Recensione in anteprimaArriva al cinema dopo cinque anni, il sequel del blockbuster fantasy-action scritto e diretto da Guillermo del Toro nel 2013 ma che questa volta vede alla regia Steven S. DeKnight alla sua prima produzione cinematografica. È una pellicola con notevoli effetti speciali ed altissima qualità visiva che prende ispirazione dalla cultura macha giapponese e che inscena ancora una volta l’eterna lotta tra il bene e il male fra robot titanici. Uscirà nelle sale italiane il 22 marzo 2018.

Dieci anni dopo i fatti del primo film, Jake Pentecost (John Boyenga) – noto per il ruolo di Finn in Star Wars – figlio del comandate deceduto Stacker Pentecost (Idris Elba) deve salvare la Terra dagli enormi robot cattivi, i Kaiju, evitando così la distruzione della terra e l’estinzione degli esseri umani. Jake si ritroverà a combattere contro questi mostri, con mutazioni genetiche dati dalle radiazioni nucleari guidati dal cattivo dott. Newton Geiszler (Charlie Day), insieme all’aiuto della sorella adottiva Mako Mori (Rinko Kikuchi) che li lascerà presto, un gruppo di piloti del sistema Jeager di seconda generazione con l’intraprendente Amara Nanami (Cailee Spaeny) e il pilota Nate Lambert (Scott Eastwood – figlio di Clint Eastwood, già visto in “Snowden”, Suicide Squad”, Fast & Furious 8″) e con il successivo supporto del capo della Shao Liwen Shao (Tian Jing) e lo scienziato dott. Hermann Gottileb (Burn Gordman). Tutta la produzione prosegue fra creature giganti e scene di lotta epiche fino ad un finale aperto che lascia presagire un terzo film della saga.

Questo sequel molto atteso e che arriva dopo parecchi anni dal primo che ha incassato 410 milioni di dollari nel mondo, vede la regia e sceneggiatura di Steven S. DeKnight che dimostra ottime capacità già al suo primo film; difatti è noto per aver girato delle serie tv quali “Daredevil”, “Spartacus”, “Dollhouse” e “Smallville”. L’idea di partenza è di Guillermo del Toro di cui si nota come anche in questi film il suo focus sia rimasto su creature non umane/ mostruose – vedasi The Shape of Water”,Hellboy” e “Il Labirinto del Fauno”. È da segnalare, Daniel Mindel, il direttore della fotografia, professionista abituato a lavorare con Ridley Scott e che ha già una certa dimestichezza con i film di questo filone quali il reboot di Star Trek “del 2009, Star Trek Into Darkness” e Star Wars – Il Risveglio della Forza” e altre pellicole come “Mission:Impossible III” e “The Amazing Spider-Man 2″. È stato prodotto dalla Legendary Entertainment, Perfect World Pictures (Beijing) e la Universal Pictures di cui quest’ultima ne cura anche la distribuzione. Nel complesso la recitazione degli attori è buona ma nessuno lascia il segno in modo particolare.

“Pacific Rim 2” cavalca l’onda del successo del trend robot-alieni/futuro/ fantasy ed è una produzione ricca di scene d’azione e combattimenti tra titani con un’alta qualità delle immagini per merito del notevole lavoro di effetti speciali e che per molte analogie può ricordare la trilogia di Transformers”. Tuttavia, presenta delle debolezze: infatti chi non ha visto il primo film può avere delle difficoltà nella comprensione della storia a causa dei molti collegamenti e dei riferimenti al precedente e in alcuni passaggi scorre molto – forse troppo – velocemente rendendo il racconto poco chiaro e l’intreccio confusionale a scapito della parte action e della spettacolarizzazione.

Nel complesso è un colossal molto scenografico che rende onore a tutta la letteratura anime e manga fantasy giapponese ma con un’impronta fortemente americana – tendenza a cui siamo già molto abituati nel cinema US. È una produzione imperdibile per tutti gli amanti di questo genere ma soprattutto per gli appassionati di Mecha, della trilogia Transformers” e per i nostalgici di Mazinga Z.

Voto 6.5

Di Sabrina Pusterla

Interessata di media ed entertainment. Da sempre una eterna cinefila, amo il cinema a 360°. Mi piace visionare, analizzare e parlare dei film. Progetti? Tanti. Sogni nel cassetto? Troppi. Spero un giorno di pubblicare un libro ed un podcast in cui parlo della settima arte. "Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima." (Cit. Ingmar Bergman)

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