Recensione in anteprima – Nuovo film del Marvel Comics Universe e questa volta è il turno di Thor. Il film di Taika Waititi però si perde tra mille battute e snatura non poco tutto il discorso sul MCU creato in questi anni. Diverte ma non convince e delude un bel po’. Al cinema dal 25 ottobre.

La prima impressione usciti dalla sala è: perché? Dopo tutta una serie di film dove erano state poste le basi per un determinato arco narrativo, perché buttare tutto all’aria proprio ora, alla vigilia di “Avengers Infinity War” dove tutti i nodi dovrebbero venire al pettine?

Ci eravamo lasciati con Loki sul trono di Asgard, Hulk in fuga dalla terra spaesato ed impaurito e Thor alla ricerca delle rimanenti gemme dell’infinito. E allora perché?
Perché ridicolizzare e lasciar perdere tutto questo?
Delle gemme dell’infinito non si fa minimamente parola, il che lascia molto con l’amaro in bocca visto l’imminente arrivo di Thanos nel MCU. Attendevamo con impazienza Loki nel tanto agognato ruolo del sovrano e invece è poco più che una farsa. Hulk tutto ad un tratto parla, ride, scherza ed è relegato qui alla parte di spalla comica, come se fosse un personaggio completamente estraneo all’Hulk delle precedenti pellicole.

Imprigionato dall’altra parte dell’universo, sul pianeta Sakaar, Thor è costretto a combattere in un’arena dei gladiatori per riconquistare la propria libertà e tornare ad Asgard per difendere la sua casa dalla minaccia di Hela, la dea della morte, intenzionata a governare la galassia dal trono di Odino.
Thor Ragnarok si può riassumere così, la trama non dice niente di più ed è un peccato perché si potevano approfondire diversi aspetti molto interessanti. La storia come da titolo doveva e poteva essere più epica e invece di epico non ha proprio niente. C’erano poi grandi aspettative per la Hela interpretata da Cate Blanchett, personaggio che però alla fine si è rivelato essere il solito villain poco carismatico.
Non prendete come riferimento il fumetto. Il Ragnarok della mitologia norrena (la fine del mondo asgardiano) qui è solo un pretesto per smuovere gli eventi e mal si sposa con il tono irriverente e spensierato che i Marvel Studios hanno voluto imprimere al film.

“Thor: Ragnarok” di Taika Waititi infatti, più che un cinecomic è un film comico. Un susseguirsi interminabile di battute e gag demenziali, il più delle volte fuori luogo, inadatte a quanto si vede su schermo. Se alle prime battute si ride e ci si diverte, dopo un po’ questa esasperazione comica stufa. È vero da un film di supereroi non ci si deve aspettare la riflessione, ma qui si è esagerato.

Per carità non ci aspettavamo un film drammatico, ma di certo non uno così sbilanciato. L’unico a salvarsi in tutto questo è l’eccentrico Gran Maestro, interpretato alla perfezione da Jeff Goldblum. Tutti gli altri personaggi sono solo delle caricature degli eroi che abbiamo imparato a conoscere in questi anni.

Dopo le critiche ricevute sulla serietà delle pellicole precedenti, la Disney questa volta ha puntato tutto su un film indirizzato ad un target completamente giovanile, lo stile infatti si avvicina a quello delle serie animate Marvel. Ai bambini probabilmente piacerà molto perché si ride tanto, la storia è semplice e lineare e come se non bastasse vede riuniti due dei loro eroi preferiti, Thor e Hulk, che se le danno di santa ragione.

Si poteva però trovare una via di mezzo. Volendo imitare i “Guardiani Della Galassia”, Waititi ha snaturato quello che era Thor all’interno del MCU. La musica rock e i colori accesi sono di grande effetto ma non convincono del tutto nel contesto di Thor. I costumi, la scenografia e la CGI sono ottimi, ma senza una trama convincente che li sorregge il film non può funzionare.

Preso singolarmente e non legato al contesto del MCU questo Thor può anche piacere, in fin dei conti diverte e intrattiene, ma per i veri fan che hanno seguito in tutti questi anni le vicende dei supereroi Marvel, “Thor Ragnarok” rimane un epilogo di trilogia incoerente.

Voto: 6

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