Film in tv – Lunedì 3 Aprile 2017 – Canale 5 ore 21,11 – L’esordio di Russell Crowe alla regia è impregnato della volontà dell’attore, ora anche regista, di portare sullo schermo una vicenda a lui cara. La volontà spesso si confronta con la realtà e il risultato seppure non totalmente disprezzabile è ben lungi dall’essere un’opera completa, coerente, affascinante e priva di errori.
Impero ottomano, 1919. La prima guerra mondiale è finita, ma per Joshua Connor le battaglie non sono finite. Dalla nativa Australia, mosso da una promessa, è arrivato a Gallipoli (Turchia), dove una delle più sanguinose battaglie della prima guerra mondiale gli ha portato via i suoi tre figli. La promessa, fatta alla moglie poco prima che morisse, è quella di trovare i suoi figli, e riportarli a casa per dare loro una degna sepoltura. Joshua è un agricoltore, sa ascoltare la terra, sa trovare l’acqua nelle sue profondità – eppure, trovare i suoi figli in quel luogo devastato dalla guerra sembra un’impresa troppo grande. I suoi unici amici in terra straniera sono il piccolo Orhan e da sua madre Ayshe, che gli offrono alloggio nel piccolo albergo di famiglia – finché l’incontro con un ufficiale dell’Esercito turco gli restituisce la speranza: il più grande dei suoi figli potrebbe essere ancora vivo. Comincia così per Joshua un viaggio nel cuore dell’Anatolia – alla ricerca del figlio perduto e della risposta alla domanda: perché non è tornato a casa?
A Hollywood, da un po’, sembra essere entrata in vigore una legge non scritta tramite la quale diversi attori e attrici, o anche semplici addetti ai lavori, ad un certo punto oltre a continuare il lavoro che sanno fare, e molte volte sanno fare bene, decidono di fare anche il grande salto verso la regia. Non sempre il salto è riuscito bene a tutti ed anzi, molti son coloro che son caduti nel burrone. Altri hanno iniziato pian piano diventando apprezzabili per stile e originalità, pochi pochissimi son stati folgoranti alla loro opera prima. E non è questo il caso. “The water diviner” ha mancanze in praticamente quasi tutti i punti di vista del film.