Revolutionary Road, giovedì 22 ottobre 2015, Iris, 23.40.Segnaliamo un film in onda molto tardi ma considerato ormai un “nuovo classico”, grazie al suo regista, agli interpreti e alla fonte letteraria.

REVOLUTIONARY ROAD

(id., 2008, USA, UK)

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Drammatico

Regia di Sam Mendes

Con: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Kathy Bates,

Durata: 120 minuti

Trama: Coppia in crisi decide di cambiare vita e abbandonare Il Connecticut e trasferirsi a Parigi dove da giovani sognavano di vivere. I loro piani per una vita migliore devono confrontarsi con due eventi, prima la promozione di lui e poi un nuovo figlio.

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RECENSIONE

Dopo 11 anni di distanza Leonardo Di Caprio e Kate Winslet tornano a recitare assieme in Revolutionary Road, ambientato negli anni ’50 in un tranquillo sobborgo di New York.
La giovane coppia da poco si è trasferita nella nuova dimora alla ricerca di un futuro sicuro e tranquillo. O meglio, sarebbe quello a cui tutti potrebbero/dovrebbero aspirare. Una bella casa, una moglie, due figli e un lavoro, che seppure non vada tanto a genio, ti assicuri il pane quotidiano. Gli sposi, belli e intelligenti, sono ammirati dai vicini di casa e additati come la coppia perfetta, la famiglia felice per eccellenza.
Ma niente e nessuno è perfetto, anche April e Frank presto se ne rendono conto, per questo sotto la spinta della giovane donna, decidono la loro definitiva fuga d’amore a Parigi, dove Frank potrà ritrovare se stesso e capire cosa vuole davvero dalla vita. Una storia d’amore che si riaccende di passione proprio grazie al comune desiderio di “rivoluzione”, di ricominciare, di rinascere assieme e altrove, ma dura ben poco l’effetto benefico del cambiamento imminente, perchè arriveranno tante altre “belle” novità… sì, ma belle per chi?
Allora torna a regnare sovrano il senso di insoddisfazione dell’uno che travolge e annienta anche l’altro e tutto ciò che di buono sono riusciti a creare e avrebbero potuto continuare a costruire. A questo punto verrebbe da chiedersi: “Ci si poteva accontentare di un lavoro, che permetteva comunque di vivere bene, di una famiglia; ci si poteva rendere conto che la felicità è sotto i propri occhi, invece di cercarla altrove?”. Forse sarebbe stato giusto assecondare i propri desideri, mollare tutto e rischiare, dato che la vita è una sola e va vissuta nel migliore dei modi? Probabilmente l’insoddisfazione, a mio parere, uno dei più negativi fra i sentimenti, non sarebbe sparita nonostante il cambiamento di vita, ma si sarebbe trasferita ovunque si fosse trasferita la famiglia Wheeler.
Il naufragio del Titanic sembrerebbe una sorta di preavviso del naufragio interiore di una coppia, senza possibilità di salvezza, senza alcuna alternativa e soprattutto senza nessuna voce narrante a mostrarci la grandezza di un amore sopravvissuto al tempo e alla tragedia. Resta solo un uomo e quel che di buono è rimasto nella sua vita. (Colomba di Lauro alias Dove83)

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