Recensione – Sbarca al cinema l’ennesima serie tv di successo. Degli originali CHiPs, però, questo adattamento non ha nulla ad esclusione del titolo. Inutilmente volgare, stupidamente demenziale e noioso quanto basta da essere uno dei peggiori film dell’anno.

L’agente dell’FBI Castillo, dopo un rocambolesco arresto in cui spara al suo partner, viene incaricato di indagare sotto copertura la corruzione del CHP (California Highway Patrol). Una recente rapina a un portavalori blindato è infatti sospetta e i federali temono che sia stata effettuata con la collaborazione di qualcuno nel CHP. Castillo assume l’identità di Frank Poncharello e si ritrova come partner Jon Baker, un ex star del motocross, depresso dal naufragio del suo matrimonio e del tutto inesperto come agente di polizia, seppur dotato di ottime capacità di osservazione. I due impareranno lentamente a conoscersi, anche molto “intimamente” e a rispettarsi mentre cercheranno di scoprire le operazioni illecite di Ray Kutz, ufficiale corrotto del CHP.

Dal 1977 al 1983 la serie “CHiPs” è andata in onda sulla tv americana mentre in Italia, negli anni ottanta è stata spesso la protagonista della fascia mattutina sulle tv commerciali (allora Fininvest). In 6 stagioni i due agenti non hanno mai estratto la pistola d’ordinanza mentre nel film sbarcato al cinema, la pistola è l’arma principale e spesso usata dai due. Basterebbe solo questo particolare per far capire come l’adattamento sul grande schermo si discosti in maniera netta dalla serie tv.

Nei ricordi degli spettatori la serie tv era un intrattenimento adatto alle famiglie, in un certo modo educativo per i più piccoli e, soprattutto una serie di inseguimenti e trame sulle strade di Los Angeles con le indimenticabili Kawasaki 900 e 1000 in dotazione alla polizia losangelina di quegli anni. Uno show televisivo pulito, anche abbastanza banale in certi frangenti ma sicuramente dotato di quell’ingenuità propria degli anni 80 dove i cattivi venivano combattuti con l’aiuto dei buoni.

Il film diretto e interpretato da Dax Shepard alla sua seconda regia, è un tentativo goffo e mal riuscito di ammodernare la serie per portarla nel terzo millennio. Si cambiano le moto, si cambia il tenore di battute e sceneggiatura, si cambia persino la storia pregressa dei due agenti e le loro caratteristiche caratteriali. “CHipS” è così infarcito di battute inutilmente volgari, di una stucchevole digressione sull’omofobia (ricordiamo che Dax Shepard e la moglie Kristen Bell, presente anch’essa nel film in una parte minore, hanno fortemente a cuore le vicende dei diritti degli omosessuali) per cadere addirittura nello splatter demenziale.

La trama, semplicemente da telefilm del secolo scorso non brilla per originalità nemmeno nello svolgimento ed è alquanto prevedibile. Benché il film non abbia nessuna grande velleità, purtroppo è anche bel lontano da essere una pellicola di sufficiente qualità. Cerca di divertire, forzatamente e sfruttando male la nostalgia degli anni 80, ma non ci riesce in nessun modo. “CHiPs” il film, non rende giustifica a “CHiPs” la serie tv, nemmeno quando viene richiamato Erik Estrada, anzi sembra un’involontaria parodia riuscita male e noiosa con l’imperdonabile spreco del talento di Vincent D’Onofrio e Adam Brody e il consueto tributo di bellezza portato da Kristen Bell, Jessica McNamee e Rosa Salazar

Voto: 3,4

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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