Ep. 1×06 – Serie tv – Recensione – Sesto episodio della nuova serie tv della saga “Star Trek” creata nel 1966 da Gene Roddenberry. Tra il Trek e il non Trek che continua a distrarre molti, la serie si fa apprezzare  nel prosieguo della sua storia e il coinvolgimento politico e strategico si fa più palese.

[spoiler alert]

La guerra con i Klingon continua e l’ambasciatore Sarek tenta il colloquio con due casate Klingon ribelli. Il viaggio è pieno di pericoli e la USS Discovery dovrà correre in aiuto dell’illustre vulcaniano grazie alla connessione emotiva tra Sarek e Burhnam.

Alla regia di questo sesto episodio Douglas Aarniokoski che ha firmato 6 episodi di “Sleepy Hollow” e 8 episodi di “Criminal Minds”. Questa nuova puntata di “Star Trek Discovery” ha un taglio investigativo infatti, ma non si tratta di indagare un crimine, ma piuttosto, approfondire il legame tra Sarek e Burhnam. E’ un particolare episodio tra i due che viene riproposto più volte per essere indagato e spiegato.

Nel frattempo si muovo le altre storie parallele dei personaggi. E’ la vicenda personale che interessa il capitano Lorca a prendere nuovamente spazio nella narrazione e scopriamo anche un lato più umano e instabile del comandante della Uss Discovery.

“Lethe” ricorda, per certi ritmi e per certi argomenti un clima da “Deep Space Nine”. Una partita a scacchi diplomatica, un coinvolgimento di un collegamento spirituale che va oltre la praticità materiale. Dotato di un buon ritmo l’episodio non eccelle in colpi di scena se si eccettua la parte finale che crea un cliffhanger tutto da gustare e molto ben congegnato.

Molte interessante il lavoro effettuato sui personaggi di Michael Burhnam e del capitano Lorca che sembrano sempre più i reali protagonisti di questa serie tv. Inoltre si fa spazio nell’universo di Star Trek il nuovo personaggio del tenente Ash Tyler pronto a interagire con tutto l’equipaggio ma soprattutto con Burhnam e Tilly.

Voto: 7,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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