Recensione in anteprima – Altro bellissimo film d’animazione del regista irlandese Tomm Moore che giunge finalmente anche in Italia dal 23 giugno dopo essere stato in nominations come miglior film d’animazione agli Oscar del 2015. Un film con tecnica d’animazione tradizione ma ricco di sentimenti per grandi e piccini.
Saoirse è una bambina particolare, a 6 anni ancora non riesce a parlare e prova una strana e fortissima attrazione per il mare. Vive nella casa sul faro con il papà e il fratello maggiore Ben, spesso imbronciato e antipatico con la sorellina che ritiene responsabile della scomparsa dell’amata madre. La casa sul faro nasconde tanti segreti e oggetti magici, e quando Saoirse scopre due di questi, una conchiglia regalata dalla mamma a Ben per sentire il suono del mare e un vecchio mantello della madre, innesca un magnifico viaggio negli abissi marini tra foche e personaggi fantastici. Scopriamo così che Saoirse è una delle “selkies”, creature magiche che vivono a metà tra terra e mare e che con il proprio canto possono risvegliare le vittime della strega Macha, private di emozioni e trasformate in pietra. Saoirse è la prescelta e con questo suo compito inizia un immaginifico cammino in cui Ben metterà in gioco la propria vita per salvare quella della sorellina.
Non capita spesso di commuoversi durante un film, però capita. E, personalmente, per un cartone animato, questa, per me negli ultimi 12 mesi è la seconda volta. Il precedente film che scaturì in me una reazione simile fu “Inside Out”, il capolavoro Pixar che molti consensi ha raccolto in giro per il mondo. Con il film Disney, questo “La canzone del mare” ha in comune la tematica del ricordo, l’andare a fondo e radicarsi nelle emozioni dei protagonisti che si ribaltano negli spettatori. Difficile rimanere impassibili, difficile non trovare una sala nella quale anche i bambini sono attenti alle vicende dei diversi personaggi senza che questi si divertano a schiantarsi contro il muro o a fare versi.
Film adatto ai bambini dai 9-10 anni in su, consigliato agli adolescenti ed anche agli adulti. I bambini ci troveranno una storia fantastica, mitica, piena di colori pastello e animazione da cartone animato vecchia maniera ma che comunque affascina gli occhi nella sua semplicità. E’ un film ricco quello di Tomm Moore, attinge alle credenze popolari nordiche e trasuda sentimento, rispetto per i ricordi e tanto, tanto senso della famiglia e degli affetti.
Mentre in “Inside Out” la vicenda vedeva Riley perdere il contatto con le sue emozioni, ne “La canzone del mare” i due protagonisti, la piccola Saoirse e suo fratello Ben vivono di continue emozioni. Anche in questo caso il dolore dal quale si cerca di tutelare i bambini è un dolore necessario e che aiuta a crescere. Senza svelare ulteriormente la storia si può semplicemente dire che questo film aiuta i più grandi a spiegare ai più piccoli certe assenze, certi passaggi dolorosi della vita facendo affidamento ai ricordi e creando quel terreno di speranza nel quale piantare il seme di una vita serena, felice e piena di relazioni affettive.
“La canzone del mare” è un film sentito, voluto dal regista pensando ai suoi figli, ricordando la sua infanzia. Una vicenda che tiene incollati allo schermo anche i più piccoli per tutta la durata della pellicola, forse un pochino troppo lenta. Probabilmente c’era anche spazio per aumentare l’ironia, il gioco, il divertimento senza affidarsi a un finale forse un po’ troppo ruffiano e dalla lacrima (giusta) ma troppo “organizzata”.
Davvero un bel film scritto da Will Collins e diretto da Tomm Moore con le voci originali di rinomati attori del calibro di Brendan Gleeson e Fionnulla Flanagan. Consiglio vivamente la visione in lingua originale, vale la pena anche solo per sentire l’esatta e perfetta pronuncia del nome Saoirse.
Voto: 8,1
Fom per chi? Dai 9 anni in su, ma adattissimo anche ai genitori
Fom perché? Per spiegare ai più piccoli alcuni periodi della vita, alcune situazioni di dolore. Per rimarcare l’affettività nei rapporti e in particolare in famiglia.