Ep. 1×10 – Serie tv – Recensione – Dopo la pausa riprende la stagione con il decimo episodio della nuova serie tv della saga “Star Trek” creata nel 1966 da Gene Roddenberry. Il destino ignoto della Discovery riprende la sua narrazione con in cabina di regia “numero uno” Jonathan Frakes.

[spoiler alert]

La USS Discovery si trova in uno spazio sconosciuto. La nuova realtà che si palesa agli occhi di tutto l’equipaggio è allarmante e preoccupante. Si tratta di un universo parallelo. La Federazione non esiste e gli umani sono i dominatori e i carnefici di tutta la galassia conosciuta. L’impero terrestre è dispotico, xenofobo, razzista, e deve fronteggiare la reazione delle restanti razze unitesi per combattere la tirannia dell’impero. Intanto nuovi misteri si uniscono alla trama e se ne svelano altri.

Dopo la pausa di metà stagione,  il ritorno di “Star Trek Discovery” è doppio. Un ritorno alla programmazione con il decimo episodio e il ritorno in Star Trek di un volto noto della serie “Star Trek Next Generation”: Jonathan Frakes. Il “numero uno” del capitano Picard non torna nei suoi panni da ufficiale ma dietro la macchina da presa, in cabina di regia per firmare questo nuovo episodio.

La regia è subito molto ricca di azione e di quel ritmo che è stato apprezzato in “Star Trek Primo Contatto”, forse il miglior film della “Next Generation” al cinema.

L’episodio può essere diviso in tre parti: la ricerca della consapevolezza della situazione, la reazione al nuovo universo e l’azione per tornare a casa. All’interno di queste tre situazioni e in modo trasversale vengono approfondite le personalità dei personaggi. Tre in particolare la fanno da padrona.

Il cadetto Tilly si deve confrontare con una sua diversa personalità, per riuscire a portare a termine la missione. Si tratta di adeguarsi a una situazione imprevista e che mette in buffo imbarazzo il suo agire.

Il tenente Tyler continua ad indagare sulle sue visioni, sui flash che gli provengono dalla sua testa ed è artefice di un colpo di scena inaspettato ma coerente con la propria rivelazione

La specialista Burnham invece, chiede uno sforzo alla sua educazione vulcaniana e si trova spesso a chiedersi le motivazioni e le conseguenze di tanta finta alterazione caratteriale.

“Star Trek Discovery”  tramite questo episodio, sembra prendersi anche gioco delle tante, infondate, critiche che arrivano alla serie. Se gli episodi precedenti erano stati bollati come troppo violenti, qui il ritorno in gioco dello “specchio” che abbiamo conosciuto negli episodi di Deep Space Nine (ma non solo) dedicati all’universo parallelo, accentua la violenza e manifesta la paura di un’escalation di intolleranza verso il prossimo molto attuale di questi tempi.

“Anche se dovessimo cambiare, sono qui per proteggerti”

Con questa frase del tenente Tyler concludiamo la nostra recensione senza però dimenticare la citazione della USS Defiant che, secondo la storia di Star Trek è tornata dal futuro nel passato di quell’universo parallelo. Un bel legame con le serie concluse e che offre a “Star Trek Discovery” un ottimo aggancio per dare molte spiegazioni.

Voto: 8,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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