Film in tv – Lunedì 10 Luglio 2017 – Sky Cinema Cult ore 22.50  – L’ottavo lavoro di Quentin Tarantino arriva finalmente nelle sale italiane, anche nel glorioso formato Ultra Panavision 70mm. Un film che non delude le aspettative e racchiude in sé tutti quegli elementi stilistici così personali che The Hateful Eight non può che appartenere al genio del regista statunitense.

Lungo i sentieri rocciosi del Wyoming una diligenza corre più forte del vento. Un vento che promette furia e tempesta. Ultima corsa per Red Rock, la diligenza si arresta davanti al Maggiore Marquis Warren, diligence stopper e cacciatore di taglie nero che ha servito la causa dell’Unione. Ospitato con riserva da John Ruth, bounty hunter che crede nella giustizia, meno negli uomini, Warren lo rassicura sulle sue buone intenzioni. Il viaggio riprende ma il caratteraccio di Daisy Domergue, canaglia in gonnella condotta alla forca, lo interrompe di nuovo. Durante una sosta imprevista incontrano e caricano, tra chiacchiere e scetticismo, Chris Mannix, un sudista rinnegato promosso sceriffo di Red Rock. Incalzati dalla tempesta che incombe, trovano rifugio nell’emporio di Minnie dove li attendono un caffè caldo e quattro sconosciuti. Interrogati a turno dal diffidente John Ruth probabilmente nessuno è chi dice di essere.

Il film nella versione 70mm, così come il regista Tarantino l’ha pensato e girato, comprende: una overture musicale, di circa quattro minuti, del compositore Ennio Morricone, un intervallo della durata di dodici minuti e scene in più, il tutto per una durata complessiva di tre ore e sette minuti.

Il tono dell’overture, e di tutta la splendida colonna sonora firmata dal maestro Morricone, è cupo, lento e aumenta di intensità poco alla volta trasmettendo fin da subito allo spettatore un’atmosfera la cui tensione crescerà in modo lento ma costante.

La pellicola si presenta divisa in due parti, nella versione in 70mm è visivamente scandita dall’intervallo. La prima ora e mezza circa è caratterizzata da lunghi dialoghi fra gli otto protagonisti; mentre l’azione vera e propria, “alla Tarantino”, arriva solamente nella parte finale del film. I dialoghi sempre diretti, grezzi e pungenti servono tanto ai protagonisti quanto al pubblico in sala per capire chi siano realmente questi strani e odiosi personaggi che si sono ritrovati tutti insieme in un emporio sperduto del Wyoming, e creano quella suspense che cresce man mano che la pellicola scorre.

(continua)

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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