Recensione in anteprima – Venezia 74 – In concorsoIl nuovo film di Andrew Haigh porta al cinema il romanzo “La ballata di Charley Thompson” di Willy Vlautin. Un ottimo Charlie Plummer come protagonista in un film che si rivela lungo, ripetitivo e non sempre all’altezza degli attori. Dal 2018 al cinema.

Charlie è un adolescente che non ha mai conosciuto sua madre e che vive con il padre. Poco distante dalla loro nuova abitazione scopre la presenza di un maneggio ed entra in contatto con Del Montgomery (Steve Buscemi), un non più giovane proprietario e allenatore di cavalli che fa correre ovunque sia possibile guadagnare qualcosa. Charlie (Charlie Plummer) diventa il suo aiutante e si affezione a un cavallo, Lean On Pete, veloce nella corsa ma progressivamente affetto da disturbi che spingono Del a venderlo perché venga soppresso. Charlie non può accettare passivamente questa decisione.

Andrew Haigh proviene dal successo di pubblico e critica di “Weekend” e “45” e, in teoria, in questo film, ha tutti gli elementi per poter creare un’opera allo stesso livello. Purtroppo non é così. Per quanto parta da una base solida, il romanzo di successo, la sceneggiatura si sbilancia in diverse parti e si ripete troppo spesso.

Sin dall’inizio il protagonista é Charlie con le prime inquadrature date dalla sua corsa senza meta, non come sportivo della corsa ma come amatoriale. Si tratta non tanto della voglia di correre ma della voglia di stare fuori casa, esplorare e andare nei pressi dell’ippodromo nel quale vorrebbe lavorare e conoscere i cavalli.

Le relazioni sociali di Charlie, i suoi desideri, le sue paure, le sue fughe rappresentano la parte migliore del film, parte sulla quale il regista si sofferma forse troppo tardivamente perdendosi spesso in situazioni che hanno già rivelato l’anima solitaria e turbata dell’adolescente. Il dramma del ragazzo, aggravato sempre di più in una serie di eventi poco fortunati e tragici mettono in evidenza l’ambiente sociale americano più emarginato e meno rappresentato nella cinematografia.

Nella prima parte del film abbiamo anche un carismatico Steve Buscemi; nella sua prima scena appare sfuocato ma già la sua voce é riconoscibilissima. Chloe Sevigny completa il cast principale e poco sfruttato di una prima parte che serve a far conoscere troppo superficialmente il mondo delle corse dei cavalli e l’affetto di Charlie per Lean on Pete, un cavallo destinato a finire la sua carriera in malo modo.

Dilungandosi troppo in quello che vorrebbe anche essere un “on the road di formazione” la pellicola non entusiasma ma non é da definire poco riuscita. Si tratta di un film che ha dei buoni spunti riguardo alla vita adolescenziale, alla precarietà della vita lavorativa e affettiva e tutti i problemi ma che non centra pienamente l’obiettivo.

Voto: 6,3

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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