Ep. 1×14 – Serie tv – Recensione – Penultimo episodio di questa prima stagione. Quattordicesimo episodio della nuova serie tv della saga “Star Trek” creata nel 1966 da Gene Roddenberry. Il viaggio della Discovery continua anche dopo il ritorno nell’universo conosciuto.
[spoiler alert]
La USS Discovery è tornata nell’universo conosciuto ma non nel tempo in cui era scomparsa. Il salto è di 9 mesi in avanti e questo comporta non pochi problemi: lo spazio federale è stato quasi totalmente inglobato nello spazio Klingon. La Federazione sta perdendo la guerra anche a causa della scomparsa della USS Discovery e del suo motore a spore. Dall’universo parallelo, abbiamo l’imperatrice Philippa Georgiou (Michelle Yeoh) che è stata prelevata all’ultimo secondo da Michael Burnham (Sonequa Martin-Green). L’imperatrice, in cambio della promessa della libertà offre una soluzione per ribaltare le sorti della guerra. La guerra è fuori ma è anche dentro Michael Burnham che incontra Ash Tyler (Shazad Latif) per la prima volta dopo il suo ritorno sulla USS Discovery.
Il quattordicesimo e penultimo capitolo della prima stagione è diretto da David Solomon, regista di ben 19 episodi di “Buffy, l’ammazzavampiri”, il suo ritmo però non è forsennato come nelle precedenti puntate della nuova serie di Star Trek. “La guerra fuori, la guerra dentro” è un doveroso prendersi un momento per respirare, fare il punto della situazione e delle situazioni in sospeso, prendere la rincorsa per l’ultima punta e il finale di stagione.
Ritornati nell’universo d’origine, lo straniamento dovuto alla nuova terribile situazione della guerra è una dura prova per tutto l’equipaggio. Il ritorno in placia, fisicamente parlando dell’ammiraglio Cornwell segna anche un diverso passo della strategia della Federazione nei confronti degli invasori e terroristi Klingon. I Klingon son divisi e le casate fanno a gara a chi depreda e devasta più postazioni della Federazione. Sembra una non tanto velata allegoria con la situazione dei terroristi islamici che minacciano l’Europa e, tendenzialmente il mondo intero.
Quale sarà la strategia per porre fine a questa guerra? E’ possibile che gli sceneggiatori abbiano previsto una soluzione per fare in modo che la pace torni nell’universo conosciuto? L’imperatrice Georgiou offre il suo aiuto, ma sarà l’aiuto necessario? Tutti questi interrogativi segnano il capitano Saru, e, soprattutto la specialista Burnham.
Il confronto tra Burnham e il tenente Tyler è, se possibile, forse il più serrato, teso e di difficile soluzione. Una guerra interna che è specchio della guerra esterna. La difficile presenza dell’imperatrice a bordo accentua il carico di emozioni sulla specialist Burnham che mai come in altri episodi appare molto combattuta e poco serena. La sua educazione vulcaniana le verrà in soccorso anche grazie alla presenza del suo mentore Sarek.
Questo penultimo episodio della stagione non può essere annoverato tra i migliori dell’intera stagione. Sicuramente si tratta di oltre 49 minuti, che, nell’economia di tutta la serie sono necessarie. Una pausa dal ritmo frenetico delle battaglie dell’universo parallelo. Forse l’episodio più debole se confrontato con i precedenti di questa seconda parte ma doveroso per prendere un po’ il fiato.
Voto: 7