Recensione in anteprimaGhost Stories è un thriller horror del 2017 dal forte stampo British che prende spunto dalla sua omonima e acclamata opera teatrale. È una pellicola spaventosa e imprevedibile in cui il sovrannaturale, il mistero e il mondo dell’occulto avvolgono i tre inspiegabili episodi che il protagonista dovrà investigare fino ad una conclusione inimmaginabile e sconvolgente. Questa produzione inglese arriverà nei cinema italiani il 19 aprile 2018.

Ghost Stories: la storia

Philip Goodman (Andy Nyman, attore inglese pluripremiato che è anche co-sceneggiatore e co-regista di questo film, noto per ‘Funeral Party’ e per il suo ultimo film con Liam Neeson L’uomo sul Treno”) è un professore di psicologia che passa il suo tempo a smascherare e denunciare i sensitivi e i medium truffaldini durante le loro sedute all’interno del suo programma televisivo ‘Truffe Paranormali’. Nonostante sia un uomo fortemente razionale, scettico e poco incline a credere a qualsiasi evento paranormale, un giorno riceve una lettera dal parapsicologo Charles Cameron (Leonard Byrne) – il suo idolo morto alcuni anni prima – che lo porterà a indagare su tre inspiegabili casi mai risolti.

Il primo caso riguarda Tony Matthews (Paul Whitehouse, acclamanto attore gallese noto per I suoi show comici, visto in ‘Harry Potter e il prigioniero di Azkaban’ ‘Neverland’ e recentemente nella pellicola di Iannucci Morto Stalin se ne fa un altro”) un guardiano notturno che vivrà una terrificante esperienza durante un turno di lavoro nei sotterranei di un ex-manicomio.

Il secondo mistero è legato allo strano episodio di un giovane, Simon Rifkind (Alex Lawther, giovane attore inglese famoso per la sua interpretazione nel film premio Oscar The Imitation Game e nella serie tv NetflixThe End of the F*** World’). Il ragazzo fin da subito si mostra sospettoso e diffidente ma soprattutto è sconvolto da una spaventosa avventura vissuta di notte nella sua macchina in panne in mezzo a un bosco mentre tornava a casa.

Infine il terzo e ultimo caso racconta la storia di Mike Priddle (Martin Freeman, attore inglese ricordato ai più come il Dottor Watson insieme a Benedict Cumberbatch nella serie tv della BBCSherlock’ e visto di recente nelle sale in Black Panther) un ricco inglese e gentleman di campagna in attesa di diventare padre che vivrà una singolare esperienza con un poltergeist proprio nella stanza preparata per il suo bambino.

Durante le sue ricerche il dottor Goodman nota tanti piccoli indizi e collegamenti che si sovrappongono e si intensificano sempre di più fino ad arrivare a risvolti impensabili e colpi di scena in cui la logica sembra venir meno. Eppure tutto ciò lo condurrà verso un unico e impensabile tassello che lega ognuna di queste storie…

Ghost Stories ma non solo…

“Ghost Stories” è una pellicola scritta e diretta da Jeremy Dyson (regista inglese che prese parte alla serie tv comedy ‘The League of Gentlemen’ e realizzatore della serie ‘Funland’ candidata ai BAFTA – entrambe della BBC) insieme allo stesso Andy Nyman – entrambi molto appassionati di horror – che prende spunto dall’omonima pièce teatrale di successo che dal 2010 ha terrorizzato le platee di molti teatri inglesi e nel mondo.

È una produzione Warp Films in associazione con Catalyst Global Media e Screen Yorkshire prodotta da Claire Jones  e Robin Gutch. I due avevano già lavorato insieme per ‘Kill List‘ del 2011.

Questo horror è un film molto dark e cupo sia nelle ambientazioni che nei personaggi in cui il senso della logica e la razionalità del protagonista si scontrano con l’ultraterreno e l’irrazionalità delle tre storie. La sceneggiatura è molto interessante e originale ed è sicuramente una produzione diversa dai soliti film horror e ben lontana dai film splutter. Difatti il focus è sull’inaspettato, i momenti angoscianti e terrificanti.

Il ritmo della storia – specialmente nella prima parte film fino alla conclusione del 3° caso – presenta delle riprese e dei dialoghi molto lunghi e abbastanza scarni e procede molto lentamente lasciando spazio ad ampi momenti di suspense e tensione che spavetano lo spettatore.

Tuttavia verso i tre quarti della sua durata, la trama procede molto velocemente – ed è abbastanza confusionaria – fino al finale inaspettato in cui si rimettono insieme tutti i pezzi della storia anche se può lasciare a bocca aperta – sia in senso positivo che negativo, ma ciò dipende dallo spettatore. “Ghost Stories” è una produzione molto particolare e unica nel suo genere e forse non adatta a tutti i gusti. Tuttavia è sicuramente un film da consigliare ai coraggiosi e agli amanti del genere mistery, thriller.

“The brain sees what It wants to see”

Voto 5.9

Di Sabrina Pusterla

Interessata di media ed entertainment. Da sempre una eterna cinefila, amo il cinema a 360°. Mi piace visionare, analizzare e parlare dei film. Progetti? Tanti. Sogni nel cassetto? Troppi. Spero un giorno di pubblicare un libro ed un podcast in cui parlo della settima arte. "Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima." (Cit. Ingmar Bergman)

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