Recensione in anteprima – Stephane Robelin, al suo terzo lungometraggio, dirige una commedia divertente e moderna. Uno straordinario Pierre Richard ne risulta il mattatore incontrastato. Al cinema dal 31 agosto.

Foto: ©2016 TOM TRAMBOW

Pierre è vedovo e anziano. Si è praticamente chiuso in casa da tempo, ancorato al ricordo dell’amata moglie e con una figlia che lo va a trovare e si occupa di lui. La donna gli regala un computer che non usa più e gli manda Alex, l’attuale compagno della figlia, per insegnargli i primi rudimenti di informatica pratica. Pierre impara così a navigare in rete e conosce Flora, una donna giovane e bella, che attrae con il suo romanticismo. Quando arriva però il momento dell’incontro comprende che non può essere lui a presentarsi e chiede ad Alex di andarci al suo posto.

Stephane Robelin è al suo terzo lungometraggio, il secondo con protagonista Pierre Richard, icona del panorama recitativo francese che, anche in questo film, presenta tutte le sue qualità. E’ infatti grazie alla presenza scenica di Pierre Rischard che il film si sviluppa in maniera divertente con attori che sembrano proprio a loro agio nei rispettivi ruoli.

Il tema dell’amore online, spesso al centro di qualche commedia degli ultimi 20 anni, è ormai modalità di conoscenza tra le persone tramite il web quotidiana e bisognava trovare un nuovo modo per presentarla all’interno di una commedia. E’ del 1998 il film che si può considerare antesignano del genere, quel “C’è posta per te” di Nora Ephron con protagonisti Tom Hanks e Meg Ryan. Da quel film molte cose son cambiate nella tecnologia e nella fruizione della stessa ormai a portata di mano, letteralmente, tramite lo smartphone.

“Un profilo per due” sposta l’equivoco dello scambio di persona in rete e lo condisce con un’ottima nostalgia del passato incarnato dalla figura di Pierre, uomo anziano che rivive l’entusiasmo, ormai sconosciuto nel mondo moderno, del far la corte a una donna con il solo uso della parola e di argomenti di discussione sui quali confrontarsi e animarsi.

Il film si avvale di un buon ritmo, di scene studiate con molta intelligenza comica sfruttando gli equivoci dettati dallo scambio di identità. Alcune scene sono riuscite, altre un po’ meno e risultano alquanto telefonate ma in generale è l’atmosfera di profondo divertimento e di quadro sentimentale moderno che regna sovrana rendendo il film godibile nonostante la leggerezza e la prevedibilità di alcune situazioni. Dopo oltre 4 mesi, questa ennesima bella commedia francese potrà essere apprezzata anche nei cinema italiani senza essere annoverata tra i capolavori.

Voto: 6,2

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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