Reazioni del pubblico – Ed eccoci al nostro secondo appuntamento di “Animali da sala”. Questa nuova puntata vede la recensione di un pubblico che ha un forte legame con il film proiettato: Animali fantastici e dove trovarli.

Animali fantastici e dove trovarli (anteprima)

Sabato, ore 21.15.
Quando al cinema si sente odore di Blockbuster, si sa, bisogna attrezzarsi per fare le cose in grande. Se poi il suddetto film fa riferimento ad una saga che dire di successo è dire poco, allora il proprietario chiude tutti e due gli occhi e firma l’assegno a più zeri.

Arrivato nella mega sala ad anfiteatro e trovata la poltrona, con l’immancabile ausilio del telefono (no. Niente google maps, almeno per adesso), mi sistemo in attesa del film.
PUBBLICITÀ INTERMINABILE. Ed ecco subito le prime due cose che mi hanno colpito degli spettatori di quella sera: innanzitutto, continuavano ad arrivare, anche a ben 30 minuti di ritardo rispetto all’orario segnato sul biglietto di ingresso. (cosa che non avviene al Multiplex Arcadia n.d.d.) Non si trattava di pochi casi singoli, ma di vere e proprie vagonate di gente. Secondariamente, a corollario di quanto scritto sopra, la pubblicità non sembra finire mai, e già qualcuno si lamenta.
Infine la pellicola ha inizio e più la telecamera si addentra nella trama, più il gli spettatori si dividono, peggio che a una partita di calcio: da una parte i fan storici, quelli che hanno letto prima tutti i libri – o meglio, i primi quattro usciti in italiano, per poi proseguire con le copie in inglese, con un record complessivo di rilettura dei sette libri bilingui di almeno 16 volte – per poi essere andati a vedere i film, averli criticati, aver comprato il cofanetto integrale da 60 bigliettoni e aver costretto indifesi parenti e amici a interminabili maratone cinematografiche.
Ed ecco poi quelli che di Harry Potter hanno solo sentito parlare, hanno visto qualche film, certo, ma aborrono i libri, in quanto non leggono, ma sfoggiano una sicurezza in materia così credibile, che se volessero darsi alla politica, gli addetti ai lavori avrebbero solo da prendere appunti.
Dove sta la novità? Entrambe le fazioni si divertono.

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TRA TEMPI COMICI E GIALLO. Tempi comici giusti e un personaggio-spalla che praticamente ruba la scena al protagonista sono stati gli ingredienti giusti per mettere in pace tutti.
Essendoci una buona componente “giallista” nella pellicola, alla fine del primo tempo partono già le prime teorie sull’identità del colpevole, della di lui nonna e del fratello, ma questo solo da parte degli adulti, perché i ragazzini, invece, presi più dalla componente di Meraviglia del film, si concedono delle corse pazze tra gli spalti e sotto lo schermo, imitando i versi delle creature appena viste e mettendo in moto a livello del diaframma, muscoli e arterie insospettabili.
Tali sintomi li indicherei come lampanti testimonianze della sindrome di Jurassic Park.

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Ih, uh, wow, è così che si comincia, per poi finire con le grida in massa

 

Fatto curioso che mi ha colpito è stato il vedere una coppia che invece che essere seduta in poltrone vicine, si era disposta l’uno nella fila al di sotto dell’altro. Il gossip comunque termina qui, perché subito dopo la pellicola riparte, i giovanissimi sciamano ai loro posti e anche il ragazzo delle bibite, che ha attirato nel mentre una chilometrica serpentina di persone si volatilizza.
CHI IMITA E CHI SI ACCAMPA. Quando il film si chiude con i titoli di coda ecco subito pronti gli imitatori, cioè gli spettatori che alla prima occasione, ripetono dalle 50 alle 96 volte le battute più divertenti o memorabili della pellicola, con quasi la stessa inflessione. Mentre scendo noto anche un folto numero di campeggiatori, vale a dire quelli spettatori che aspettano la fine dei titoli di coda per vedere se è presente una scena finale, che di solito li carica di illusorie aspettative per un probabile sequel.

Appuntamento alla prossima puntata.

Di Zorbas

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