Recensione in anteprimaRachel è un film del 2017 tratto dall’intricato romanzo di Daphne du Maurier con Rachel Weisz e Sam Claflin diretti da Roger Michell. È una pellicola drammatica che racconta una morbosa relazione fra cugini e di una donna affascinante avvolta dal mistero che sconvolge la vita suo cugino, il quale medita vendetta per la morte di suo padre. Il film è uscito in Gran Bretagna e America il 9 giugno 2017 mentre in Italia l’uscita nelle sale è stata rimandata al 15 marzo 2018.

Primi anni del 1800 in Cornovaglia: Sam Claflin (Philip Ashley) è un orfano che viene adottato e allevato dal cugino maggiore Ambrose Ashley (interpretato in una veloce sequenza iniziale dallo stesso Claflin) nella sua immensa tenuta vicino a una scogliera del Galles, tuttavia a causa di problemi di salute, Ambrose si sposta nel continente e a Firenze incontra Rachel, una sua cugina, che sposerà da lì a poco. Philip, preoccupato da alcune lettere ricevute dallo stesso Ambrose, si reca a Fiesole dove incontra Pierfrancesco Favino (Enrico Rainaldi), l’ambiguo avvocato italiano di Rachel, che gli dirà che suo cugino/padre è morto; immediatamente Philip vede in Rachel la causa della sua scomparsa, motivo per il quale decide di accogliere la donna in Inghilterra con freddezza e con la volontà di vendicarsi. A questo punto viene presentata la protagonista, Rachel Weisz (Rachel Ashley), la vedova di prime nozze di un conte italiano, di seconde nozze di Ambrose Ashley e anche cugina di Philip; fin da subito viene mostrata come una donna ambigua e misteriosa che è allo stesso tempo indipendente, educata, gentile e premurosa con il prossimo.

Nonostante le intenzioni iniziali di Philip di mantenere un distacco e di vendicarsi verso Rachel, il giovane uomo rimane ammaliato dalla donna e se ne innamora a tal punto da volerle lasciare tutta la sua proprietà e gioielli appena raggiunta la maggiore età, proprio il giorno del suo 25° compleanno. Iain Glen (Nick Kendall), padrino e tutore legale di Philip, si dimostra fin dall’inizio sospettoso nei confronti di Rachel e preoccupato per l’ingenuità e frettolosità di Philip nel lasciare tutto alla donna, così come Holliday Grainger (Louise Kendall), figlia di Nick e anch’essa cugina di Philip, la quale cerca più volte di far riflettere e ragionare l’infatuato ragazzo. Tuttavia il giovane è ormai accecato dal sentimento che prova per la donna e si rifiuta di captare i segnali che riceve e “stranamente” si ritrova ad avere gli stessi sintomi di malessere che ha provato Ambrose – emicranie, febbre alta e un generale deperimento – fino al drammatico e inaspettato epilogo…

Il film vede la regia e sceneggiatura di Roger Michell (noto per aver diretto “Notting Hill”), la casa di distribuzione è la Fox Searchlight Pictures ed è tratto dal romanzo mistery più conosciuto di Daphne du Maurier del 1951 – scrittrice inglese, classificata come ‘romantic novelist’ vissuta fra il 1907 e 1989 – il cui titolo è “Mia cugina Rachele”. Questa versione del film è il secondo adattamento cinematografico, in quanto la prima trasposizione fu fatta da Henry Koster nel 1952 – film che ottenne una nomination all’Oscar di Richard Burton (Philip Ashley) come migliore attore non protagonista – e in seguito fece anche una serie tv nel 1983.

L’idea di partenza di adattare un romanzo così complesso e intricato è buona così come la recitazione dei due protagonisti – eccellente l’interpretazione e lo sguardo magnetico di Rachel Weisz – e i costumi e la fotografia sono notevoli (bellissime le riprese della scogliera inglese); tuttavia in alcuni passaggi lo spettatore, che non conosce la trama o che non ha letto il libro, rimane un po’ confuso: la parte centrale del film scorre bene, tra colpi di scena e tensioni, senza troppa difficoltà e con un buon ritmo, tuttavia l’introduzione – circa i primi 15 minuti – è un po’ lenta mentre la conclusione si svolge troppo velocemente e lascia con un finale aperto e molti dubbi in sospeso, così come il romanzo stesso, lasciando lo spettatore con tante domande e perplessità come “Quali erano le vere intenzioni di Rachel? Era un’enigmatica manipolatrice o un’innocua e dolce donna in cerca di indipendenza e serenità? Chi è davvero Rainaldi?” … e tutto ciò che rimane è un’unica certezza riguardo Philip.

Nel complesso, è un buon film che gli amanti del mistery e del drama storico apprezzeranno molto.

Voto: 6,5

Di Sabrina Pusterla

Interessata di media ed entertainment. Da sempre una eterna cinefila, amo il cinema a 360°. Mi piace visionare, analizzare e parlare dei film. Progetti? Tanti. Sogni nel cassetto? Troppi. Spero un giorno di pubblicare un libro ed un podcast in cui parlo della settima arte. "Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima." (Cit. Ingmar Bergman)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *