Recensione in anteprima – Venezia 74 – In concorso – Musical in salsa partenopea dei Manetti Bros. dirompente e divertente quanto basta per tirare il fiato per un paio d’ore perdonando al film una storia già vista e rivista. Al cinema dal 5 ottobre.

Napoli. Ciro (Giampaolo Morelli) è un temuto killer. Insieme a Rosario (Raiz) è una delle due “tigri” al servizio di don Vincenzo (Carlo Buccirosso), “o’ re do pesce”, e della sua astuta moglie, donna Maria (Claudia Gerini). Fatima (Serena Rossi) è una sognatrice, una giovane infermiera. Due mondi in apparenza così distanti, ma destinati a incontrarsi, di nuovo. Una notte Fatima si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato. A Ciro viene dato l’incarico di sbarazzarsi di quella ragazza che ha visto troppo. Ma le cose non vanno come previsto. I due si trovano faccia a faccia, si riconoscono e riscoprono, l’uno nell’altra, l’amore mai dimenticato della loro adolescenza. Per Ciro c’è una sola soluzione: tradire don Vincenzo e donna Maria e uccidere chi li vuole uccidere. Nessuno può fermare l’amore. Inizia così una lotta senza quartiere tra gli splendidi scenari dei vicoli di Napoli e il mare del golfo. Tra musica e azione, amore e pallottole.

Marco e Antonio Manetti che costituiscono il duo registico dei Manetti Bros. portano al cinema un genere poco presente nella programmazione italiana: il musical, un musical però in salsa napoletana con Napoli da protagonista aggiunta per quasi la totalità del film.

C’é sempre stata molta curiosità verso questa opera così stravagante per il panorama cinematografico italiano. Diversi i timori di una riedizione classica degli sceneggiati napoletani degli anni ’70 che non hanno reso granché a livello televisivo o cinematografico. “Ammore e malavita” non riporta solo il clima delle sceneggiate napoletane ma lo riadatta a temi moderni, a dinamiche più attuali e, soprattutto inserendo una forte dose ironica e umoristica.

E’ una boccata d’ossigeno il film dei Manetti Bros., due ore di spensierata cinematografia che cita anche altri grandi film di culto e gioca con le caratterizzazioni sopra le righe di tutti i personaggi. All’inizio, il giro turistico a Scampia e alle “vele” in particolare, risulta fortemente ironico e dissacrante tanto da regalare risate da “dark comedy”.

Per l’intera durata del film, e soprattutto nella prima parte, musica, canzoni e balli la fanno da padrone e scandiscono il ritmo degli eventi. Improvvisamente si canta, improvvisamente intervengono i ballerini a supporto dei protagonisti e così ci si trova a cantare e ballare nei corridoi dell’ospedale a ritmi da “Flashdance” come si può arrivare a vedere boss mafiosi che di punto in bianco aggiungono il canto alle loro minacce in mezzo alle strade di Napoli.

Spingere all’eccesso i cliché che vengono attribuiti alla città di Napoli e alla parte malsana della società napoletana é un’azione coraggiosa che riesce al meglio grazie a una recitazione molto buona di tutto il cast e all’eccellente voce di Serena Rossi.

Il buon intrattenimento di “Ammore e malavita”  mettono in secondo piano e coprono un’eccessiva durata del film che, grazie al divertimento non pesa più di tanto e una storia abbastanza banale e vista e rivista moltissime volte, da “Johnny Stecchino” a “Non c’é due senza quattro” passando per “Fracchia la belva umana” e similar.

La scommessa dei Manetti Bros. é sostanzialmente vinta, un Carlo Bucinorosso straordinario e che regala le battute migliori e più divertenti rendono spassosissimo l’intero film. Un film che é commedia, musical, intrattenimento, voglia di raccontare in modo leggero i problemi di una città.

Voto: 6,4

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *