Recensione in anteprima – Roma FF12 – Olivier Nakache e Eric Toledano, registi di “Quasi Amici” tornano con una commedia francese divertente che prende di mira, questa volta, il ricevimento di matrimonio. Una serie infinita di contrattempi, incomprensioni, inettitudine e sbadattagine. Al cinema dal 30 novembre.

Max è un wedding planner navigato e logorato alla vigilia di un matrimonio e di una consegna. L’ultima corvée è un ricevimento di nozze nel giardino di un castello del XVII secolo con sposa vaga, sposo pretenzioso, commensali borghesi e un’équipe fedele quanto incompetente. Julien, valletto melanconico innamorato del ‘bel parlare’, James, animatore démodé, Guy, fotografo scroccone, Josiane, amante (im)paziente di Max, Adèle, delfina irascibile di Max, Samy, cameriere clandestino, sono alcuni dei membri di una brigata multietnica occupata a rendere indimenticabile il giorno più bello di Pierre ed Héléna. Niente ovviamente andrà come previsto e quelli che dovevano sorvegliare la riuscita dell’evento finiranno loro malgrado per boicottarlo.

Olivier Nakache ed Eric Toledano sono conosciuti in Italia soprattutto per “Quasi amici”, film del 2011 che ben si è comportato anche nel box office del nostro paese tributando un apprezzamento generalmente entusiastico da parte di critica e pubblico. Dopo un “passaggio a vuoto”, i due registi tornano al cinema con una nuova esilarante commedia che prende di mira tutti i meccanismi artefatti di un ricevimento di matrimonio.

La grande capacità di far sorridere e ridere di gusto è racchiusa nel mix di personaggi sopra le righe ma verosimili che la sceneggiatura mette in contatto all’interno di quello che è l’evento che non deve avere nessuna sbavatura per essere eseguito al meglio.

Ovviamente non tutto filerà liscio, anzi ogni minuto succede l’imprevisto, il danno, l’errore, la disattenzione che genererà quella risata liberatoria. Anche la semplice incomprensione e i legami tra i diversi personaggi sono fonte di ilarità. Qualche gioco di parole che in francese funziona non può essere replicato né in inglese né in italiano ma, a sopperire a questa difficoltà troviamo una buona interpretazione di tutto il cast capace di mimare e interiorizzare la battuta e il gioco esternandolo con l’espressione del volto o del corpo.

Più simile a una pièce teatrale che a un film, “Le sens de la fete”, questo il titolo originale sicuramente più indicato rispetto alla pessima e inutile scelta italiana, è una pellicola che diverte e non risparmia qualche ironia pungente alla situazione politica e sociale francese. Le storie d’amore improbabile che nasce e quella che, finalmente si consolida vengono create con trasporto ed emozioni condivisibili anche dal pubblico.

Qualche tocco poetico, divertente e geniale allo stesso tempo c’è, senza cadere nello spoiler possiamo solo svelare che la scena della “luna con lo sposo che balla” è inesauribilmente esilarante. Non ci si aspetta granché di profondo da questo film, e, sicuramente non ha la stessa potenza di “Quasi amici” dal quale si discosta per la mancanza di momenti riflessivi e che scavano nell’anima dei protagonisti. Restano quelle due ore di intrattenimento che la produzione francese sa quasi sempre offrire con gusto.

Voto: 7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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