Le montagne della follia

Chimera Films & Nightbay Studios
(Horror)

Regia: Guillermo Del Toro

Cast: Tom Cruise, Sean Bean, Jeremy Renner, Haley Joel Osment, David Strathairn, William Mapother, Jackie Earl Haley.

Link allo script

Trama: Dyer è a comando di una spedizione diretta in Antartide allo scopo di studiare il sottosuolo di quelle sconfinate e inesplorate terre. Mentre le escavazioni riveleranno importanti scoperte scientifiche, l’enorme catena montuosa che li sovrasta costituirà un richiamo invincibile per la curiosità dell’uomo che cercherà di spingersì là dove nessuno era mai arrivato.

Recensione: 

Regia: 80 Finalmente un regista che rispetta e compie un gran lavoro in un adattamento di un racconto di HPL. Cosa per niente scontata e anzi troppo spesso disattesa. Riprese in steady, voli delle Mdp, l’aiuto di una grande scenografia e altrettanto bei effetti speciali, rendono ancor più interessante la regia di Del Toro.

Sceneggiatura: 85 Una sceneggiatura circolare per questa coproduzione che mette in campo subito il termine del film, per narrarci la vera vicenda nel mezzo. Lo script è impaginato bene e non ha errori di sorta se non un unico errore di battitura. Una storia costruita con calma, che ci vuole far capire cosa porta questi scienziati in antartide. Non c’è fretta nella spiegazione che serve a rendere più familiari i personaggi che seppur pochi, sono giusti per la storia. Così come i dialoghi sono curati in maniera ottimale per risultare credibili. Ma il vero pezzo forte di tutta la vicenda sono gli effetti speciali e le scenografie. Entrambe le componenti sono una parte importate per la riuscita di questa trasposizione. Effetti speciali che non sono esagerati, ma servono per farci finalmente vedere ciò che la mente dell’autore della pellicola ha solo immaginato, ma descritto bene. Perfino la descrizione dei cadaveri è esatta con quanto HPL ci ha narrato; perchè ogni creatura ha delle caratteristiche per uccidere i poveri umani. Le scenografie poi sono maestose e lasciano ammirato lo spettatore; non solo la natura solitaria del luogo che offre angoscia, ma soprattutto il lavoro architettonico per la creazione della città e dei bassorilievi che ci narrano la storia di queste creature.

Quel qualcosa in più poi nasce dalle situazioni di vita “comune” di un campo di ricerca in un luogo impervio come l’antartide, dell’angoscia e del senso di pericolo, che non prevalgono sulla sete di conoscienza e sulla sensazionale scoperta. La follia che scaturisce dalla visione di certe cose. Un finale che si impenna di ritmo, con situazioni cliffhanger che dopo la costruzione accurata e placida della vicenda, ti lasciano attaccato alla poltrona.

Soggetto: 85 Raramente un racconto di Hpl ha avuto la fortuna di essere adattato per il grande schermo, non facendone un film talmente gore o splatter da renderlo ridicolo. Oltretutto le modifiche del film Vs racconto sono minime e questo a mio avviso è un altro punto a favore. Una storia che per chi non conosce HPL, potrebbe risultare forse lenta, ma questo non è vero. In questo caso oltre a aver finalmente portato sulle scene alcune delle razze della mitologia di Cthulhu, si è colto perfettamente nel segno, rendendo vivida la tematica che forse al solitario di Providence stava più a cuore: la perdita della ragione. Tutta la bibliografia di HPL riporta la follia come uno dei temi ricorrenti. La visione di queste creature mostruose fa perdere la ragione e i mezzi umani non servono a niente a sconfiggere queste creature ancestrali e orribili. Non solo perchè i racconti si svolgono fra gli anni 20 e 30 e quindi la tecnologia bellica era limitata, ma perchè nessuna arma può distruggere i grandi antichi più potenti.

Cast: 80 Scelto con cura che aricchisce il film. Cruise se ormai nella realtà è altalenante, qui mi ha ricordato la sua vis recitati di “Codice Valkiria” e è nuovamente Andrew a portarlo alla ribalta (con Enrico). Ma a mio avviso la migliore prova la offrono Bean che nel finale è grandioso, così come Osment. Gli altri sono bravi, ma forse lo script non gli permette di emergere come quelli citati sopra.

Meritevoli di una citazione anche le creature realizzate per la pellicola, anche se irreali, sono a loro modo protagoniste.

Locandina: 80 Qualsiasi locandina si peschi (anche fra le alternative), si pesca un Jolly. Tutte realizzate graficamente bene, centrate sull’argomento e che non sfruttano i faccioni dei protagonisti.

Musiche: 79 Come detto per altri film, non gradisco troppo il ripetersi dei brani; qui succede con Elegie. Ma si tratta di un clacosa di veniale, perchè le musiche, rigorosamente strumentali, sono ricercate e ben si amalgamano con le scene, aiutandole nella riuscita. Inoltre le musiche sono distribuite in maniera eccellente, come rararmente mi è capitato di vedere nei film cinematikini. Nessun raggruppamento in alcune parti della pellicola e messe nel punto giusto.

Sito: 80 Uno dei migliori che abbia visto in questo semestre, che oltre a essere realizzato graficament ein maniera impeccabile, è veramente ricco di informazioni, che servono a chi non conosce HPL. Certo per conoscere questo autore del New England, forse non basta una enciclopedia, ma queste informazioni, potrebbero servire per far scattare la scintilla, per una conoscenza più approfondita. Una nota personale con lacrimuccia, mi è venuta quando ho visto la sezione dedicata al Gdr; un passatempo che per anni ho coltivato e proprio uno dei titoli a cui ho giocato, facendo anche le selezioni toscane per il campionato italiano.

Voto complessivo: 80/100 Chi ama HPL non può che non adorare un film del genere. Rispettare la fonte e forse perfino migliorarla era un qualcosa di improbo, ma che i due sceneggiatori sono riusciti a fare. Magari chi non conosce HPL lo troverà peggio di come l’ho descritto. Ma è innegabile che seppur sia un film di intrattenimento, sia realizzato in maniera eccellente.

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