Recensione in anteprima – Nick Park, il creatore di “Wallace & Gromit”, 4 volte premio Oscar, fa il suo esordio alla regia. Il film d’animazione “Early Man” (titolo originale) è la conferma della magistrale padronanza della claymotion unita a una semplice trama. Al cinema dall’8 febbraio.

All’alba dei tempi, tra creature preistoriche e natura incontaminata, la vita è perfetta per il primitivo Dag e per la sua adorabile e bizzarra tribù. La tranquillità dell’Età della Pietra viene però travolta dall’arrivo della potente Età del Bronzo, che costringe tutti ad abbandonare la propria casa. Lo scontro tra civiltà prende la forma di un’epica sfida in un gioco di cui fino a quel momento Dag non aveva mai sentito parlare, a differenza dei suoi nemici, già maestri in campo grazie a Dribblo.
Contro qualsiasi probabilità di vittoria e schierandosi contro il parere del prudente e saggio Barbo, Dag insegnerà a Grullo, Gordo e agli altri imbranati cavernicoli come giocare… a calcio! Il risultato è un completo disastro. Quando però Dag recluta Ginna, energica e appassionata tifosa, le cose iniziano a migliorare. Usando come campo di allenamento i vulcani ribollenti, i geyser fumanti e le rocce dei canyon, i primitivi imparano a superare i propri limiti e a credere in sé stessi. Nonostante i tentativi di Lord Nooth di indebolire la squadra dei primitivi nascondendo segreti importanti sul loro passato, niente e nessuno riuscirà a fermarli.

Dopo ben 4 Oscar, tre per i cortometraggi e uno per un lungometraggio, tutti d’animazione, il mago della claymotion Nick Park esordisce alla regia. Il suo “Early Man”, tradotto in Italia con il titolo “I primitivi” sfrutta nuovamente la tecnica passo-uno che lo hanno reso celebre e utilizza la plastilina tipica della casa di produzione inglese Aardman Animations, i padri dei fortunati “Wallace & Gromit”.

Ne “I primitivi” l’ironia e il paradosso son presenti in ogni scena sia attraverso le parole, sia attraverso i gesti e le situazioni. Non si è nuovi a questo genere di intrattenimento che, ovviamente, travalica la veridicità storica e strappa, molto spesso una divertente risata.

Mescolare ambienti preistorici o quasi con passatempi, sport  e usanze moderne crea la possibilità di indirizzare dei precisi e velati segnali riguardo alle situazioni meritevoli di attenzione della vita di tutti i giorni. Ne è un esempio il calcio, che è presentato come ricco, potente e avido nella popolazione dell’età del bronzo ma privo di quell’atmosfera di gioco che, invece era propria di quello sport. Una velata critica che si amplia con l’approccio dei primitivi allo sport: un approccio ingenuo, con la passione amatoriale che man mano prende piede grazie alla convinzione e bellezza di poter vivere un’avventura insieme.

Purtroppo il film non ha un’originalità nella storia tale da poter inserire innovazioni o grandi colpi di scena. Lo svolgersi è abbastanza telefonato e disturbato, ogni tanto da qualche inverosimile creatura o situazione comica. Gli 85 minuti, benché pochi, fanno sentire oltremodo il loro peso e non aiuta il prevedibile finale.

L’interesse per un film come “I primitivi” è tutto destinato ai più piccoli e ai grandi che vogliono passare poco meno di un’ora e mezza senza particolari pensieri. Un intrattenimento semplice che strappa qualche risata e con una tecnica d’animazione che non ha eguali al mondo.

In conclusione segnaliamo che le voci italiane sono tra gli altri, di Riccardo Scamarcio, Paola Cortellesi, Salvatore Esposito, Corrado Guzzanti che vanno a doppiare, rispettivamente il premio Oscar Eddie Redmayne, Maise Williams (“Il trono di Spade”, Tom Hiddleston (il Loki di “Thor Ragnarok”) e Timothy Spall

Voto: 6,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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