Recensione in anteprima – Il celebre maggiolino giallo nonché l’autobot più amato, è pronto a tornare al cinema e per l’occasione si è rifatto il look, tornando all’originale stile anni ‘80. Bumblebee, con Hailee Steinfeld e John Cena, vi aspetta in tutte le sale dal 20 Dicembre.

I “vecchi” Transformers

Sono già passati più di 10 anni dall’esordio al cinema dei Transformers. Il primo film targato Michael Bay risale infatti al 2007 e ricevette un discreto successo di pubblico, potendo contare su una realizzazione tecnica sopra la media. Da allora il regista statunitense non si è più fermato, sfornando negli ultimi anni ben quattro sequel, durante i quali però ha perso completamente l’orientamento del progetto. Già a partire dal secondo film qualcosa ha iniziato a scricchiolare, finendo poi per rompersi definitivamente con l’ultimo capitolo della saga (“Transformers L’ultimo Cavaliere”).
Trame sempre più contorte e striminzite fanno da contorno ad uno sfoggio mastodontico di effetti speciali. Tutto molto bello da vedere, ma che alla lunga crea solo confusione.

Quale miglior modo di ripartire se non con il personaggio più amato dai fan dei giocattoli Hasbro?

Per poter riprendere il filo del discorso e rimettere sui giusti binari una saga dal grande potenziale (perché il successo dei film può incrementare anche la vendita di giocattoli), c’era bisogno di un cambio di rotta netto. E così si è arrivati all’idea di un vero e proprio riavvio della saga, camuffandolo però da prequel/spin-off.

Chi più dei Transformers può rifarsi alla cultura pop anni ‘80?

La nuova pellicola, diretta questa volta da Travis Knight (“Kubo e la spada magica”), si inserisce in quel filone di film celebrativi della cultura pop che da qualche anno ormai spopolano sul piccolo e grande schermo. Una mossa che può sembrare dettata solo dalle mode del momento, ma che in realtà per un film sui Transformers calza a pennello. Nati proprio negli anni ‘80 come linea di giocattoli, i robot della Hasbro arrivarono al culmine del successo con l’omonima serie animata di produzione nippo-americana andata in onda tra il 1984 e il 1987.
Il personaggio di Bumblebee in particolare richiama più di ogni altro la cultura anni ‘80. Un maggiolino Volkswagen che per comunicare con noi umani sfrutta le frequenze radio e i brani più celebri del periodo.
Come dunque potete immaginare le citazioni si sprecano. Apprezzabile poi la scelta di riproporre i Transformers nelle loro sembianze originali, riprese dalla serie animata. Motivo in più per avvicinare i fan di vecchia data.

Una trama non certo originale, ma ben raccontata

Su Cybertron, pianeta natale dei Transformers, infuria da secoli una violenta guerra civile che vede opporsi gli Autobot, guidati da Optimus Prime, ai Decepticon, guidati da Megatron. Quando lo scontro sembra volgere a favore di quest’ultimi, Optimus invia in ricognizione sulla Terra il suo più fedele compagno Bumblebee.
California, 1987. Arrivato sulla Terra, il Trasformer viene però intercettato da alcuni pattugliatori Decepticon, con i quali Bumblebee avrà la peggio subendo numerosi danni che non gli permetteranno più di parlare, compromettendone quindi la missione. Spaventato e ferito assumerà le sembianze di un Maggiolino giallo e si rifugerà in un deposito di auto usate in cui verrà comprato da Charlie Watson (Hailee Steinfeld), un’adolescente alla ricerca del suo posto nel mondo.

Dal Gigante di Ferro ai Transformers il passo è breve

L’obiettivo della produzione però non è stato solo quello di riallacciare i rapporti con i fan dopo gli ultimi deludenti capitoli. Ma anche quello di attirare a se un pubblico più giovane (target a cui avrebbe dovuto fare sempre riferimento), proponendo una storia più classica e lineare e dai toni più vivaci.
Il modello a cui il regista e gli sceneggiatori si sono ispirati è chiaramente quello de “Il Gigante di Ferro”, film d’animazione del 1999 diretto da Brad Bird (“Gli Incredibili”). I punti di contatto tra i due film sono parecchi. In certe sequenze sembra di assistere alla versione live-action del cartone animato.
Non molta originalità quindi, ma poco importa, perché alla serie serviva proprio questo, un ritorno alla semplicità. La formula funziona e ben si sposa con quello che è il personaggio di Bumblebee.

Una nuova era dei Transformers

Bumblebee segna un solco con i precedenti episodi. Si parla di prequel e di spin-off, ma in realtà prende completamente le distanze da essi e anzi si propone come primo capitolo per una nuova saga. Sperando che lo stile possa rimanere questo.
Voto: 7

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