Oliver a onorare il contratto e partecipare, da solo, a “Zenobia”.

“tu invece eri a girare il film con l’elefante”

rinfaccerà sovente Stan a Oliver. La coppia tornerà insieme già qualche anno più tardi con le produzioni della 20th Century Fox ma di questo non c’è traccia nel film che si concentra direttamente sul 1953, anno in cui i due volano in Inghilterra per iniziare un tour europeo.

Conosciuti in tutto il mondo, Stanlio & Ollio non faticano a ricevere la stessa gloria e la stessa fama anche nel vecchio continente, nonostante la produzione non abbia inizialmente investito adeguatamente nel progetto.

Fotocopie in originale

L’arrivo in hotel in Inghilterra da lo spunto per la riproposizione nella vita reale, di una delle scene tipiche del duo comico: Oliver con un piccolo bagaglio e Stan che di bagagli ne è carico. A corollario la divertente scena del campanello della reception.

Sono scenette che si presentano in diverse situazioni. Richiamano direttamente le scenette che il pubblico ha amato e Steve Coogan e John C. Reilly sono praticamente perfetti. Non cercano di arrivare a sostituirsi agli originali e non cercano di copiare o interpretare. Si tratta di uno studio approfondito su espressioni, mimica, movimenti precisi, modi di fare, di dire, di incedere, di presentarsi, di guardare. I due attori danno prova di riproporre in maniera fedele qualcuno che non ha e non avrà eguali al mondo.

Non è solo lo studio sul personaggio ma, anche, e in maniera forse più complessa, anche lo studio sulla dinamica di coppia. Stanlio e Ollio hanno rappresentato la comicità fatta di movimenti precisi e di un continuo contrapporsi degli opposti. Hanno aperto la strada allo slapstick e a successive coppie italiane e non della comicità, dove il completamento fisico e caratteriale poteva generare situazioni comicamente contrapposte e divertenti.

Dentro il buio delle quinte

“Stanlio & Ollio”, il film, si concentra sulla vita di Stan e Oliver dal 1953. La televisione sta prendendo ormai il posto del teatro e del cinema. I due iniziano ad avere un’età nella quale si può cominciare a parlare di declino. Lontani dal divismo sono apprezzati dal pubblico che ride anche solo vedendoli.

La gente ride anche quando non dovrebbe. Perché se è vero che la coppia a teatro e al cinema appare affiatata e inseparabile, nella vita reale Stan e Oliver erano amici ma non passavano molto tempo assieme. Il film propone proprio la storia dei due durante quei mesi in Europa. L’occasione per i due colleghi di conoscersi a fondo finalmente.

Ci si conosce nelle difficoltà, avendo quella fiducia l’uno nell’altro malgrado tutto. Il film mette in risalto questa tenerezza che li unisce, quella leggendaria armonia sul palco che si tramuta poi, giocoforza in conoscenza dietro le quinte. Tra il buio della malattia, il chiaroscuro delle possibili nuove avventure e la luce immensa di un talento comico impareggiabile.

Il film di John S. Baird manifesta un profondo rispetto di Stan Laurel e Oliver Hardy e della loro importanza a livello mondiale. E’ un bellissimo film, commovente. Fondamentale per chi ama non solo il duo comico ma anche il cinema. Le interpretazioni di Steve Coogan e John C.Reilly possono essere considerate perfette, grandiose.

In coda al film, le scenette originali che sono state inserite e rifatte nel film.

Voto: 8,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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