Recensione – La storia più antica del mondo, la Storia che racchiude tutte le storie, viene raccontata dal punto di vista degli animali e di un asinello, Bo, in particolare. Divertente, con qualche licenza narrativa del tutto giustificabile ma conservando il pieno spirito Natalizio.

L’asinello Bo sogna di realizzare qualcosa di importante ma è costretto a far girare in tondo la macina di un mugnaio prepotente. La colomba Dave lo incita a seguire il corteo reale che passerà da Nazareth, e Bo trova il modo di liberarsi. Inseguito dal mugnaio, si rifugerà in casa di una giovane sposa incinta, Maria, che lo accoglierà con tenerezza, nonostante il marito falegname, Giuseppe, sia contrario ad accollarsi anche la cura del ciuchino – oltre a quella di un figlio che ha appena scoperto non essere suo.

“…le eventuali innovazioni da parte degli autori hanno voluto rispettare il profondo significato nel raccontare la storia più grande di sempre.”

Con buona memoria, alla fine della proiezione del film, c’è questa scritta, poco prima dei titoli di coda. E’ una frase che certifica la precisa volontà nell’aver inserito nel cartoon qualche licenza narrativa degli autori. In realtà le modifiche apportate alla storia rispetto a quanto è narrato nei Vangeli non sono molte e non intaccano per nulla il significato principale della vicenda: la nascita di Gesù, il Re dei Re, in condizioni povere e difficili.

Il titolo originale del film è “Star”, e, in effetti la Stella Cometa, che secondo tradizione e secondo le scritture ha indicato la strada a pastori e re Magi appare spesso all’interno della vicenda in modo funzionale. Il titolo italiano fa luce invece sul punto di vista degli animali che il film mantiene per tutta la sua durata.

Bo, l’asino, è il protagonista e ci appare come vincolato al suo lavoro di asino da mulino. Gira in circolo ed è legato, non può scappare. Sbircia saltuariamente da una fessura della parete di legno per vedere cosa c’è nel mondo. Bo, in questa situazione, è chiaro simbolo dell’uomo moderno della città, sempre più incasellato in un lavoro monotono, in un tran tran quotidiano nel quale si è schiacciati dalla consapevolezza e dalla tristezza di continuare a girare a vuoto senza sosta.

L’asino Bo, come tante persone, capisce che ci può essere qualcosa d’altro e di più importante nella propria vita. E’ quel “vivere e non vivacchiare” che Papa Francesco ha ripetuto in più occasioni ad adolescenti, giovani e adulti. Coinvolgere poi, come protagonisti, gli animali, da al film non solo una spinta ecologista, cosa che passa in secondo piano, ma anche uno sguardo ai più deboli e indifesi esseri di quel periodo: asini, pecore, colombe. Non è un caso che gli animali principali siano tre: l’asino Bo, la pecora Ruth, la colomba Dave.

Ruth in particolare è molto simbolica. Rappresenta quella scelta difficile e controcorrente di seguire la stella. Si è affrancata dal gregge dei suoi simili quasi a indicare, nemmeno tanto velatamente, quell’abitudine moderna di riconoscersi solo se si sta nel gruppo dei “pecoroni”. Non è un caso, di nuovo, che il gregge abbia intrapreso la strada per incrociare il corteo reale mentre Ruth è andata dalla parte opposta.

Attraverso una serie di gag divertenti e di momenti di azione vertiginosa il film presenta anche una Maria e un Giuseppe un po’ diversi dal solito ma perfettamente al passo coi tempi senza intaccarne il valore evangelico. Maria è un’adolescente moderna, forte quanto basta per essere alla pari con il suo Giuseppe. Il film si rivolge a un pubblico di bambini principalmente e, quindi, tutte le complicazioni morali, sociali, spirituali relative al padre putativo Giuseppe, alla gravidanza improvvisa di Maria, all’uccisione dei bambini da parte di Erode sono accennati.

Felix (Tracy Morgan), Deborah (Oprah Winfrey) and Cyrus (Tyler Perry) in Sony Pictures Animations’ THE STAR.

“Questa è la nascita del Messia, porterà pace e amore e verrà ricordata per i prossimi millenni in questo giorno…”

Deborah, uno dei tre cammelli dei Magi esordisce con questa frase e, ironicamente gli altri due cammelli ridono come a voler sottolineare che non ci credono che quella nascita sarà ricordata per millenni. La doppia ironia in una frase è indice di un’attenzione estremamente precisa della situazione attuale: il Natale che è sì ricordato da millenni ma che, allo stesso tempo è quasi stato svuotato del suo significato autentico e originale: la nascita di Gesù.

Con le musiche tipiche del Santo Natale e con alcune nuove hit cantate da Mariah Carrey “Gli eroi del Natale” è un film a misura di bambino, divertente, rispettoso delle scritture e della tradizione, commovente e utile a raccontare la Storia che da origine a tutte le storie: la storia più grande mai raccontata.

Voto: 7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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