Recensione in anteprima – Remake dell’omonimo film dell’argentino Juan Jose Campanella vincitore del premio Oscar come miglior film straniero nel 2010 e che trasforma la pellicola in una storia di vendetta. In uscita il 12 novembre.

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Una squadra affiatata di investigatori dell’FBI in ascesa – Ray (Chiwetel Ejiofor) e Jess (Julia Roberts), assieme al loro supervisore, il procuratore distrettuale Claire (Nicole Kidman) – viene improvvisamente dilaniata quando scoprono che la figlia adolescente di Jess è stata brutalmente ed inspiegabilmente assassinata.
Tredici anni più tardi, dopo aver cercato ossessivamente ogni giorno questo inafferrabile assassino, Ray finalmente scopre una nuova pista che è certo gli permetterà di risolvere una volta per tutte il caso, inchiodare il feroce assassino, e portare la tanto desiderata pace alla sua squadra. Nessuno è preparato ad affrontare uno scioccante e indicibile segreto.
Intrecciando passato e presente, questo mistero profondamente stratificato esplorerà i bui confini tra giustizia e vendetta, ponendo la domanda: fino a che punto ci si può spingere per purificare un male incomprensibile?

Prima di essere un film vincitore dell’Oscar come miglior film straniero nel 2010, “Il segreto dei suoi occhi” è un libro di successo di Eduardo Sacheri. Qui, Billy Ray confeziona un remake che si discosta dalle atmosfere del libro e modifica non poco ambientazione, personaggi e riconduce tutto al classico  meccanismo che siamo soliti trovare in un telefilm poliziesco.

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Con un ritmo forse eccessivamente lento in alcune situazioni e con una sceneggiatura improntata più a valorizzare i legami affettivi, e amorosi dei tre protagonisti il film si addentra nei rivoli psicologici della madre Jess (Julia Roberts) a cui è venuta a mancare la figlia in modo tragico, il giudice Claire (una sempre splendente Nicole Kidman) e l’allora agente dell’FBI  Ray (Chiwetel Ejiofor). Lo fa pian piano, forse troppo e lascia da parte l’azione che vediamo solo nella parte finale di un film che vuole essere un thriller ma si affida al noir, che vuol sprofondare nel dramma ma non disdegna qualche scena persino comica.

Il tutto stride un po’, gli ingranaggi ci sono ma sembrano girare a vuoto o troppo molli. La sensazione è che manchi qualcosa oppure che, nel voler sbalordire o comunque arrivare a un colpo di scena finale enfatizzato ci si sforzi di fare di tutto per non mancare all’appuntamento. Il finale, sicuramente attrae, ma ripetiamo, sembra il finale di una puntata di CSI o meglio di Law & Order con un ammiccamento alla vendetta fin troppo esplicito.

I tre protagonisti sono sufficientemente caratterizzati anche se il personaggio riuscito meglio, anche grazie alla buona prova d’attrice è quello di Jess. Una straordinaria Julia Roberts che si trasforma visibilmente sia caratterialmente che fisicamente.

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Tutto sommato il film non delude anche se la sensazione dell’inutilità del remake a così breve distanza dal film pluripremiato del 2009 pervade la mente e i pensieri dei più.

Voto: 6,1

Fom per chi?: Giovani e adulti, puro divertimento (poco) per un film psicologico e con un finale interessante

Fom perché?: Testimonianza della cattiveria umana che travalica ogni confine anche il più incredibile e imprevedibile

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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